Voto:
Informazioni sul libro
Titolo:Paolo Grugni
Pubblicato da:Laurana Reloaded
Collana:Armi da taglio
Genere:Attualitá / Reportage
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
€ scontato
Trama:
Milano, un gruppo di animalisti decide di vendicare le violenze subite quotidianamente dagli animali, rapendo un esponente politico reo di essere un cacciatore e attirare così l'attenzione (oltre che vendicare le vittime indifese di questa pratica) su questo tema e difendere i diritti degli animali, troppo spesso messi in secondo piano se non calpestati in nome della ricerca, moda, alimentazione, cosmesi. Tra le digressioni sulla vita privata del gruppo di attivisti, si snoda il racconto delle barbarie subite dagli animali e la messa in atto del piano di rapimento, sino al drammatico epilogo.
Nella provincia della Milano proletaria, si svolge la storia di un gruppo di attivisti contro le violenze sugli animali. Nucleo centrale della narrazione è l’elencazione, tra un flash di vita di ciascun personaggio, di tutte le torture, violenze, barbarie che sono costretti a subire gli animali in nome di un sempre più discusso beneficio per l’uomo.
Toccherà ad un insulso politico fare da capro espiatorio per tutti coloro che si macchiano quotidianamente di una pratica violenta e quanto mai inutile come quella venatoria.
La storia è molto abbozzata, con alcuni dialoghi troppo poco credibili degni della Hollywood dalle grandi lenti rosa e altri veramente “pesanti”. Così come pesante e tortuoso è lo stile che definirei “una mulattiera”. Il tema su cui si basa è importantissimo e si deve rendere merito all’autore per averlo trattato, avrebbe dovuto essere elaborato, forse, in maniera diversa, utilizzando un vocabolario e lessico meno pomposo e cincischiato. Fosse stata più scorrevole la scrittura, tutto sarebbe risultato molto più gradevole.
Bisognerebbe ricordarsi di leggere ciò che si scrive ad alta voce, spesso è così che ci rendiamo conto che tutto scorre, perché se si inceppa la lingua si inceppa anche la mente.
Approfondimento
Il libro presenta una prefazione e una postfazione (quest’ultima ad opera dell’autore). Solitamente entrambe vengono saltate a piè pari. Mai dalla sottoscritta. Se non fosse stato proprio per la prefazione, dubito che sarei arrivata in fondo alla lettura del libro. Come già detto, troppo pesante e a volte ampolloso il lessico utilizzato. La fluidità della lettura e del pensiero vengono interrotte da termini che potevano essere sostituiti da sinonimi più semplici ed efficaci; passaggi e pensieri troppo artificiosi – e detto da una che si è laureata in scienze confuse (Filosofia) è tutto dire. Sono andata sino in fondo, aspettando quanto promesso dalla prefazione. Aspettando sempre dietro l’angolo il colpo di scena. Sono ancora lì che aspetto.
Trovo intellettualmente più onesta la postfazione dell’autore, cui va il merito di aver trattato un tema così delicato. Quanto l’esprimersi da filosofo, spesso si dimentica che il filosofo non è solo colui che usa termini che confondono le idee con pensieri arzigogolati, ma è anche colui che con la dialettica incanta e convince le folle, in particolar modo il filosofo che vuole narrare: l’affabulatore (nella sua accezione non sempre negativa). E l’autore in questione, non appartiene a quest’ultima definizione.
Ornella SugarRay Lodin
Paolo Grugni
Paolo Grugni è nato a Milano nel 1962. Ha pubblicato numerosi romanzi, tra i quali Let it be (Mondadori, 2004; Alacran, 2006; Jackson Libri, 2008; Giallo Mondadori, 2009), Mondoserpente (Alacran, 2006; Giallo Mondadori, 2010), Aiutami (Barbera, 2008), e L’odore acido di quei giorni (Laurana 2011). Il suo racconto 12/9 è apparso nella raccolta Anime nere reloaded (Mondadori, 2008).