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Recensione del film Gran Torino

Creato il 03 ottobre 2010 da Sky9085

Gran Torino, Clint Eastwood filmWalt Kowalski è un anziano vedovo che vive in periferia. E’ un veterano della guerra in Corea ed ha per vicini degli asiatici. Ama il suo cane, la birra e una splendida auto, modello Gran Torino, curata e accudita quasi fosse una figlia. Odia i suoi vicini e non si fa scrupoli a farglielo capire. Il giorno in cui il giovane Thao, interpretato da Bee Vang, spinto dalla gang del cugino si introduce nel suo garage per rubargli l’auto riesce a farlo fuggire, ma ben presto le cose cambiano.

Si affeziona al destino del giovane Thao e riceve dalla comunità coreana tutto l’affetto e il rispetto che i suoi figli e nipoti gli negano. Walt è un vecchio burbero e insofferente ai “topi di fogna”che gli girano intorno ma non ama l’ingiustizia e quando tutto si complica sarà lui a fare giustizia per tutti e a riscattare se stesso. A 79 anni Clint Eastwood torna ancora per stupirci, dopo la narrazione della battaglia di Iwo Jima e il dramma di Changeling. Affronta il tema della vita e della morte, della redenzione e del pentimento. E lo fa lavorando da produttore, regista e attore. Inquadrature forti e rigide ci restituiscono un’America in piena crisi economica e morale dove sembra regnare solo il caos e il disordine sociale. Eastwood però non fa mai nulla a caso e nelle sue opere non regna il caos. Tutto è pianificato fino all’ultimo più piccolissimo dettaglio. Infatti anche il nome del suo personaggio non è nato dal caso ma è un chiaro riferimento al protagonista di “Un tram chiamato desiderio”, il dramma narrato da tennessee Williams.

Nel film di Elia Kazan, Stanley Kowalski viene interpretato da un memorabile Marlon Brando ed è un personaggio duro, brutale e violento proprio come il personaggio interpretato da Eastwood. Ma al contrario di Stanley che mantiene sempre una forte chiusura nei confronti di Blanche, Walt riesce ad aprirsi ai giovani Thao e Sue. I due giovani hanno degli ideali e dei valori che sono rimasti inalterari anche se sono nati e cresciuti negli Usa. E’ per questo che meritano il suo rispetto. “Avete mai fatto caso che ogni tanto si incontra qualcuno che non va fatto incazzare? … Quello sono io.” A volte comico, a volte profondo o duro Kowalski porta con se tutti i suoi precendenti personaggi, dal fuorilegge del west all’ispettore callaghan, donandogli però solo alla fine la pace e la redenzione che meritano. Il Film è stato il grande sconfitto agli Oscar insieme al Curioso caso di Benjamin Button.

Girato in tempi brevi e con un budget limitato è la dimostrazione del fatto che a volte non occorrono tanti soldi ma bastano poche semplici idee per mettere insieme un capolavoro indimenticabile e consegnarci un ritratto indelebile.


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