eccomi qui per parlarvi del nuovo libro di Glenn Cooper. So che molti di voi lo stavano aspettando, io invece, da brava pecorella nera, non ho mai letto nulla di Cooper e questo è il primo romanzo dell'autore a cui mi approccio. Non so perchè proprio questo libro abbia attirato la mia attenzione, ma probabilmente è solo per il titolo e per l'ambientazione, considerando il mio apprezzamento per la Divina Commedia di Dante. D'altra parte guardando la copertina ed il titolo "Dannati" non si può far altro che pensare all'Inferno di Dante e, dopo aver letto la sinossi, vi assicuro che quest'associazione di pensieri è assolutamente inevitabile.
Il tutto comincia nel MAAC, un tunnel sotterraneo gigante, nei cui laboratori una equipe di scienziati mira a superare tutte le scoperte in campo fisico fatte fin'ora, provando l'esistenza dei gravitoni. Tutti sono elettrizzati per l'attivazione, più di tutti Emily Loughty, la responsabile del progetto. Sfortunatamente però, la prima accensione del MAAC e di conseguenza l'avvio pratico del progetto non si conclude come tutti sperano: e durante l'esperimento la stessa Emily sparisce nel nulla ed al suo posto compare un uomo, un delinquente che, durante le indagini sull'accaduto, scopriremo che è un serial killer morto parecchi anni prima.
Gli scienziati, la polizia ed il fidanzato di Emily, John Camp (nonchè responsabile della sicurezza del MAAC) non hanno indizi ed i pochi che hanno sembrano portare ad uno scenario quasi troppo strano per sembrare vero: l'esistenza di una sorta di mondo parallelo nel quale Emily è stata trasportata, e dal quale è stato prelevato l'uomo misterioso. Alla luce di questa anomala scoperta, John decide di farsi "teletrasportare", ripetendo l'esperimento in modo che anche lui venga spedito altrove con lo scopo di riportare Emily nel suo mondo. Nessuno può immaginarsi che, il mondo parallelo, altro non è che l'Inferno.
"Sì, sei un grande. Sei vivo e sei all'inferno. Cazzo, che roba assurda!"
Cooper ci descrive un Inferno diverso dal solito. Non ci sono fiamme e diavoli con i forconi. E' geograficamente simile al nostro mondo, solo con nomi ed alleanze molto antiche. Senza bellezza, senza luce né speranza per coloro che ci abitano. E' come se fossimo stati catapultati anni e anni indietro, sia sulla linea temporale che in campo scientifico e tecnologico ed abitato da tutti coloro che, nella vita, hanno commesso crimini terribili. Per farvi capire meglio, mi basta dirvi che uno dei sovrani dell'Inferno è Enrico VIII. Tutti questi delinquenti, nello stesso posto, sono fonte anche di guerre all'interno dell'Inferno, ma ci stanno molto attenti, in quanto nessuno muore di nuovo all'Inferno, ma viene destinato ad una vita di sofferenze continue. John si ritrova quindi in un ambiente a dir poco ostile rispetto a quello a cui è abituato e dovrà imparare ben presto chi sono gli uomini di cui potersi fidare e cosa fare per poter raggiungere il suo scopo: salvare Emily, rapita nel tentativo di usarla come schiava. In realtà, nel leggere l'esperienza di Emily all'Inferno, si capisce subito che è non è una donnetta, ma una di quelle donne che sanno perfettamente cosa vogliono e soprattutto cosa non vogliono, a differenza delle altre schiavette che si prodigano a qualsiasi cosa pur di poter mangiare serenamente.
Così come Dante, anche Cooper ci presenta tutti gli abitanti dell'Inferno per ciò che hanno fatto in vita, ci fornisce spiegazioni dettagliate sulla loro vita e sul perchè sono finiti proprio lì, in quel luogo dimenticato da Dio ed ignorato dagli uomini, tuttavia, il suo regno infernale non è frutto della fantasia, ma ispirata alle effettive crudeltà che ci vengono mostrate nei libri di storia.
Ho letto questo romanzo tutto d'un fiato, grazie al suo ritmo coinvolgente, tuttavia, la componente storica, in alcuni punti, mi ha un po' annoiata. La narrazione di Cooper è frenetica, soprattutto quando ci descrive le indagini che vengono compiute nel mondo reale, nel tentativo di catturare l'uomo arrivato dall'Inferno e scoprire cosa sia accaduto, ma ho notato un calo nella tensione narrativa quando invece ci si sposta all'Inferno ed i personaggi storici prendono il sopravvento sul resto. Ho apprezzato invece il fatto che le battaglie vengano risolte in poche pagine, senza enfatizzare troppo le guerre, le armi e quant'altro: vista l'angoscia dell'Inferno, direi che basta e avanza.
Ciò che ancora, invece, non ho deciso se mi piace o no, è la visione di un Inferno in cui la gente comunque continua a vivere "come se niente fosse", andando in giro, mangiando, guidando macchine e costruendo armi. Non so..forse sono troppo abituata all'immagine di un Inferno fatto di sole sofferenze, fuochi eterni e caldo..infernale, appunto. E' un visione curiosa quella ci propone Cooper, ma che sicuramente è in grado di scuotere un po' le opinioni dei lettori e sicuramente piacerà a coloro che già apprezzano i romanzi con una vena storica al loro interno.
Se non lo sapete, questo è il primo romanzo di una trilogia e, credetemi, ha un finale decisamente aperto a qualsiasi sviluppo, quindi aspetterò con ansia di scoprire che piega prenderanno le vite di Emily e di John e, in seconda battuta, anche di coloro che stanno all'Inferno.
Bene, come prima esperienza letteraria con Glenn Cooper direi che sono soddisfatta e, chi lo sa, magari adesso infilerò in wishlist anche gli altri suoi romanzi che, da quel che ho sentito, sono dei capolavori.
Voi seguite già questo autore? Avete un suo libro in particolare da consigliarmi?
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