Recensione del nuovo film di Robert Redford: La Regola del Silenzio

Creato il 19 dicembre 2012 da Masedomani @ma_se_domani

Un avvocato affermato, vedovo, non giovanissimo con una dolce figlia preadolescente un giorno viene avvicinato da un ex cliente il quale gli chiede il favore di difendere un’amica, una donna che vediamo poco prima (col volto di Susan Sarandon) lasciarsi arrestare. Il motivo sarà presto chiaro a tutti: una coscienza che ha bisogno di sollievo dopo aver portato per troppe decadi un fardello divenuto insopportabile, una zavorra per la sua anima che segnerà la fine di un’epoca per molte persone. Così si apre il nuovo film di Robert Redford presentato all’ultima mostra del cinema di Venezia.

Nella duplice veste di regista e protagonista, Redford ci offre un’avventura ad alta tensione, ci fa seguire la sofferenza di un padre, la tenacia di un uomo, la voglia di chi ha protetto tutti per molto tempo ed ora ha troppo da perdere. Così alcuni amici ricompariranno, altri spariranno e mentre quei compagni di gioventù fanno carte false per allontanare il passato, colui che conosciamo come l’avvocato Jim Grant diviene l’ambita preda della polizia e del reporter Ben Shepard, un giovane all’inseguimento di successo e fama.
Questo evento svelerà insospettabili intrecci di vite dando il via ad una vera e propria corsa contro il tempo. Due ore di adrenalina, una ricerca affannosa in cui stupisce la forma fisica dell’attore che, nonostante le primavere sulle spalle, non si da pace pur di riuscire a stanare colei da cui dipende la sua libertà. Cinque persone con un comune segreto, cinque cittadini modello che hanno commesso un solo fatale errore, le cui conseguenze nonostante il tempo trascorso ancora li perseguitano, e nonostante la gran voglia di andare avanti, ma nell’impossibilità di dimenticare, quando uno di loro cede tutto crolla.

Redford riesce ad unire il dramma con l’azione dandole pure una spruzzata di suspense, il tutto tenendo su di sé l’obiettivo per la maggior parte del tempo. In certi momenti la scena ha dell’incredibile (per non dire impossibile), ma la storia ha un tale solido intreccio da riuscire a tenere la platea vigile e curiosa sino all’ultimo istante facendole dimenticare alcune sequenze che implicherebbero, appunto, protagonisti dotati di super-poteri, delle battute finali che non rendono merito agli sforzi fatti e una passeggiata in chiusura troppo, davvero troppo lunga grondante buonismo.

Come vuole la moda del momento, anche questa pellicola è tratta da un libro, l’omonimo romanzo di Neil Gordon, che si apre con un fatto di cronaca per poi dare un volto ai colpevoli e farci simpatizzare per alcuni di loro. Il cast è da brivido, tutti volti pluripremiati e nominati alla più ambita delle statuette, molti gli amici di vecchia data del regista, altri invece sono talenti emergenti che sono riusciti ad affascinare Redford tra i quali spicca Shia La LaBeouf giunto in laguna in occasione della presentazione dell’opera in anteprima fuori concorso.

Voto 7. Racconto intrigante, cast da svenimento, un’avventurosa ricerca della verità che saprà incollare allo schermo gli spettatori. Consigliato a coloro che hanno voglia di condire con un po’ di pepe le proprie giornate di riposo natalizio.


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