Titolo: Delirium
Autore: Ivo Gazzarrini
Editore: Dunwich Edizioni
Formato: ebook
Pagine: 89 (previsto)
Prezzo: 0,99 euro ebook (gratis per gli iscritti a Kindle Unlimited).
Trama (da Amazon):
Luce è una giovane pittrice, perseguitata da un passato offuscato e doloroso, e dal ricordo sbiadito della madre.
Decisa a porre fine ai suoi tormenti, aiutata da due amiche, Rita e Mary, intraprenderà un lungo viaggio attraverso il deserto, in cerca della madre.
Ma il tragitto non sarà privo di pericoli e fra motel e stazioni di servizio apparentemente silenziosi aleggia una creatura metà donna e metà falena che segue e terrorizza le ragazze in un vortice di violenza, sangue e orrore.
Recensione:
Un romanzo breve che si legge tutto d’un fiato, un vortice di sensazioni, di emozioni che si accavallano, di incubi che prendono vita. E in tutto questo il lettore cerca di districarsi, di dare un senso a quello che accade e a quello che pensa stia accadendo. Sì, perché il reale e l’irreale si mescolano così tanto che quasi ci si sente annaspare durante la lettura. Un’abilità straordinaria, quella dimostrata dall’autore. Sembra di guardare un film. Si percepisce proprio la telecamera che si sposta da un personaggio all’altro, che zooma, la scena che cambia, il buio e l’immagine che va in dispersione. Il ritmo è serrato, i personaggi ben delineati nonostante si sappia poco di loro a livello visivo e descrittivo. Scene brevi, dialoghi pungenti, ricordi che si sommano a ciò che vediamo.
Un romanzo delirante, come il titolo.
Ivo Gazzarrini è riuscito a ricreare il climax perfetto: all’inizio l’opera si apre con una scena apparentemente tranquilla, poi il ritmo, l’orrore, la violenza e la paura salgono… Raggiungono il vertice. E da lì la discesa, il lettore inizia a intuire qualcosa, e poi ecco arrivare il finale. Un finale forte, d’impatto, così come forte e d’impatto è tutto il romanzo.
Purtroppo non posso dirvi di più per non spoilerare. Se devo trovare una pecca (e più che una pecca si tratta proprio di andare a cercare il famoso ago nel pagliaio) è che a un certo punto della narrazione l’autore sfiora quella linea sottile fra l’orrore e l’esagerazione dell’orrore (in pratica ci si chiede: “Tutte a lei capitano?”). Ma questa linea viene solamente sfiorata e mai superata e subito ci si immerge nuovamente nella storia, dimenticando quel breve attimo in cui tutto poteva apparire “troppo”.
Consigliatissimo. Una spesa che vale la pena fare, senza ombra di dubbio.
Voto:
La recensione che avete letto è opera di Luna.