Due quarantenni disoccupati, ancora molto legati alla loro infanzia-adolescenza, si ritrovano a convivere quando il padre dell’uno e la madre dell’altro decidono di sposarsi.
Un film che vorrebbe essere una denuncia al mondo dei “bamboccioni”, ma che ricade nella trappola della risata a buon mercato, che più che all’ironia si rifà ad una comicità infantile.
Gli attori non fanno altro che marcare tale situazione con un’interpretazione troppo esagerata dei loro ruoli di eterni imbecilli.
Un film pessimo che getta al vento una trama che senz’altro poteva essere sviluppata meglio.