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Recensione di "Chiedi alla luna"

Creato il 10 giugno 2013 da Clody

Buongiorno lettori miei!
Ho appena terminato un romanzo davvero particolare... un esperienza di lettura molto molto intensa e difficile da definire agli effetti pratici... cercherò di farlo nella mia recensione senza incartarmi troppo!
Ringrazio la Feltrinelli Editore per vaermi  proposto questo libro.
Uno dei debutti letterari più attesi dell'anno.L'esordio fulminante di un giovane talento.
IN LIBRERIA DAL 5 GIUGNO
Un romanzo tenero, ambizioso e sbalorditivo.
Un'emozionante storia di follia e redenzione.

Titolo: Chiedi alla lunaAutore: Nathan FilerEditore: Feltrinelli Anno di pubblicazione: 2013Formato: Brossura  Pagine: 308Genere: Narrativa straniera/DrammaticoPrezzo di copertina: €17.00
TRAMA
“Vi racconterò cosa è successo perché è un buon modo per presentarvi mio fratello.
Si chiama Simon. È un tipo che vi piacerà. A me almeno piace un sacco.
Solo che tra qualche pagina sarà morto. E da allora non è più stato lo stesso.”
Ci sono momenti che ti cambiano la vita.
Per Matthew Holmes, nove anni, il primo è stato l’incontro con Annabelle, l’estate della vacanza a Ocean Cove.
Il secondo la morte di suo fratello Simon, quello con la faccia tonda e sorridente, tonda come la luna.
Da quel giorno niente è più stato come prima. E Matt, costretto ad affrontare un segreto così enorme e terribile da non poterlo confessare a nessuno, avrà solo un pensiero in cui trovare conforto e grazie al quale ricominciare a lottare: il ricordo della faccia tonda e sorridente di suo fratello, tonda come la luna.
Una grande avventura, la storia di un ragazzo che trova il coraggio di lottare contro i propri mostri e di diventare uomo. Un viaggio straordinario all’interno della mente umana e della sua follia. Un romanzo potente, che ci ricorda che ci sono cose da tenere strette mentre la vita scorre via, buttandoci addosso ostacoli che ci fanno venir voglia di dimenticare. Cose da custodire con cura. Perché è grazie a loro che si diventa grandi.
AUTORE Nathan Filer ha sempre diviso il suo tempo tra la scrittura e l’impegno sociale.
Per tre anni ha fatto l’infermiere in un centro per malattie mentali e dal 2007 lavora come ricercatore nel dipartimento di psichiatria dell’Università di Bristol.
Compone e recita poesie comiche trasmesse sia in tv (BBC3, Canal+) che alla radio (BBC Radio 4, BBC Radio 7 e BBC Radio 5 Live) e ha scritto diversi cortometraggi, uno dei quali ha vinto il BBC Best New Film Maker Award nel 2005 ottenendo ottimi riscontri anche all’estero.
Nel 2011 ha partecipato a un premio letterario con il suo romanzo d’esordio, distinguendosi subito per il suo giovane talento. In pochissimo tempo i più importanti editoriinternazionali hanno fatto a gara per pubblicarlo, tanto che Chiedi alla lunaè diventato uno dei debutti letterari più attesi del 2013 e verrà pubblicato in 10 paesi.

RECENSIONE
"Meglio dirlo subito: non sono un bravo ragazzo. Non di solito, anche se a volte ci provo. Così, quando è toccato a me chiudere gli occhi e contare fino a cento, ho barato." 
Ecco come inizia “Chiedi alla luna”, un romanzo toccante, coinvolgente e folle, che ti inchioda lì dove sei, con gli occhi fissi sulle parole che scorrono e ti travolgono.
Questo è uno di quei libri da recensire a caldo, quando si è ancora investiti in pieno da tutte le emozioni e i turbamenti che ha suscitato.
Ciononostante, probabilmente è uno dei libri più difficili che io abbia mai dovuto recensire.
E’ un romanzo che ti mette a soqquadro la testa… e non poco. È terribilmente intenso...
una storia forte, davvero molto forte.
Avete presente il famoso “Pensatoio” potteriano? Una sorta di catino colmo di un gas liquido argenteo nel quale galleggiano i ricordi delle persone…  leggere “Chiedi alla luna” è esattamente come immergere la testa in questo Pensatoio e rivivere i ricordi di Matthew esattamente come sono nella sua mente dissociata dalla realtà.
Matthew è il protagonista e Simon è suo fratello affetto dalla sindrome di Down… ma suo fratello non c’è più e noi impariamo a scoprirlo solo attraverso i ricordi che Matt ha deciso di concedere. 
E' importante sapere che Matthew è folle, confuso e turbato e la sua malattia (innescata dalla traumatica morte del fratello) lo costringe in un ospedale psichiatrico... da qui lui prova a raccontarci la su storia, una storia di espiazione auto inflitta. 

"C'è una storia dentro la mia testa. Speravo di trovarci un senso raccontandola."
E' un ragazzo affetto da schizofrenia e il suo rapporto con la realtà non è mai del tutto ben definito; questa malattia è l'unico varco che riesce a metterlo in contatto con Simon... perché Matt non è mai riuscito a dire addio a suo fratello e probabilmente non riuscirà mai a fare a meno di vederlo luccicare nei ciottoli del mare, o di vedere il suo sorriso nella luna, o di sentire la sua voce sotto il letto.
"Questo fanno, le etichette. Si appiccicano. Se la gente pensa che sei PAZZO, tutto quel che fai, tutto quel che pensi, ha scritto sopra PAZZO."
Potete immaginarvelo così Matthew: chino sulla macchina da scrivere che gli ha regalato nonna Noo, oppure sulla tastiera di un computer, che scrive di se stesso (a volte), della sua famiglia, dei suoi genitori, del suo amico Jacob… scrive di segreti, di ricordi e di quelli che potrebbero essere ricordi.
Questo romanzo non è solo un’esplorazione di reminescenze nella mente disorientata del protagonista, ma anche un viaggio nei suoi pensieri, buttati lì… un po’ come vengono.

"Alcuni ricordi si rifiutano di rimanere confinati in un tempo o in luogo. Ci seguono, aprono lo spioncino grattando il metallo e ci guardano con occhi curiosi."
Non si riesce mai esattamente a percepire dove finisce la realtà e inizia l’immaginazione di Matt, che sostituisce ciò che non ricorda con brandelli di flashback da lui costruiti.
E spesso mi sono chiesta: non riesce a ricordare o NON VUOLE ricordare? 
Oppure… la realtà non la trova poi così importante.

"E se non ci credete, provate a ripensare alla vostra vita, a quando avevate otto o nove anni. E vedete un pò se i ricordi sono come ve li immaginate. O se sono frammenti invece, momenti isolati, un odore qui, una sensazione lì. Le coversazioni e i posti più disparati. Non siamo noi a scegliere cosa conservare - non a quell'età. Non sempre, davvero."
Diversamente da altri libri, per sentire questo racconto, sentirlo veramente, è importante fare attenzione anche allo stile, al modo in cui Filer ha deciso di scriverlo: la forma delle parole, la loro disposizione sulla pagina, la scrittura, perfino i caratteri… tutto ciò non è solo il mezzo che ci porta alla storia: è la storia stessa. Infatti, nei momenti in cui Matt è sotto l'effetto degli psicofarmaci, anche la sua scrittura diventa più lucida e ordinata.
Leggendolo, capirete…


Nathan Filer in questo suo romanzo d'esordio è andato a toccare un tema davvero molto delicato come quello della malattia mentale e l'ha fatto con assoluto rispetto e grande emotività, aiutandoci a vedere e sentire dal punto di vista principale: quello di Matthew.
Scegliere di affrontare questo concetto dall'esterno sarebbe stata una facile soluzione; l'autore invece ha voluto farci capire come una mente schizofrenica percepisce una realtà distorta, come assorbe le emozioni proprie e altrui, come può elaborare il dolore di una tragica perdita e allo stesso tempo dipendere da questo dolore.

Ma soprattutto Filer ha creato un approccio umano, mettendo al centro di tutto Matthew come persona e non, come spesso accade, come il paziente numero XXX, un soggetto interessante da studiare, nientaltro che un caso, nientaltro che una patologia. 
Sicuramente la sua formazione di infermiere specializzato nell'assistere pazienti con malattie mentali, ha reso Nathan Filer sensibile all'argomento e molto bravo nel trattarlo anche sulla pagina stampata.

“Chiedi alla luna” ( titolo originale "The shock of the fall", tradotto "Lo shock della caduta") di certo non è una lettura rilassante, però ne vale la pena perché ti lascia davvero qualcosa dentro… qualcosa che non so ancora bene come definire. Infatti ora mi devo riprendere da questa esperienza di trip emozionale.
Provare per credere.

"Voglio parlare della differenza tra vivere ed esistere e cosa significa essere tenuto in un reparto psichiatrico d'emergenza giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno ecc." 

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