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Recensione di E poi ci sono quei momenti che di Nicola Feo

Creato il 08 ottobre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di E poi ci sono quei momenti che di Nicola FeoVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Nicola Feo
Pubblicato da:Zandegù
Genere:Racconti
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
scontato

“E poi ci sono quei momenti che” racconta alcuni, appunto, momenti della vita di un padre – ironicamente – quasi perfetto, che si trova nella non facile condizione di dover fare, nello stesso tempo, da padre e da madre ai suoi figli, meglio conosciuti come Cuccioli d'uomo.


Per poter arrivare alla stesura di questa recensione ho dovuto concedermi una seconda lettura di E poi ci sono quei momenti che. Non perché sia particolarmente complicato, ma perché la struttura narrativa è tale per cui mi risulta difficile, nel breve spazio di seicento parole, restituirne un quadro che sia completo e che possa davvero dire qualcosa.

Pertanto è forse meglio abbandonare l’idea di costruire una recensione strutturata e scrivere qualcosa che possa risultare come un invito alla lettura.

Le storie che leggo e vivo nella mia fantasia influenzano il mio modo di essere uomo e padre.

E poi ci sono quei momenti che ha una struttura particolare, solo in apparenza frammentaria. A un capitolo nel quale – Nicola Feo parla di sé, o esprime un riflessione, segue una Polaroid – il racconto di un momento particolare vissuto coi figli, che nel 90% dei casi mi ha portata a ridere fino alle lacrime – che è a sua volta introdotta da una citazione tratta da un romanzo che è importante per Feo ma che soprattutto aiuta a leggere la Polaroid stessa.

Come se ci fosse una continua trasmissione di senso tra quello che leggiamo e quello viviamo. Trasmissione di senso che non è, mi si perdonerà il gioco di parole, a senso unico: quello che leggiamo acquista un senso anche in base a quello che viviamo, e quello che abbiamo vissuto possiamo, talvolta, “leggerlo” meglio alla luce delle nostre letture.

Sono storie nella storia – che raccoglie e dà senso ai frammenti – quelle che leggiamo qui, e tra le tante ho amato quella di San Giuseppe. Perché non la conoscevo, e perché alla mia personale sensibilità ha detto molto.

Approfondimento

E poi ci sono quei momenti che è un libro che parla, essenzialmente, del rapporto padre-figlio. Quello dell’autore con i suoi figli e anche con suo padre. Parla di educazione, di riflessioni che credo sia spontaneo sorgano in noi nel momento in cui ci ritroviamo a essere genitori.

Non è un manuale d’istruzioni, nella manifesta consapevolezza che le istruzioni non esistono. C’è però tanta lucidità, una profondità nell’autoanalisi che mi ha colpita e che mi ha fatto riflettere sulla mia personalissima condizione di figlia.

Fin qui, ho forse dato l’idea di un libro noioso o pesante. Non lo è. Cifra fondamentale di E poi ci sono quei momenti che è la chiave (auto)ironica con cui tutto viene raccontato. È una lettura che ci lascia con il sorriso sulle labbra, e con tanti pensieri.

È per questo che ho cercato – maldestramente, ne sono certa – di costruire qui un invito alla lettura. Perché si tratta di un’opera meravigliosamente curata nei minimi dettagli, costruita con attenzione, in cui sono dosate alla perfezione serietà e leggerezza, malinconia e risate, che credo possa dare tanto non solo a chi è genitore ma anche a chi è figlio.



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