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Recensione di Gente di Alan Bennett

Creato il 26 settembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Gente di Alan BennettVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Alan Bennett
Pubblicato da:Adelphi
Collana:Piccola biblioteca Adelphi
Genere:Teatro
Formato e pagine:
Social:Goodreads
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scontato
usato

Due anziane sorelle, la dama di compagnia e una cadente storica dimora britannica, su cui gravano tasse di successioni e un susseguirsi di colpi di scena...


Gente è una commedia esilarante di Alan Bennett, con protagonisti tutti al femminile: due sorelle, di cui una Dorothy, ex indossatrice degli anni Cinquanta, June, Arcidiacono, e Iris, la dama di compagnia.

Tutto nasce dalla mancanza di denaro per il restauro e il mantenimento della storica dimora di famiglia. June vorrebbe cederla alla National Trust, un’organizzazione che lavora per conservare e proteggere l’eredità storica del Regno Unito. Dorothy, però, non è d’accordo, non vuole gente in casa sua, perché, come dice spesso, “la gente rovina”. Il suo unico desiderio è morire lì dove è nata e dove la famiglia risiede dal lontano 1465, trascorrendo le giornate a leggere quotidiani di quarant’anni prima conservati in soffitta. Dorothy, invece, preferirebbe accettare la proposta del Signor Bevan e vendere gli arredi pregiati e i tanti ricordi di famiglia, anche se afferma “a me hanno insegnato a non fidarmi mai di quelli con il cappotto di cammello. Comunque, niente gente…. Suona bene”. Uno spiraglio di luce per Dorothy è dato dall’incontro con una sua vecchia fiamma, che le ha proposto di locare la casa per un film pornografico, intitolato “Viva la coscia”. Dorothy accetta pur di guadagnare qualcosa di soldi, tanto “non mi scandalizzo, sono una nobildonna, è il ceto medio che è bacchettone“. Cosa accadrà?

Approfondimento

Leggere i dialoghi di questa commedia è stata una vera e propria goduria, un susseguirsi di battute esilaranti, con un alto tasso di humour britannico, ma anche portatrici di significati molto più profondi, come il disagio per la propria condizione, la lotta con ogni mezzo verso un destino che non accetti e infine la sconfitta.

L’introduzione di Gente, poi, è impagabile, del resto come tutte quelle che scrive Bennett, “sono dei preamboli un po’ salottieri con piccoli scorci sulle prove”, in cui tratta alcuni temi, magari in maniera più diretta di quanto sia riuscito a fare nel testo e mostra tutta la maestria dell’autore. Tuttavia Gente è un libro nato da un imbarazzo dell’autore come lui stesso scrive nell’introduzione “Andai a visitare una dimora del National Trust e in quell’occasione mi sentii obbligato ad interpretare la parte del visitatore reverente, ma all’uscita sono stato insoddisfatto di me stesso quanto del luogo“. Il suo malessere si riflette nel personaggio di Dorothy, sicuramente la più spassosa delle protagoniste, ma anche quella che mi ha commosso di più alla fine della commedia e che mi ha lasciato con un velo di tristezza.

Gente è un’opera esilarante, graffiante e piena di iperbole che si legge tutto d’un fiato e, come ricorda Dorothy, “nella vita prima o poi tutto diventa un mestiere, compreso il lavoro” . Ne consiglio a tutti la lettura e dopo la stessa suggerirei di assistere alla rappresentazione teatrale.

Cirma Rosanna




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