vi parliamo oggi di un libro uscito a giugno 2012 una lettura recente, molto appassionante. Non si tratta di un romanzo, anche se narra una storia, una storia vera: è infatti il diario di viaggio di Amy Elizabeth Smith attraverso sei paesi dell'America Latina un viaggio che ha lo scopo di evangelizzare... pardon, di far conoscere Jane Austen, ma anche di verificare se quei valori che noi (o meglio, gli anglofoni, ma da buoni janeites ci mettiamo nel mucchio nonostante siamo di madrelingua italiana) consideriamo universali quando si parla di Jane Austen, lo siano effettivamente.
All Roads Lead to Austen (Tutte le strade portano a Austen), ma sarà vero anche in Guatemala, in Ecuador e in Paraguay?SCHEDA LIBRO Autore: Amy Elizabeth Smith
Titolo: All Roads Lead To Austen
Casa Editrice: Sourcebooks Inc
Pagine: 384
Data pubblicazione: 20 giugno 2012
Descrizione: La magia di Jane Austen continua a essere efficace al di là dei confini, delle lingue e delle culture? Armata di una semplice valigia e di dozzine di copie dei romanzi di Jane Austen tradotti in spagnolo, la professoressa Amy Elizabeth Smith intraprende un lungo viaggio per scoprirlo, organizzando gruppi di lettura in sei diversi paesi dell'America Centrale e Meridionale. Lungo il suo percorso combatterà con una malattia quasi mortale, scoprirà l'amicizia e l'amore e imparerà sulla vita - grazie al potere di Jane Austen - molto più di quanto credesse fosse possibile. All Roads Lead To Austen celebra la saggezza di lasciarsi andare e di diventare ancora una volta, non importa l'età, uno studente con gli occhi spalancati per lo stupore.
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RECENSIONE DI LizzyGee Tutte le strade portano a Jane
Appena finito di leggere questo libro sono andata a guardare il sito di All Roads Lead To Austen e il profilo facebook di Amy Elizabeth Smith. Perché? Perché, pur non trattandosi di un romanzo questo libro coinvolge un janeite a livelli incredibili, tanto che sembra di conoscere davvero le persone – tutte reali – che sono citate nel libro e si vogliono vedere i loro volti.
Karen Joy Fowler con Il club di Jane Austen ci ha fatto conoscere un modo nuovo di accomunare i janeites: tramite gruppi di lettura in cui i romanzi vengono letti e riletti, perché lo sappiamo che, ogni volta che la si rilegge, Jane Austen svela qualcosa di nuovo, accrescendo ulteriormente la già ricca interpretazione dei personaggi e dei significati. Ed è normale per un janeite contestualizzare le situazioni della propria vita negli universalissimi romanzi di Jane Austen, perché la natura umana non cambia, che si sia nel 1813 o nel 2013, che si sia in Inghilterra o in Italia o in America Latina.
Ed ecco il progetto di Amy Elizabeth Smith: ispirata dal libro di Nazar Afisi Leggere Lolita a Teheran, in cui un gruppo di studenti iraniani dopo la rivoluzione legge sei diversi autori, la Smith decide di fare un esperimento simile ma con un solo autore (Jane Austen, ovviamente) e gruppi di lettura organizzati in sei paesi differenti dell’America Centrale e Meridionale.
La Smith vuole anche scoprire le Jane Austen locali, per conoscere la diversa cultura dei paesi ospiti.Si reca dapprima ad Antigua, in Guatemala, per cinque settimane di studio intensivo di spagnolo. La Smith si fermerà in sei paesi latino-americani, in cui vivrà esperienze uniche, non solo parlando, ma anche ‘vivendo’ ogni volta una nuova lingua e partecipando a gruppi di lettura sempre diversi e stimolanti, che le consentiranno di interpretare la Austen in modi nuovi e sorprendenti. E soprattutto troverà l’amore. Sarà Diego, il messicano che ha conosciuto nel corso di una vacanza improvvisata a Puerto Vaillarta l'anno precedente, o qualcun altro?
Partendo da Antigua, in Guatemala con il gruppo di lettura di Orgullo y Prejuicio, passando per il Messico, con Sentido y Sensibilidad, Diego e una malattia debilitante, proseguendo verso Guayaquil in Ecuador, dove leggerà ancora Orgullo y Prejuicio e verso il Cile (ancora Sentido y Sensibilidad e un semestre di insegnamento all'università per studenti stranieri, in inglese, per sua fortuna), arriverà ad Asunción in Paraguay e infine a Buenos Aires per leggere e discutere Emma. In tutti i paesi in cui si reca Amy Elizabeth Smith si rende conto del valore universale di Jane Austen, di come i suoi romanzi potrebbero adattarsi a diversi luoghi e situazioni; di come, visti attraverso gli occhi di persone di cultura e esperienze di vita differenti, ci si accorga di elementi a cui prima non avevamo prestato attenzione, che accrescono il già enorme valore della scrittrice dello Hampshire. I pregiudizi sociali dell’Inghilterra del XIX secolo si possono accostare ai pregiudizi razziali di Antigua; le donne si sposano perché non vogliono restare sole, nel Messico del XXI secolo come nel mondo di Jane Austen; le imposizioni culturali, specialmente per quanto riguarda il comportamento femminile – la cura di se stesse e il conseguimento di particolari abilità che attirino un marito benestante – sono le stesse nel Cile di oggi come nell’Inghilterra Regency. La Smith vive seguendo i costumi dei paesi in cui si trova e immergendosi nella loro atmosfera politica e a ogni nuova esperienza immagina cosa farebbe Jane Austen al suo posto. Quando assiste a una manifestazione in Cile per curiosità si chiede se Jane Austen abbia mai vissuto nel pericolo. Non ci è dato di sapere, perché Cassandra avrebbe bruciato come prima cosa delle testimonianze così sconvenienti, ma Amy pensa ai romanzi di Stephanie Barron, in cui Jane Austen diventa l’eroina-investigatrice che intesse la sua vita di mille avventure. Inoltre la Smith si arricchisce – e noi lo siamo di riflesso – non solo guardando le opere della Austen attraverso nuovi punti di vista, che erano sfuggiti alla sua mentalità statunitense e anglofona, ma anche leggendo e confrontando i romanzi di Jane Austen con quelli degli autori più famosi dei paesi che la ospitano. Insomma, anche in America Latina la Smith riesce a fare una full immersion in Jane Austen: le discussioni a cui partecipa le dimostreranno che il suo progetto aveva un senso e che la Austen è universale. Inoltre, come tutti i janeites, utilizzerà la vita e i personaggi di Jane Austen come punto di riferimento nella sua stessa vita, sebbene si trovi a vivere in sei contesti differenti.
Bellissime le illustrazioni di Lucia Mancilla Prieto, che rappresentano Jane Austen nelle città latino americane, nell'atto di osservare, vivere e immergersi nella loro realtà, lei che non ha mai viaggiato al di fuori dell'Inghilterra, ma che oggi sarebbe accolta a braccia aperte in tutti i paesi del mondo. Un appassionante diario di viaggio, imperdibile per i fan di Jane Austen che potranno non soltanto vedere la scrittrice attraverso gli occhi di persone appartenenti a diverse culture – scoprendo nuovi dettagli e nuove interpretazioni dei personaggi –, ma sentiranno di partecipare attivamente ai gruppi di lettura grazie al racconto entusiasta di Amy Elizabeth Smith. Un libro che speriamo di vedere presto sugli scaffali delle nostre librerie tradotto in italiano, perché sono sicura che vi coinvolgerà esattamente come ha coinvolto me.
L'AUTRICE
Amy Smith in Guatemala
Amy Elizabeth Smith è nata nella Pennsylvania occidentale, è diplomata in musica alla West Virginia University e una laurea di dottorato in Inglese alla Penn State University. Insegna scrittura e letteratura all'Università del Pacifico a Stockton, in California (incluso un corso su Jane Austen). Membro del JASNA (Jane Austen Society of North America), ha scritto per anni articoli accademici, ma questa è la sua prima esperienza con un diario di viaggio. Ama viaggiare, ballare, i classici del cinema e guardare i video sugli scoiattoli su YouTube. Ha in programma nuove esperienze di viaggio.Link utili
☞ Sito All Roads Lead to Austen
☞ Sito dell'Editore (in cui potrete leggere un ESTRATTO)