Il giudizio di Mara TelandroSummary:
“Quando guardiamo Ginsberg, Burroughs e Kerouac, vediamo questi scrittori che sono delle icone, ma ciò che ha formato la loro vita è stata la morte di David Kammerer.” Elizabeth Olsen
Allen (Daniel Radcliffe – Harry Potter) è un ragazzo con la testa sulle spalle che sogna di fare il poeta. L’arrivo della lettera che lo accetta alla Columbia University è per lui l’occasione di spiccare il volo, lasciando alle spalle nido e madre malata. E’ una scelta difficile, ma anche inevitabile per un animo agitato come il suo. La Columbia lo salva e lo distrugge allo stesso tempo, facendolo, però, rinascere come una fenice.
Giovani Ribelli racconta quegli anni in cui Allen Ginsberg, Jack Kerouac (Jack Huston – Boardwalk Empire) e William S. Burroughs (Ben Foster -The Messanger) erano solo sé stessi. Anonimi ragazzi diversi tra loro, ma rapiti dalla stessa frenesia letteraria. Insomma dei ragazzi normali prima di diventare straordinari. Prima di diventare quei giovani ribelli esponenti di punta della Beat Generation.
“Nel 1944 mentre Allen Ginsberg stava per compiere 18 anni, Burroughs diventava trentenne e, entrambi, non avevano ancora scritto una parola. Per noi, la materia affascinante non era ciò che sarebbero diventati questi grandi uomini, ma osservarli come adolescenti insicuri e giovani adulti che cercano di capire la grandezza interiore.” Così racconta John Krokidas regista all’esordio e sceneggiatore del film insieme all’amico e compagno di college Austin Bunn. “Stranamente, molte delle nostre esperienze da matricole sono finite in questo film. L’arco complessivo della storia è basato su molta ricerca, naturalmente, ma ad una percezione del momento, è quasi autobiografico.”
Giovani Ribelli in particolare si concentra sul giovane Ginsberg e racconta in modo credibile il suo passaggio da puritano morigerato ad artista ribelle. “Abbiamo capito che il carattere di Allen era il più carismatico,” nota Krokidas. “È arrivato alla Columbia University a 17 anni, figlio rispettoso dei suoi genitori e con l’idea di studiare diritto del lavoro. Fino a quando non incontra un giovane di nome Lucien Carr, che gli mette in testa l’idea di fare lo scrittore”.
Immagine promozionale dal film Giovani Ribelli
E’, infatti, proprio Lucien (Dane DeHaan – Chroncile) la persona che apre le porte del paese dei balocchi. E’ lui che spinge il giovane Ginsberg a dare il suo meglio, ma è sempre lui a deprimerlo quando decide a tratti di ignorarlo. Mentre Allen ne è totalmente infatuato, non è chiaro se Lou ricambi o meno questi sentimenti…
“Ad essere onesti, questa è la cosa che penso più mi ha attratto di Giovani Ribelli, il fatto che è una storia sull’innamorarsi di qualcuno che è incredibilmente carismatico, questo primo vero amore, che è in definitiva una cattiva influenza e finisce molto male.” Così racconta Daniel Radcliffe. “Penso che un po’ tutti abbiamo avuto questo tipo di relazione in varianti diverse…. Certo, le persone ne parleranno come di una storia d’amore gay, ma è fondamentalmente solo una storia d’amore. L’aspetto gay, per me, è una sorta di accessorio, non che ce ne vergogniamo, si intende. Sono semplicemente due giovani che si sono innamorati ed è questo quello che è successo. Io non so cosa possa renderlo diverso da qualsiasi altra storia d’amore tra due ragazzi.”
Daniel è incredibile. Allen Ginsberg è lui, dall’inizio alla fine. E la sua interpretazione di questa storia d’amore (con Lucien e con la scrittura) non ammette repliche. L’attore non ha incertezze nemmeno durante la scena di sesso omosessuale che lo vede protagonista e che non cela poi molto, in perfetta sintonia con il resto del film. Siamo di fronte ad un cast stellare e ben pensato, ma se dobbiamo incoronare qualcuno, non c’è dubbio su chi possa essere: Daniel Radcliffe è sicuramente molti passi più vicino al realizzare il suo desiderio di scrollarsi di dosso l’eterno ruolo di Potter.
Un regista esordiente, un budget contenuto e tanto talento, eccovi Giovani Ribelli. Dal 17 ottobre al cinema.
Di Mara Telandro per Oggialcinema.net