Ormai abituale frequentatrice delle corti europee, la Kalogridis ci propone la biografia romanzata della discussa regina nera di Francia, Caterina de'Medici, sposa di Enrico di Valois. Il racconto, che si svolge secondo la collaudata (nei precedenti libri) formula della narrazione in prima persona, abbraccia il vasto arco temporale che va dall'infanzia di Caterina fino al massacro della notte di San Bartolomeo.
Caterina nasce a Firenze nel 1512, figlia di Lorenzo II de'Medici (duca di Urbino) e di Madeleine de La Tour d'Auvergne. Per linea paterna, dunque, Caterina discende direttamente da Lorenzo il Magnifico. La madre, che muore nel darla alla luce, è di altissimo lignaggio e proviene da una delle più illustri famiglie di Francia. Vittima delle agitazioni fiorentine contro i Medici, la futura sovrana viene catturata e tenuta in cattività nel convento delle Murate. Viene liberata quando ormai ha quattordici anni. Per diritto di nascita, sarebbe destinata a governare Firenze. Invece, lo zio papa Clemente VII (al secolo Giulio de'Medici) mette sul trono della città toscana Alessandro il Moro, fratellastro di Caterina o, secondo alcune fonti, figlio dello stesso Clemente.
La giovane viene data in sposa al principe Enrico di Valois, suo coetaneo, all'epoca secondo in linea di successione al trono di Francia. Il romanzo prosegue raccontando le iniziali difficoltà di Caterina alla corte dei Valois, gli intrighi e le macchinazioni. Alla morte del fratello Francesco, Enrico diviene delfino di Francia, cioè erede al trono e futuro sovrano. Non tutti i nobili gradiscono Caterina, considerata "la straniera" e di basso rango, non all'altezza di un principe del sangue. Si comincia a parlare di mesalliance, cioè di nozze morganatiche. A peggiorare le cose, per dieci anni il ventre di Caterina rimane sterile e non riesce a concepire un erede.
La famiglia dei duchi di Guisa è decisa a indurre il re a ripudiare Caterina e per farlo di serve di madame de Poitiers, la stagionata ma fascinosissima ( e molto influente) favorita di Enrico di Valois.
Insomma, in un primo momento, Caterina sembra spacciata, destinata a fare i bagagli e lasciare la corte del Louvre. Invece...Invece, tutto si ribalta. Caterina riesce ad avere, nei successivi dieci anni di matrimonio, dieci figli e a conquistare un sempre più solido posto al fianco del re. Per spiegare questo "ribaltone" del destino, la Kalogridis rispolvera il mito della Regina Nera. Insomma, la sovrana sarebbe ricorsa ai talenti del mago astrologo Cosimo Ruggieri per invocare forze demoniache e rendere fertile il suo ventre.Ma questo sovverimento della natura non può avvenire senza conseguenze, ed ecco che il filo rosso del dramma riparatore si dipana, rendendo dannata la progenie della regina di Francia.Un romanzo poderoso, in cui la ricostruzione storica è, come sempre nelle opere della Kalogridis, molto accurata. L'Autrice introduce alcune semplificazioni, per esempio non menzionando alcuni figli della coppia reale (ovvero Claudia, duchessa di Lorena, e Francesco, l'ultimo figlio maschio, duca d'Alençon). Una scelta di certo condivisibile, per evitare di appesantire la narrazione.
La Kalogridis, non nuova ai racconti gotici/ horror (è autrice di una trilogia sui vampiri), enfatizza gli interessi alchemici e esoterici della regina, con delle pagine che appaiono assolutamente degne di un romanzo horror. Indulge un po' troppo, tuttavia, nella descrizione dei rituali, nella creazione dei talismani, e nelle elucubrazioni sui temi natali, con una tendenza alla ripetitività che si fa sentire soprattutto verso la fine del romanzo.Il libro rimane comunque una lettura scorrevole e avvincente, e consente di approfondire, con la leggerezza del racconto, il tema della lotta tra ugonotti e cattoloci che sfociò, proprio sotto la reggenza di Caterina, nel già menzionato massacro della notte di San Bartolomeo.Vi lascio con con video della Reine Margot, in cui Virna Lisi dà vita a una spledinda Caterina de'Medici.