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Recensione di "Equazione di un amore" - Simona Sparaco

Creato il 18 marzo 2016 da Annie_caffeine @annie_caffeine
Cari visitatori della Tana,
eccoci finalmente arrivati al momento recensione di questa settimana. 
Grazie a Giunti Editore ho letto l'ultimo romanzo di Simona Sparaco, Equazione di un amore, uscito la scorsa settimana. 
Recensione Il romanzo, edito da Giunti, è arrivato in libreria lo scorso 9 Marzo e conta 352 pagine. Il prezzo è di € 18 per il cartaceo, mentre l'ebook costa € 9,99.
TRAMASingapore, una bolla luminosa a misura di gente privilegiata, dove Lea ha scelto di vivere, lasciando Roma. Ha sposato un avvocato di successo che nel tempio finanziario del consumo ha trovato le sue soddisfazioni. Anche se a tratti è punta da una nota di malinconia, la ragione le dice che non avrebbe potuto fare scelta migliore: Vittorio è affidabile, ambizioso, accudente. È un uomo che prende le cose di petto e aggiusta quello che non va; come quando ha raccolto lei, sotto la pioggia, un pomeriggio londinese di tanti anni prima. Al cuore di Lea invece basta pochissimo per confondersi: l'immagine di un ragazzino introverso, curvo su una scrivania a darle ripetizioni di matematica. Si chiama Giacomo e Lea non ha mai smesso di pensare a lui. L'alunno più brillante, il professore più corteggiato, l'amante passionale, l'uomo codardo. Lea sa bene che deve stargli lontano, perché Giacomo può farle male: c'è un'ombra in lui, qualcosa che le sfugge, ma che lentamente lo divora. Quando una piccola casa editrice accoglie il romanzo che ha scritto, Lea è costretta a tornare a Roma, e ogni proposito crolla. Il passato con tutta la sua prepotenza li travolge ancora una volta, con maggior violenza e pericolo. Secondo i principi della fisica che Giacomo le ha insegnato, nulla può separare due particelle quantiche una volta che sono entrate in contatto. Saranno legate per sempre, anche se procedono su strade diverse, lontane e imprevedibili.
LA MIA OPINIONESuppongo che molti di voi conoscano l'equazione di Dirac. Quando frequentavo il liceo, il mio professore di Fisica aveva capito che nella mia classe, purtroppo per lui, di questa materia non volevamo saperne. Così si limitava a spiegarci le cose basilari e poi quelle che potessero stimolare almeno un po' l'attenzione di ventisei adolescenti sull'orlo di una crisi di nervi per una maturità classica che sembrava volerci schiacciare sotto il peso del trilione di versi in greco e latino che avremmo dovuto imparare a tradurre.L'equazione di Dirac era sicuramente tra queste, soprattutto quando ce ne ha spiegato l'applicazione ai rapporti umani: se due persone entrano in relazione e si instaura tra di loro un rapporto di amicizia o di amore e poi vengono separate, esse non possono essere definite come due soggetti differenti ma, in qualche modo, ne diventano un sola. Anche dopo la separazione, continueranno nel bene e nel male, a conservare dentro di sé una parte dell’altra, per sempre.Insomma, l'equazione di Dirac è l'equazione che descrive e spiega, in qualche modo, l'amore.Ed è proprio questa equazione che descrive il rapporto tra Lea e Giacomo, i protagonisti di questo romanzo.Recensione Quando Lea conosce Giacomo entrambi frequentano il liceo. Lei è alle prese con una brutta insufficienza in matematica, lui con un trasferimento difficile che da Torino lo ha portato a Roma. Sin da subito lei resta affascinata da lui, così geniale ed introverso, scontroso e idealista. Quando decide di farsi avanti e parlargli dei suoi sentimenti, Lea però rimane scottata. Giacomo la respinge senza troppi giri di parole.Da quel momento, le loro vite si incontrano e scontrano diverse volte, ed ogni volta il distacco diventa più doloroso. Lea sa benissimo che Giacomo, ogni volta che lo incontra di nuovo, è capace di attrarla come una calamita, nonostante il male che le ha fatto in passato. La loro è una passione vissuta per pochi giorni, che esplode durante le ore fugaci che passano insieme. Poi però è sempre Giacomo a tirarsi indietro, sempre lui a fare il passo falso che costringe Lea a raccogliere i cocci del suo cuore spezzato e a cercare di ricominciare una vita senza di lui.Ma adesso è tutto diverso: Lea ha sposato Vittorio, un uomo affidabile, amorevole, che l'ha portata a vivere con lui a Singapore, la città perfetta. Separata da Giacomo da molti anni, dal tempo, dallo spazio, dai sentimenti, ha appena terminato di scrivere il suo primo romanzo Diario di un'expat e lo ha inviato ad alcuni editori italiani. Insieme a Vittorio si prepara a metter su famiglia. Una vita tranquilla, stabile, fatta di tante piccole cose perfette che quando aveva vent'anni non avrebbe immaginato di poter avere. Quando una casa editrice italiana si interessa al romanzo di Lea e le chiede di tornare in Italia per lavorare insieme agli editor prima della pubblicazione, lei non esita un attimo a fare la valigia e partire, soprattutto per allontanarsi da quella vita che nell'ultimo periodo sembra iniziare a starle stretta.Ma proprio quando arriva a Roma il destino sembra volerle giocare un terribile scherzo, perché l'editor che lavorerà con lei sarà proprio Giacomo. E ancora una volta Lea si ritrova in un vortice di passione ed incertezze, quella costanti che da sempre hanno legato la sua vita a quella di Giacomo.
Non leggo molte storie d'amore, anzi, a volte le evito accuratamente. Lo faccio perché ho sempre la sensazione di ritrovarmi davanti alle stesse parole, alle stesse descrizioni, che a lungo andare hanno finito per annoiarmi.Equazione di un amore, invece, per me è stato innanzitutto un romanzo sorprendente. di storie d'amore ne ho lette diverse, ma questa, oltre ad essere la storia di un'amore complicato, è la storia di un'amore diverso. Quello tra Giacomo e Lea è un amore improbabile, che esplode di passione da un momento all'altro quando i due si ritrovano, ma che non sa piegarsi alla quotidianità, alla vita di ogni giorno. Una relazione che può esistere solo se è straordinaria e mai quando prova a diventare normale.Lea, che vive questo amore a intervalli, ogni volta esce più segnata dal tentativo di avere una relazione stabile con Giacomo, ma non per questo la volta successiva riesce a resistergli. Anche adesso che ha trovato Vittorio, che con il suo amore è arrivato a rischiarare la sua vita quando stava affondando di nuovo proprio a causa di Giacomo, quando Lea lo rincontra a Roma, è come fare un tuffo nel passato. Sa che si farà male di nuovo, ma non può perdere l'occasione di provarci di nuovo.
Leggendo di questa storia, mi sono chiesta perché, nonostante la consapevolezza di potersi ferire di nuovo, Lea scegliesse comunque di tornare con Giacomo, di affrontare di nuovo quest'uomo che sembra sempre trattenere i suoi sentimenti, che restano nascosti dietro ad un'apparenza di sarcasmo, autocritica, ideali e castelli mentali. Perché continuare a scegliere lui, perdersi di nuovo in una relazione che è un turbinio di incertezze? Perché non diventare l'eroina ed imparare a salvare sé stessa?E proprio quando il romanzo arriva alla svolta decisiva ed inaspettata, mi sono data una
Recensione risposta: Lea non è un'eroina, non vince tutto. Lea è una donna, una donna più realistica che mai, con tanti pregi quanto difetti. A tratti può sembrare anche una persona banale, accanto a Giacono, che invece è brillante. Ma è una donna vera, sincera, che muove la sua vita attraverso le sue passioni. Tutto il contrario di Giacomo, che invece resta trincerato dietro ad un misto di ideali che non mette mai in pratica.E la sua, per quanto complicata, è una storia realistica, nella quale cerca di destreggiarsi provando a ritrovare il capo del groviglio di sentimenti nei quali sembra essersi ingarbugliata.
Equazione di un amore è il primo romanzo di Simona Sparaco che leggo e per me è stata una vera scoperta. Un romanzo intenso, coinvolgente ed emozionante fino all'ultima pagina. La storia ha un buon ritmo narrativo e poco a poco si addentra nel terreno minato dei sentimenti, a tutti i livelli.Questo romanzo non è solo una storia d'amore, è il racconto di tanti amori e dei molteplici sentimenti che muovono la vita. Una storia che mi ha fatto capire, anche se in un modo complesso, che non in tutti i romanzi c'è bisogno di un'eroina. Nelle storie c'è anche bisogno di persone normali, che sanno amarsi e lasciarsi, perdersi e ritrovarsi, morire dentro e rigenerarsi. Proprio come le lucertole, che quando perdono la coda, sanno farla ricrescere. 
Recensione Recensione Recensione Recensione Recensione Il mio voto per questo romanzo è di quattro riccetti e mezzo!


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