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Recensione di Emmaus di Alessandro Baricco

Creato il 14 giugno 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

8 Flares 8 Flares × Recensione di Emmaus di Alessandro BariccoEmmaus Alessandro Baricco
Pubblicato daFeltrinelli
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:I narratori
Genere:Narrativa Contemporanea
Pagine:
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La trama:

Vangelo di Luca (24,13) “Come abbiamo potuto non capire?” Dilemma dei due discepoli diretti a Emmaus, ma concetto su cui ruota tutto il libro, ambientato in un tempo presente con protagonisti e voci narranti gli adolescenti e il loro percepire la vita.

Alessandro Baricco, uno scrittore, saggista, critico musicale, conduttore televisivo, pianista, sceneggiatore e regista italiano, fra i più noti esponenti della narrativa italiana contemporanea:ho tanto sentito parlare di lui,nel bene e nel male . Adesso nel mezzo del cammin della mia vita è giunto il momento di farmi un’opinione personale, leggendolo. Entro in libreria, prendo in mano un libro suo a caso e inizio a leggere la quarta di copertina per delucidazioni su autore e note sull’opera e rimango già perplessa. Tutto assai vago. Sembra quasi un marketing strategico, ma non posso desistere: da buona lettrice compulsiva acquisto Emmaus, vista anche l’esiguità dello spessore del volume, il prezzo più che abbordabile e poi un vincitore Premio Boccaccio del 2010 non potrà essere un romanzo spazzatura! Devo dire che non sapevo niente di Baricco. Ho trovato la sua scrittura suadente, lineare ma nello stesso tempo composta, leziosamente intellettuale e ne rimango rapita. Per questo mi lascio guidare nel racconto cercando di capire il succo della storia.

Trovo moltissima introspezione, soliloqui e riflessioni attribuite al personaggio narrante diciassettenne, ma francamente troppo profonde per un adolescente. Tantissimo squallore descritto nell’ambiente giovanile e non solo. C’è anche differenza tra ricchi e poveri, vecchi e giovani, religiosi e laici. Mi colpisce molto questo punto:

Senza saperlo, ereditiamo l’incapacità verso la tragedia, e la predestinazione alla forma minore del dramma:  perché nelle nostre case non si accetta la realtà del male, e questo rinvia all’infinito qualsiasi sviluppo tragico innestando l’onda lunga di un dramma misurato e permanente – la palude in cui siamo cresciuti. È un habitat assurdo, fatto di dolore represso e quotidiane censure. Ma noi non possiamo accorgerci di quanto sia assurdo, perché come rettili di palude conosciamo solo quel mondo, e la palude è per noi la normalità. Per questo siamo in grado di metabolizzare incredibili dosi di infelicità scambiandole per il doveroso corso delle cose:  non ci sfiora il sospetto che nascondano ferite da curare e fratture da ricomporre”.

Linguaggio duro,parole aspre e pensieri non so se definirli cupi ma senz’altro denotano l’ineluttabilità della condizione umana. Condivisibile? Purtroppo a volte sì. Farsene una ragione? Alessandro Baricco trova il solito strumento “Nel corredo della normalità d’ordinanza è dato, irrinunciabile, il fatto che siamo cattolici – credenti e cattolici. In realtà quella è l’anomalia, la pazzia con cui ribaltiamo il teorema della nostra semplicità, ma a noi pare tutto molto ordinario, regolamentare. Si crede, e non sembra esserci un’altra possibilità ”Per fortuna tra le righe leggo un certo cinismo e non una sua condivisione e questo mi piace sotto certi versi, ma la sua rassegnazione mi sta stretta .Continuo : “Nelle vite di quelli che non credono vediamo la routine dei condannati, e in ogni loro singolo gesto scorgiamo la parodia dell’umanità che sogniamo.”. Allora ho la conferma, non c’è alternativa: nascere, vivere, soffrire, morire. Termina con “… non è successo niente”. E beh,un macigno! Sicuramente non è un libro allegro e pieno di speranze. Non mi sentirei di consigliarlo come cura per la depressione ma,sarò pessimista, lo trovo realista, rispecchiante la nostra società, ovvero la prevalenza della condizione umana. Per questo motivo non mi permetto di lanciare a terra il volumetto Emmaus, come secondo leggenda metropolitana avrebbe fatto Daniele Luttazzi se non fosse stato in libreria, semmai consiglio: pensateci, questa realtà esiste, è una parte, speriamo piccola, ma c’è e se avete voglia di esplorarla leggete Baricco.

Zarania



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