Emma non è una ragazza come tutte le altre. Il giorno in cui Adeline e Alexandre Sommers ritrovano la cesta di cera depositata dinanzi alla soglia di casa loro e, al suo interno, un fagottino di bambina, capiscono immediatamente che si tratta di una persona speciale. Il foglio appuntato sul petto della bimba indica il suo nome – Emma – e il suo bisogno primario: nutrirsi di miele. Emma, infatti, trascorre l’infanzia e l’adolescenza cibandosi di miele, frutta, tisane all’arancia e addirittura piccoli fiorellini che coglie dal giardino di tanto in tanto. I suoi genitori adottivi, entrambi vegetariani, le trasmettono la passione per la natura, per le margherite come simbolo di amore fedele, per gli animali che devono essere salvaguardati e non uccisi per il proprio fabbisogno. Emma capisce ben presto che si può vivere in salute senza dover necessariamente fare del male ad un altro essere vivente e il miele, in questo, è suo grande alleato. Quando Adeline e Alexandre muoiono in un tragico incidente d’auto causato da uno sciame d’api, la ragazza teme di essere rimasta sola al mondo. Tuttavia, qualcuno veglia su di lei: immediatamente, Emma trova lavoro in città, in una pasticceria vegana chiamata “Il Nettare”. Il locale è stato costruito a forma di margherita, il fiore preferito della protagonista e di sua madre Adeline, e tra le pareti aleggia il familiare profumo del miele. Tuttavia, lo staff della pasticceria cela, al suo in […]
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