7 Flares 7 Flares ×
Pubblicato daNet
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Narrativa
Genere:Drammatico
Pagine:
Acquista il libro IN SCONTO
Acquista il libro USATO GARANTITO
Il libro su Goodreads
La trama:
Il 4 luglio, metà anni '90 a Grayling Island, Maine, una Toyota nera corre a tutta velocità. È notte e gli alberi e la sbronza riducono la visibilità. Al volante c’è un senatore degli Stati Uniti, uomo grande e rassicurante. Macina la strada con aria decisa: gli restano solo pochi minuti per raggiungere il traghetto che porterà lui e la giovane Elizabeth "Kelly" Kelleher, appena conosciuta nel corso di un esclusivissimo party, verso la terra ferma. Poi, una curva, i pneumatici perdono aderenza, l'auto impazzita esce di strada e sprofonda nell'acqua nera dell'Indian River.
Oggi parliamo di una delle più bravi autrici in circolazione. Cinica e minimalista, è dotata di una sensibilità spietata che ossessiona e ti rende “feticcio”. Ha la capacità di metterti con le spalle al muro e rappresentarti ciò che racconta facendoti immedesimare al punto tale da sentire l’odore, o meglio la puzza delle miserie dei personaggi raccontati. Miserie che diventano anche le tue. Un’ ironia tanto sottile quanto tagliente. La scrittura della Oates è paragonabile al taglio procuratoti della carta. Fatta questa premessa, Acqua nera è ispirato ad un episodio di cronaca che sconvolse l’America negli anni sessanta , ossia dal tragico incidente automobilistico che nell’estate del 1969 coinvolse il senatore Ted Kennedy e la ventottenne Mary JoKopechne (sua giovane segretaria), provocando la morte della ragazza. La dinamica dell’incidente, unita alla notorietà del guidatore e l’antefatto – di ritorno da un party a notte fonda, l’auto dell’alticcio politico, con a bordo la giovane, sbanda per la velocità sostenuta e precipita nelle acque del Poucha Pond, dove la donna finisce coll’annegare mentre l’uomo si salva – furono un motivo di sgomento, sconcerto e disapprovazione dell’opinione pubblica americana.
Joyce Carol Oates ne ha tratto un romanzo intenso, una storia che scorre tra gli ultimi minuti in cui Kelly (nome della protagnosista), intrappolata nell’auto, ripercorre con continui flashback le ore precedenti l’incidente e in generale la sua intera esistenza. La coscienza abbandona la ragazza, le immagini le affollano la mente mescolandosi e correggendo la sua imprecisa visione della realtà. Ricordi e riflessioni, impressioni e dialoghi si alternano in una serie di schegge sempre più confuse, sempre più ossessive. Riflessioni psicologiche in pochissime parole ed è con questo stile e con questa impostazione che, la Oates descrive senza pietà capitolo dopo capitolo, oltre la vicenda e il rapporto tra i due protagonisti, la brutale spirale del potere politico e la tentazione di tanti giovani di accettare il compromesso, per arrivare prima alla meta si diceva una volta. Ora sarebbe più corretto dire: per arrivare alla meta.
Una prosa claustrofobica in alcuni tratti e non solo per l’ambiente angusto nel quale Kelly si trova a combattere tra la vita e la morte. Morte che si dilata, prende varie forme. Diventa morte scampata, salvezza, nel ricordo nella compagna di classe che tenta il suicidio. Si amplifica, come se Kelly morisse non una, ma dieci volte (“mentre l’acqua nera le riempiva i polmoni, e lei moriva” è il leitmotiv che scandisce ogni ritorno indietro, ogni nuova morte).
E si moltiplicano anche i ricordi in cui è stata veramente felice. Kelly bambina che, tolte le scarpette di vernice, corre verso il nonno che la solleva in aria chiedendo chi sia mai questo angioletto. E ancora Kelly che, mani protese, corre verso il padre, poi la mamma, poi la nonna, poi la morte, poi la vita e poi inesorabile ancora lei. La morte.
Acqua nera è un romanzo da leggere come tutti quelli dell’autrice, che, ha un qualcosa in più, o un qualcosa in meno, o ancora qualcosa che non va direbbe qualcun altro. Di qualunque cosa si tratti, è un’autrice da approfondire e studiare.
Alla prossima cari lettori colorati.