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Recensione di Amore e Ginnastica di Edmondo De Amicis

Creato il 02 marzo 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Amore e Ginnastica di Edmondo De AmicisInformazioni sul libro
Titolo:Edmondo de Amicis
Pubblicato da:Einaudi
Collana:Einaudi tascabili. Classici
Genere:ClassiciSentimentale
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
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scontato
usato
Trama:

La maestra di ginnastica di una scuola fa girare la testa a più di un insegnante, ma solo il segretario Calzani riuscirà a scalfire la dura superficie della donna e ad entrare nel suo cuore.


Amore e Ginnastica è stato pubblicato per la prima volta nel 1892, più di centoventi anni fa, e ha come sfondo ancora protagonisti dell’ambiente scolastico: non più gli alunni e le loro famiglie, come nel mieloso libro Cuore, che ha educato i sentimenti di più di una generazione, ma maestri, per lo più mediocri, che si rivelano alquanto gelosi e invidiosi della bellezza e della preparazione della maestra di ginnastica Pedani. Intorno a lei, assoluta protagonista, ruota tutto il racconto. “Alta e robusta, larga di spalle e stretta di cintura, modellata come una statua“, ha atteggiamenti giudicati e definiti dall’autore troppo virili, sicuramente perché affronta le discussioni con sicurezza e cipiglio, difendendo la ginnastica come disciplina capace di raddrizzare e rinvigorire non solo il corpo ma anche lo spirito delle giovinette. La Pedani si batte contro la mentalità e le leggi dell’epoca che non consentivano alle scolare di praticare come i loro colleghi l’attività ginnica. Pregiudizi diffusi anche nelle famiglie che impedivano alle figlie di frequentare in orari extrascolastici, privatamente, lezioni di ginnastica.

Edmondo De Amicis racconta nelle pagine di Amore e ginnastica la passione che la maestra Pedani suscita nel segretario Celzani, protagonista maschile del racconto. “Trentanni e più, aspetto di un uomo di cinquanta, figura di precettore di casa patrizia clericale…”, orfano di entrambi i genitori, era cresciuto in sacrestia e poi in seminario perché diventasse prete. Ma poi lo zio Celzani, rimasto vedovo, lo aveva assunto come segretario e fattore di campagna, compiti svolti con grande scrupolo e diligenza. Abitando, come la Pedani, in uno stabile costituito da appartamenti affittati per lo più a insegnanti, il segretario aveva occasione di ammirare la bellezza della maestra di ginnastica, di scambiare qualche parola di saluto con lei e con la sua coinquilina, la Zibelli, matura insegnante elementare,invidiosa dei successi della collega. I rari e fugaci incontri erano stati sufficienti perché il timido segretario restasse incantato e affascinato soprattutto dal corpo vigoroso della giovane donna alla quale, dapprima in una lettera, ma poi anche durante qualche rara ma ricercata occasione di incontro apparentemente casuale, confessa il suo amore e l’intenzione di sposarla.

Alla Pedani l’insignificante e impacciato Celzani, non piace; a lei interessa la ginnastica, sua unica passione, e pur accorgendosi che un po’ tutti gli uomini del suo ambiente, giovani e non, restano incantati e affascinati dal suo aspetto e dal suo temperamento, è fermamente convinta di avere una missione legata alla passione per la ginnastica e non compatibile, a suo dire, con l’amore per un uomo.

Ma la costanza e lo sguardo innamorato di Celzani, alla fine, le toccherà il cuore: prima la simpatia e la benevolenza per chi non sa nascondere i propri sentimenti, poi pian piano il bisogno di condividere con qualcuno i successi nel campo del lavoro, e ancora l’improvviso bisogno di non poter né voler più essere sola, le fanno nascere un sentimento di amore per l’uomo che la guarda come fosse l’unica donna al mondo.

E all’improvviso, inaspettatamente, lo stringe tra le sue possenti braccia.

Approfondimento:

Noiose le lunghe sono le difese della ginnastica come disciplina che nutre il corpo e lo spirito; per il resto sono arrivate inaspettate le considerazioni e gli ammiccamenti che l’autore fa, maliziosi, ai desideri molto carnali dei personaggi maschili. Non ce lo saremmo aspettato dal moraleggiante e mieloso De Amicis.

Da questo racconto, D’Amico ha tratto un film nel 1973.

Lina D’Alessandro

Edmondo de Amicis

Dopo gli studi a Cuneo e Torino, divenne ufficiale e prese parte alla battaglia di Custoza e a quella di Porta Pia. Dimessosi dall’esercito, si dedicò all’attività di giornalista: viaggiò molto e scrisse una fortunata serie di reportage sui vari paesi. Dopo il successo di Cuore, De Amicis aderi al Partito socialista, giungendo a un’autocritica implicita delle idee propugnate nel libro.



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