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recensione di Fieno e Carote

Creato il 09 gennaio 2012 da Samilla

Fieno e carote di Samanta Catastini (recensione a cura di Cristina Contilli)

recensione di Fieno e Carote

LA TRAMA:

Clarissa viene trascinata dall’amica Noemi a una festa in un bell’allevamento di cavalli Quarter Horse dove attirerà le attenzioni di Antonio, l’affascinante e ricco proprietario della struttura. Deciderà di assecondare le sue avances solo per poter rivedere Edera, una cavalla ormai avanti con l’età e addirittura zoppa, ma bella come una puledra. Durante una fiera equestre conoscerà Dante, un maniscalco, che la supporterà nella sua folle decisione di salvare Edera da un triste destino. Inizierà una forte amicizia, condita dalla stessa passione per gli animali e da un futuro progetto da sviluppare in comune.

IL MIO COMMENTO:

Un libro breve e avvincente che ho cominciato per curiosità e ho finito in un pomeriggio perché la storia anche se semplice e lineare mi ha coinvolta davvero molto in quanto traspariva dalle pagine tutto l’amore dell’autrice per gli animali e in particolare per i cavalli.
All’inizio la protagonista Clarissa è abbastanza lontana dal mondo “agonistico” dei cavalli, poi, andando ad una cena con un’amica, conosce Antonio, ricco e, secondo la sua amica Noemi, affascinante allevatore di cavalli e soprattutto conosce una cavalla di nome Edera che essendo rimasta zoppa non può più gareggiare nell’ambito del reining e verrà destinata a essere una “fattrice”.
Clarissa non è però interessata ai soldi di Antonio né al mondo delle gare, perché per lei i cavalli sono creature viventi con le loro emozioni e anche le loro sofferenze e l’idea che finita la loro carriera sportiva o divenuti troppo vecchi possano finire sul banco di un macellaio la fa inorridire.
E sentimenti simili prova anche Dante un maniscalco che lavora per diversi allevamenti tra cui anche quello di Antonio…
Non vi racconto altro per non esagerare con lo spoiler, aggiungo solo che mi hanno colpito in questo romanzo la sensibilità estrema di Clarissa e anche il fatto che l’autrice abbia nelle parti in corsivo dato voce alla cavalla Edera: un espediente narrativo originale ed efficace che fa entrare anche il lettore nei pensieri di quella che in fondo si può considerare la vera protagonista di questo libro.



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