oggi è arrivato il momento di una nuova recensione e ho deciso di parlarvi di A Court of Thorns and Roses di Sarah J. maas, primo volume di una nuova serie di questa autrice che ho terminato di leggere la scorsa settimana.
TRAMA
Quando Feyre, una cacciatrice di diciannove anni uccide un lupo nei boschi, una creatura simile ad una Bestia arriva per riscuoterne il compenso. Trascinata verso una terra pericolosa e magica, che conosce solo attraverso le leggende, Feyre scopre che il suo rapitore, il cui volto è celato da una maschera, non è un animale, ma Tamlin, uno dei letali e immortali Faeries che una volta governavano il loro mondo.Mentre vive nella sua tenuta, i suoi sentimenti per Tamlim si trasformano, passando da una fredda ostilità ad una forte passione, che brucia oltre ogni avvertimento e bugia raccontatele sul bellissimo, pericoloso mondo dei Fae. Ma un' ombra antica e crudele si allunga sulle terre dei faerie, e Feyre deve trovare il modo di fermarlo... o condannerà Tamlin ed il suo mondo per sempre.LA MIA OPINIONEQuest’estate mi ero ripromessa di leggere solo e soltanto libri della mia TBR, ma davanti ad A Court of Thorns and Roses ogni mio proposito è stato messo da parte. Da quando questo romanzo è uscito mi sono incuriosita sempre di più, soprattutto davanti alle moltissime recensioni positive che ho letto da parte di blogger del cui parere mi fido. Feyre è una ragazza che nella vita è dovuta crescere in fretta.La madre è morta quando lei aveva soltanto otto anni e proprio sul letto di morte le ha promesso che si sarebbe presa cura del padre e delle due sorelle. Da allora la sua vita non è stata affatto semplice: gli affari del padre sono andati sempre peggio e nel giro di poco tempo la famiglia è finita sul lastrico. Ecco perché in uno degli inverni più freddi che Feyre abbia mai vissuto è costretta ad andare a caccia per dare alla sua famiglia di che sfamarsi. Dopo aver trascorso una giornata intera appostata, Feyre finalmente scorge un cervo, che però è minacciato da un lupo. Ma Feyre non può lasciarsi sfuggire la preda e dopo una breve esitazione decide di uccidere il lupo: è una questione di sopravvivenza. Feyre torna a casa con il cervo e la pelliccia del lupo, che decide di vendere.Quella sera stessa però una creatura magica, una bestia, si presenta a casa sua affermando che quello che ha ucciso non era un lupo, ma una creatura magica e secondo una clausola del Trattato stipulato tra i mortali e i faerie secoli prima, in questo caso le creature magiche possono pretendere che ad una vita presa si ripaghi con un’altra vita. Trovandosi a scegliere tra la morte immediata e la possibilità di seguire la bestia a Prythian, nelle terre delle creature magiche, Feyre sceglie di andare oltre il muro invisibile e di cominciare una nuova vita come prigioniera di Tamlin, la bestia che è arrivato a prenderla nonché High Lorddella Corte della Primavera.Ma la vita che Feyre sta per cominciare si rivela piena di soprese, che le faranno cambiare idea sulle creature magiche e scoprire che esistono magie e maledizioni molto più potenti di quanto potesse immaginare.
Avendo già letto i primi due volumi della serie Throne of Glass, mi aspettavo una nuova, piccola perla da parte della Maas e sicuramente le mie aspettative sono state soddisfatte.
Quando si parla di retelling, soprattutto di la Bella e la Bestia, io procedo sempre con i piedi di piombo, perché si tratta della mia fiaba preferita e il rischio delusione è altissimo. Ma la Maas è diventata una delle mie autrici-garanzia e anche questa volta non ha sbagliato.Il primo aspetto che ho trovato degno di nota in questo romanzo è sicuramente quello dell’ambientazione: l’autrice ha scelto come setting un mondo diviso da un muro invisibile in terre in cui abitano i mortali e terre che appartengono alle creature magiche. Per secoli i faerie hanno dominato sugli esseri umani, rendendoli schiavi, ma dopo una guerra molto sanguinosa i mortali sono riusciti a conquistare la loro libertà ed è stato stipulato il Trattato che regola i rapporti tra i due popoli e costruito il Muro, che nessuno può attraversare. Prythian è diviso in sette corti, ciascuna delle quali è governata da un High Lord. Ognuna delle corti ha la sua storia e le sue tradizioni. L’autrice è stata bravissima non solo nel creare l’ambientazione e curarla nei minimi particolari, ma anche a costruire la storia di questo luogo e di questi popoli, rendendo il lettore partecipe a pieno della situazione politica, sociale e storica del mondo che ha creato.Ad essere molto accurate, ma mai eccessive, sono le descrizioni di Prytian, che scopriamo attraverso gli occhi di Feyre: la Corte della Primavera e il castello di Tamlin sono descritti come luoghi meravigliosi e ricchi di magia, posti in cui tutto è possibile.Protagonista assoluta è Feyre, di cui seguiamo il PoV per tutto il corso della storia. Anche questa volta la Maas è riuscita a creare una protagonista femminile che ho apprezzato molto per il suo carattere, soprattutto per il suo senso di responsabilità nei confronti della sua famiglia e la sua caparbietà, ma devo ammettere che quest’eroina somiglia fisicamente un po’ troppo a Celaena di Thone of Glass, cosa che mi ha fatto storcere un po’ il naso. Dall’altra parte c’è Tamlin, un eroe romantico che sono riuscita ad apprezzare altrettanto, soprattutto per il fatto che poco alla volta scopriamo le molte sfaccettature della sua personalità.Come con i personaggi primari, l’autrice riesce a dare tridimensionalità a tutti i personaggi che compaiono sulla scenae a dare loro caratteristiche e backstories che compongono un puzzle in cui ciascuno di loro ha un ruolo ben preciso.Come potete immaginare in questo romanzo non manca l’aspetto romance, che però non monopolizza il racconto. C’è uno sviluppo costante ma ben dosato della parte romantica e si integra bene nello sviluppo della storia in generale.
A Court of Thorns and Rosessi è rivelata una lettura molto interessante, intensa, coinvolgente. Nonostante avessi qualche diffidenza ad iniziare questo romanzo perché convinta che gli high fantasy e soprattutto quelli della Maas non fossero alla mia portata in lingua originale, devo ammettere che alla fine mi sono destreggiata bene tra le pagine e pur avendo avuto qualche piccola difficoltà all’inizio, dopo i primi capitoli sono riuscita ad ingranare nel ritmo di lettura e sono riuscita a terminare il romanzo in meno di una settimana.
Questo romanzo mi è sicuramente piaciuto e ha soddisfatto le mie aspettative. Adesso devo solo aspettare il secondo volume di questa nuova serie, che si preannuncia piena di sorprese!
Il mio voto per questo romanzo è cinque riccetti!
