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Recensione di Come Dio comanda di Niccolò Ammaniti

Creato il 30 maggio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

8 Flares 8 Flares × Recensione di Come Dio comanda di Niccolò AmmanitiCome Dio comandaNiccolò Ammaniti
Pubblicato daMondadori
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Scrittori italiani e stranieri
Genere:Narrativa Contemporanea
Pagine:
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La trama:

A Varrano, un immaginario paese del Nord Italia  fortemente industrializzato, dove i campi e i boschi si alternano ai capannoni, alle tangenziali e ai centri commerciali, si svolgono  le vicende dei quattro protagonisti di questo romanzo:  Rino e Cristiano Zena, padre e figlio con un complesso legame, e gli amici: Danilo, quarantacinquenne  segnato dalla morte della figlia di tre anni e dall’abbandono della moglie, e Corrado, detto Quattro Formaggi per la sua  passione per la pizza ai quattro formaggi.

In Come Dio comanda Rino è un trentaseienne senza lavoro che si ritrova a crescere da solo un figlio. Ha simpatie neonaziste, beve, è un violento e vive di espedienti; tuttavia ha con Cristiano un legame fortissimo e la sua più grande paura è quella di perderlo. La sua situazione infatti è sotto il controllo di un assistente sociale che minaccia di togliergli la custodia del figlio tredicenne. Anche Cristiano ama profondamente il padre: è per lui il riferimento più importante e gli dà piena fiducia, pur accettando i suoi difetti. I loro unici amici sono Danilo Aprea e Corrado Rumitz, detto Quattro Formaggi. I quattro protagonisti di Come Dio comanda sono figure ai margini, personaggi rozzi e violenti, estremamente instabili ma anche, a modo loro, capaci di amare; arrancano in un mondo in continuo cambiamento, pieno di contraddizioni, brutture, violenza e indigenza, sono travolti dalle loro paure, dal loro odio per chi è debole e diverso, dal terrore di perdere le loro certezze, il lavoro, gli affetti.

Per uscire da questo tunnel degli orrori e dare una svolta alle loro vite, Rino e i suoi due amici decidono di compiere il colpo della vita: svaligiare un bancomat. Tutta la vicenda di Come Dio comanda è cosí incentrata sul frenetico svolgersi di questo evento e sugli imprevisti ad esso annessi. Le scene si alternano in modo rapido e caotico. La notte in cui è programmato il colpo sarà decisiva per le vite di tutti: una grande tempesta sconvolgerà la pianura sradicando alberi e scoperchiando capannoni industriali influenzando cosí il destino e le vicende di tutti i personaggi. Le descrizioni dei personaggi, dei paesaggi, dei rumori, degli odori, dell’ atmosfera e delle vicende che si svolgono sono dettagliate. I dialoghi tra personaggi si alternano a ritmo incalzante con un linguaggio e un modo tipico di ognuno.

È il linguaggio della lingua quotidiana dei personaggi in cui non viene mai risparmiata la presenza di termini volgari. In tutto il racconto è presente di sottofondo l’essenza di un Dio interpretato e invocato in modi diversi dai protagonisti: a volte è un Dio che castiga altre sembra compiere miracoli. È una presenza che sembra essere l’artefice del destino di ogni uomo, ognuno ha credenze diverse a riguardo e spesso non si sa più quanto alla fine prevalgano le scelte individuali dei personaggi piuttosto che il fato a loro ipoteticamente assegnato. Chi sarà alla fine la vera vittima di tutto? C’è davvero un colpevole solo? Come Dio comanda é un romanzo che affronta temi e situazioni di vite difficili, la realtà presente è raccontata in tutta la sua brutalità in modo schietto e deciso. Spesso le questioni che sorgono rimangono in sospeso, si potrà mai dare una sola risposta alle varie tematiche? Nel complesso la narrazione scorre veloce e attira il lettore a voler sapere quale sarà il destino dei protagonisti.

Ci sarà una giustizia alla fine? Come Dio comanda può essere un libro interessante da leggere se ci si vuole fermare a riflettere su alcune crude tematiche e realtà di cui è fatta la vita. Forse l’atmosfera creata dallo scrittore risulta eccessivamente deprimente e spesso le questioni proposte rimangono in sospeso.

Sara Maffi



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