Voto:
Informazioni sul libro
Titolo:Daniela Pirisi
Pubblicato da:Eracle
Collana:Adef
Genere:BiografiaSentimentale
Formato e pagine:
Social:Goodreads
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Trama:
Gioia è la protagonista di queste pagine, e con lei tutte le persone e gli eventi che in qualche modo l’hanno fatta soffrire. Ma dopo ogni colpo al cuore, Gioia ha sempre cercato il modo per rialzarsi e ritrovare lo spirito che le dà il nome.
Gioia, la protagonista del libro Gioia. Carezze e frustate sull’anima è una bambina che dall’età di cinque anni ha dovuto cominciare ad accollarsi la complicata situazione familiare, ha visto suo padre andarsene con un’altra donna, si è rifatta una vita quando la madre le ha chiesto (e in sostanza imposto) di trasferirsi da Ferrara, dove abitava, a Roma, dove stavano gli zii, ha ricominciato di nuovo quando la madre l’ha riportata a Forlì, per poi stabilirsi a Fano perché credeva di aver trovato l’uomo della sua vita.
A ogni spostamento Gioia era costretta a ricominciare da capo con gli amici, la scuola, gli insegnanti, e perfino con la (nuova) famiglia. Sembra quasi che qualcuno remi contro e non voglia concederle la pace che ogni bambino merita durante la crescita. In tutti gli spostamenti e i problemi che Gioia deve affrontare, due persone le staranno sempre accanto dal momento in cui le incontra: Enrico e Marta, lui di qualche anno più grande, lei della stessa età. Il trio si aiuta a vicenda, ma soprattutto serve a Gioia per uscire dai periodi più bui. Con Marta, oltre a condividere le scuole superiori, Gioia fa un importante viaggio a Zanzibar dopo la maturità. Non sarà uno di quelli organizzati e tipici del turista organizzato, sarà piuttosto un viaggio nel vero senso della parola, fisicamente e interiormente. Capace di cambiare entrambe e aiutarle nella scelta universitaria e nel percorso che vorranno far prendere alla loro vita. Si prodigheranno per la popolazione dell’isola appena avuta la laurea in medicina, ed entrambe torneranno in quella terra che tanto ha dato e altrettanto pretenderà.
Gioia. Carezze e frustate sull’anima è un libro che parla della vita di una persona, dall’infanzia all’età adulta. È un libro (presumo) molto autobiografico, e si sente che l’autrice, Daniela Pirisi ci ha messo l’anima in ogni parola. Sembra quasi che il libro sia stato un modo per esorcizzare tutti quei momenti di sconforto che l’autrice ha vissuto e vorrebbe con questo testo mostrare al mondo la sua capacità di rinascere ancora una volta come ha sempre fatto da quando era bambina. Proprio però per il genere letterario a cui appartiene, è un libro che secondo me non ha un bacino di lettori molto ampio: Gioia è l’autobiografia di una persona sconosciuta ai più e scrittrice esordiente, quindi se lo si vuole leggere è per osservare come la protagonista (e, di riflesso, Daniela) abbia reagito nei momenti di difficoltà e come sia riuscita a trovare del buono in ogni cosa che faceva o persona che incontrava. Non confondiamo però, la capacità di generare interesse non ha nulla a che vedere con il numero dei lettori a cui si rivolge. Questo percorso personale condiviso si rivela di conforto, di speranza e coraggio, e vuole lasciare il segno.
Approfondimento
Nonostante tutto l’amore e la passione che contengono queste pagine, e una storia apprezzabile ci sono alcuni particolari che non reputo esaurienti.
Prima di tutto i dialoghi, in particolar modo quelli che Gioia aveva con gli amici e con la madre dall’infanzia fino alla fine della scuola: sembravano troppo costruiti ad hoc e per nulla naturali. È difficile che in una conversazione di tutti i giorni non si dica mai “scuole medie” o “le medie” e invece si preferisca usare sempre “Scuola Secondaria”. E questo è solo un piccolo esempio. I discorsi diretti stonavano spesso con l’età che Gioia aveva in quel momento, rendendo il tutto meno autentico, perdendo quella vena di realtà che invece gli davano i sentimenti e la veridicità della fonte del racconto.
Fortissimo in tutto il libro è il rapporto con Dio e le preghiere che Gioia continua a indirizzargli, ma, anche in questo caso, mi sembra un po’ troppo cosciente come legame trattandosi di una bambina di cinque anni inserita in un contesto familiare non particolarmente religioso.
Aldilà di queste osservazioni necessarie e anche comprensibili, trattandosi di un libro d’esordio, la storia di Gioia può dare molto a chi si trova nella stessa situazione che ha vissuto la protagonista e cerca il bene, anche nel mondo che lo circonda. Un’emozione.