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Recensione di Di me diranno che ho ucciso un angelo di Gisella Laterza

Creato il 05 dicembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

22 Flares 22 Flares × Recensione di Di me diranno che ho ucciso un angelo di Gisella LaterzaVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Gisella Laterza
Pubblicato da:Rizzoli
Collana:Rizzoli Narrativa
Genere:Fantasy
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

Aurora è seduta sul sedile di un tram, sta tornando a casa dopo una festa. All’improvviso si accorge di non essere sola: accanto a lei un misterioso ragazzo tanto splendido da sembrare un angelo. E so lo fosse per davvero? Un angelo caduto sulla terra per amore di una demone… Un perfetto inizio per una fiaba moderna senza spazio e senza tempo.


È quasi l’alba. Aurora sta tornando a casa dopo una festa che le ha lasciato sulla pelle uno spesso velo di malinconia, frustrazione e stanchezza. Le gira la testa: l’alcol inizia a fare il suo lavoro. Qualcuno le rivolge una domanda. Chi? Era certa di essere sola su quel tram… Eppure accanto a lei c’è un ragazzo: un ragazzo che sembra emanare una luce propria, un giovane uomo che tutto sembra fuorché umano. E se fosse un angelo? Un angelo caduto sulla terra per amore di una demone? Ma può un angelo innamorarsi di una creatura così tanto diversa? E può un amore nato su basi tanto incerte avere un futuro, o almeno, un presente? Lasciamo aperti questi interrogativi e facciamo un passo indietro. Abbiamo lasciato il nostro angelo, chiamiamolo Tramonto, su un tram. Cosa l’ha spinto a salire su un mezzo pubblico in piena notte e a parlare con una giovane adolescente? Il desiderio di diventare umano, o meglio, di conoscere e scoprire quell’insieme di passioni e sentimenti che rendono tale ogni uomo. Questo è, infatti, il primo passo da compiere per potersi ricongiungere con la demone (chiamiamola Sera), che a sua volta ha deciso di rinnegare la sua natura demoniaca per diventare donna.

Storia lacunosa, in cui il lettore fatica a seguire il filo del racconto. I personaggi sono quasi delle ombre: conosciamo poco dei tre protagonisti e fatichiamo a distinguere i contorni delle figure secondarie incontrare dall’angelo e dalla demone durante le loro peregrinazioni sulla Terra. Il tutto non certo aiutato da uno stile di scrittura debolissimo, in cui banali similitudini si alternano a scadenti aforismi.

Approfondimento

Fino ad ora, molto buio e poca luce. Proviamo a guardare il romanzo con uno sguardo più ampio, per tentare di valutarlo nel suo insieme. Non è facile capire quale fosse l’idea dell’autrice e cosa volesse consegnare al lettore sotto l’incarto della favola. Forse una radiografia dell’essere umano? Un’analisi delle passioni che ci spingono ad agire? Se così fosse, l’essersi concentrata troppo sul dito ha fatto in modo che l’autrice dimenticasse completamente l’esistenza della luna. Il lettore osserva l’angelo e Aurora seduti sul tram, attende una rivelazione, aspetta di scoprire qualcosa sulla natura di entrambi ma non può far altro che restare deluso. Quello che emerge è solo un ritratto severo e spesso arbitrario della natura umana, in cui a trionfare sono il cinismo e la mancanza di prospettive.  Mentre un uomo commette un omicidio e un altro muore sulla panchina di un parco, un angelo s’innamora di una demone facendo di tutto per ecclissare la propria natura a favore di quella umana. Qual è il senso di tutto questo? Forse la Laterza vuole ricordarci quanto grande sia il privilegio che consente all’uomo di provare sentimenti inimmaginabili per gli altri essere viventi? O, forse, vuole semplicemente trascinarci in una dimensione magica in cui perdersi, dimenticando la realtà? Non lo so. Non ho idea di quale di queste due ipotesi possa avvicinarsi maggiormente al vero. Anzi, nulla esclude, che le intenzioni dell’autrice potessero essere completamente estranee ai due quadri sopra descritti.

Tanti dubbi per una storia confusa e poco appassionante, in cui è difficile provare simpatia per i protagonisti (confesso di aver tifato per il cattivo…) e in cui la mancanza di chiarezza logica pesa come un macigno sull’intero impianto narrativo.

In teatro si parlerebbe di fiasco. Consentitemi di farlo anche qui…

Mariangela Pala

Gisella Laterza

Gisella Laterza ha ventun anni e studia Lettere moderne all’Università di Pavia. “Di me diranno che ho ucciso un angelo” è il suo primo romanzo, che ha iniziato a scrivere quando ne aveva sedici.



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