Un avvocato affermato, vedovo, non giovanissimo con una dolce figlia preadolescente un giorno viene avvicinato da un ex cliente il quale gli chiede il favore di difendere un’amica, una donna che vediamo poco prima (col volto di Susan Sarandon) lasciarsi arrestare. Il motivo sarà presto chiaro a tutti: una coscienza che ha bisogno di sollievo dopo aver portato per troppe decadi un fardello divenuto insopportabile, una zavorra per la sua anima che segnerà la fine di un’epoca per molte persone. Così si apre il nuovo film di Robert Redford presentato all’ultima mostra del cinema di Venezia.
Nella duplice veste di regista e protagonista, Redford ci offre un’avventura ad alta tensione, ci fa seguire la sofferenza di un padre, la tenacia di un uomo, la voglia di chi ha protetto tutti per molto tempo ed ora ha troppo da perdere. Così alcuni amici ricompariranno, altri spariranno e mentre quei compagni di gioventù fanno carte false per allontanare il passato, colui che conosciamo come l’avvocato Jim Grant diviene l’ambita preda della polizia e del reporter Ben Shepard, un giovane all’inseguimento di successo e fama.
Redford riesce ad unire il dramma con l’azione dandole pure una spruzzata di suspense, il tutto tenendo su di sé l’obiettivo per la maggior parte del tempo. In certi momenti la scena ha dell’incredibile (per non dire impossibile), ma la storia ha un tale solido intreccio da riuscire a tenere la platea vigile e curiosa sino all’ultimo istante facendole dimenticare alcune sequenze che implicherebbero, appunto, protagonisti dotati di super-poteri, delle battute finali che non rendono merito agli sforzi fatti e una passeggiata in chiusura troppo, davvero troppo lunga grondante buonismo.
Voto 7. Racconto intrigante, cast da svenimento, un’avventurosa ricerca della verità che saprà incollare allo schermo gli spettatori. Consigliato a coloro che hanno voglia di condire con un po’ di pepe le proprie giornate di riposo natalizio.