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Informazioni sul libro
Titolo:Dan Brown
Pubblicato da:Mondadori
Collana:Oscar Bestsellers
Formato e pagine:
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Trama:
Al CERN di Ginevra il cadavere del fisico e sacerdote cattolico Leonardo Vetra giace con il collo spezzato e il petto marchiato a fuoco con l’ambigramma degli Illuminati. Altri quattro religiosi con altrettanti simboli aspettano che Robert Langdon, insegnante di iconologia religiosa ad Harvard, trovi una soluzione al misterioso piano della setta di scienziati che intende distruggere il Vaticano.
Dan Brown, con Angeli e demoni, ci ha fatto dono, non richiesto e assolutamente non gradito, della seconda puntata del Codice Da Vinci: anche se è stato scritto nel 2000, in Italia è arrivato solo dopo il clamoroso successo del professor Langdon a Parigi ed è stato smerciato come proseguo. Iniziano allo stesso modo, tanto che ci viene il dubbio che Brown abbia confuso i files, ma poi capiamo che sono due romanzi fotocopia almeno nella struttura e ci mettiamo l’anima in pace quando dopo la solita sveglia all’alba Langdon è costretto a catapultarsi dall’altra parte del mondo, a Ginevra questa volta, per risolvere un mistero nel giro di ventiquattro ore onde evitare un indicibile catastrofe. Il fisico Leonardo Vetra, che lavorava a una ricerca segreta sull’antimateria al CERN con la figlia adottiva Vittoria, viene assassinato e brutalmente marchiato a fuoco con il simbolo degli Illuminati, setta di scienziati creduta ormai estinta da 1500 anni di cui Langdon è un esperto. Proprio per questo, con un futuristico jet ipersonico a idrogeno liquido, si reca a Roma con Vittoria per cercare il campione di antimateria rubato dal laboratorio, rispondendo così alla richiesta d’aiuto del Vaticano.
L’immagine che ci regala di Roma al suo arrivo non è particolarmente suggestiva:
“Roma vista dall’alto è un labirinto, un dedalo intricatissimo di antiche strade che serpeggiano intorno a edifici, fontane e monumenti.
L’elicottero del Vaticano volava basso in direzione nord, attraverso il perenne strato di smog prodotto dal traffico dell’urbe. Langdon osservò l’ingorgo di autobus, motorini, pullman turistici e stuoli di Fiat che sfrecciavano come impazziti.”
Solo davanti alla Basilica di San Pietro riconosce che qui invece Michelangelo ha dato il meglio di sé.
“Langdon non aveva mai visto San Pietro dall’alto. La facciata marmorea brillava nel sole pomeridiano. Con le sue centoquaranta statue di santi, martiri e angeli, l’imponente costruzione era larga come un campo da calcio e lunga come quattro. Il suo interno cavernoso poteva ospitare oltre sessantamila fedeli, cento volte la popolazione della Città del Vaticano, che era lo stato più piccolo del mondo. Incredibilmente, nonostante la mole, la basilica nulla toglieva alla piazza antistante che, ampia e ariosa, sembrava un’oasi di pace nel caos della capitale; un po’ come Central Park a New York.” Eccellente paragone, Mr. Brown!
“Di fronte alla basilica la vasta piazza ellittica era abbracciata da duecentottantaquattro colonne disposte in due emicicli. Il diametro delle colonne, perfettamente allineate, cresceva progressivamente verso l’esterno, in modo da creare un trompe d’oeil che ampliava il senso di solennità e magnificenza della piazza.”
In Vaticano sono accolti dal camerlengo, l’assistente personale del defunto Papa, impegnato nell’imminente Conclave: quattro vescovi, i “papabili”, sono spariti e una delle telecamere di sicurezza mostra il contenitore di antimateria collegato ad un timer. Per rintracciare entrambe Langdon deve trovare gli Illuminati e può farlo solo seguendo il Cammino Iniziatico: indicazioni sotto forma di enigmi che permettevano solo a chi era in grado di decifrarli di arrivare alla Chiesa dell’Illuminazione, il loro covo segreto. Gli indizi sono mimetizzati tra i monumenti di Roma: inizia la caccia al tesoro!
Gli errori e le imprecisioni storiche, segno distintivo di Mr. Brown, sono innumerevoli e non sto qui ad elencarli, ma vi basti sapere che gli Illuminati non sono mai stati a Roma, che non esistevano neanche nel 1500, si ha notizia della loro organizzazione solo nel 1776, e che il cammino iniziatico non era una caccia al tesoro tra i monumenti, ma un rito simbolico che avveniva tra le quattro mura della loggia. Se volete saperne di più, fatevi “illuminare” da Andrea Menegotto: http://www.cesnur.org/2004/am_dan.htm
Il punto però non è stabilire il livello di ignoranza di Mr.Brown, lo hanno già fatto studiosi, storici e scienziati più competenti di me, ma denunciare la totale mancanza di rispetto nei confronti dei lettori: uno scrittore che spaccia le più banali teorie complottistiche tipiche della peggiore tradizione americana come realtà storica comprovata e sostiene la veridicità del background storico sul quale ha basato tutto il romanzo, non merita la nostra fiducia.
Se ammettesse di essersi preso qualche licenza salverebbe la faccia, non certo il romanzo: l’intreccio è abbastanza accattivante e incalzante come nei migliori thriller da ombrellone, ma i suoi personaggi sono piatti, banali e mancano di spessore. Ho letto i primi tre romanzi di Mr. Brown dieci anni fa travolta dalla grande operazione commerciale che li ha accompagnati, oggi, rileggendo Angeli e demoni (ho dovuto farlo per recensirlo, ma giuro che una volta è più che sufficiente!) mi chiedo come ho fatto a farmi prendere in giro!
Ecco, di questo possiamo dargli atto: Mr. Brown non saprà scrivere, ma sa come vendere!