Se dovessi sintetizzare questa recensione in una parola sola non avrei alcuna esitazione nell'usare il termine: miniature.Questo cd, che vede il ritorno di Elena Càsoli a registrare per l’etichetta indipendente italiana Stradivarius dopo l’ultimo ottimo Changes Chances realizzato nel 2006, prevede infatti l’ascolto di quarantaquattro brani con durate comprese tra un minimo di 23 secondi e una massimo di due minuti e 50 secondi, lo stesso compositore, Fabio Selvafiorita, li definisce come frammenti: “con il titolo Fleurs d’X ho voluto raccogliere una serie di brani brevi e brevissimi per chitarra sola scritti durante le estati tra il 2007 e il 2012. Ad oggi riuniti in tre quaderni questo corpus di frammenti musicali registra improvvisi deja-vu, elabora intuizioni colte in momenti puramente occasionali, restituisce echi di una memoria musicale sempre in bilico tra incanto, sogno, frattura e lontananza.”Il risultato è una raccolta di “quasi haiku” musicali, leggeri nella loro struttura ma complessi nella loro esecuzione proprio a causa della loro brevità e sintesi espressiva che costringono l’interprete, una Càsoli perfettamente a suo agio e inspirata, a un notevole sforzo di concentrazione e di focalizzazione creativa. Selvafiorita pesca nei suoi ricordi, nelle sue letture, negli echi lasciati da altri musicisti e altri compositori elaborando frammenti dal titolo di per se spesso esemplificativo come “Theme for Jim Hall”, “Epitaffio Corale per Luciano Berio”, “Stillstand (stasimo per Lennie Tristano)” a testimonianza di una pluralità di ispirazioni, ascolti, frequenze e emozioni.Da ascoltare con calma, anche in modalità casuale ma non in modo superficiale: queste miniature, spesso così orecchiabili e melodiche si esauriscono un soffio ma lasciano la loro aurea, il loro respiro risuonare a lungo nelle nostre orecchie.http://feeds.feedburner.com/ChitarraEDintorni