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Recensione di I capelli di Harold Roux di Thomas Williams

Creato il 03 gennaio 2016 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Thomas Williams
Pubblicato: Fazi
Collana:Le strade
Genere: Narrativa Contemporanea
Formato: BrossuraPagine:

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Giudizio: four-half-stars


Aaron Benham è uno scrittore e un insegnante di letteratura in un'università del New England e durante il suo anno sabbatico si dedica alla stesura del suo sesto romanzo, “I capelli di Harold Roux”, continuamente distratto dai ricordi nostalgici della vita al college e dalle quotidiane incombenze della vita.

Aaron (il protagonista di I capelli di Harold Roux) e Allard (il protagonista del romanzo nel romanzo) rappresentano probabilmente due fasi della vita di Thomas Williams.

Aaron è in piena crisi di mezza età, preso dal suo lavoro, perché non riesce a staccare completamente la spina, dalla sua famiglia, dove i figli crescono e la moglie sembra sempre di più l’ombra della ragazza di cui si è innamorato, dagli amici in difficoltà e dai fantasmi della sua gioventù che, in uno stato quasi onirico, cerca di far entrare nel suo romanzo. È un insegnante e uno scrittore conclamato, ma non famoso, proprio come Williams, che nonostante il National Book Award non ha mai raggiunto la notorietà. È combattuto tra il suo desiderio di scrivere, di perdersi tra le pagine con i suoi personaggi, di sedersi con loro a quel falò, di dimenticare tutto il resto e il bisogno profondo dei suoi affetti, a volte tediosi, spesso impegnativi ma impossibili da accantonare.

A photo posted by Leggere a Colori (@leggereacolori) on Dec 22, 2015 at 2:15am PST

Allard al contrario è il giovane Williams, aspirante scrittore e studente universitario, reduce della Seconda Guerra Mondiale. È innamorato della sua vergine, pudica e quasi santa Mary, cattolica irlandese di modeste origini, e allo stesso tempo irresistibilmente attratto dal suo alter ego, la sensuale Noemi, ebrea comunista di buona famiglia. Condivide l’amore per la scrittura con il suo amico Harold Roux: impacciato, timido e ridicolo con il suo parrucchino che inutilmente cerca di nascondere una calvizie precoce.

Thomas Williams non ha scritto solo un doppio romanzo autobiografico, scrivendo di se stesso tramite Aaron che a sua volta scrive di Allard, ma sembra quasi un esperimento letterario tante sono le storie nella storia: la favola che racconta ai suoi figli la sera prima di metterli a letto, l’ha raccontata anche a me, ero lì sul divano con loro e mi sono sentita punita anch’io quando ci ha mandato a dormire senza finirla.

Leggere tutto insieme, senza perdere il filo di nessuna di queste storie, è un prodigio di Williams, perché, sì, la struttura è complessa, ma la semplicità, mai banale, e la chiarezza del suo linguaggio la rendono un’unica grande storia, una bellissima storia!

Approfondimento

È stato fantastico entrare nella testa di uno scrittore, anzi di due: Williams e Aaron. Vivere la crisi della storia che è in testa, ma non ancora sulla pagina, che non ci vuole ancora andare perché forse non è pronta, non è matura. Le parole che prima sfuggono, poi arrivano simultaneamente. I personaggi che prendono vita: la prendono fisicamente perché non sono più tuoi, si muovono e parlano autonomamente dopo che li hai raggruppati intorno a quel fuoco che hai acceso per loro e ogni tanto ravvivi, sono lì, vivi.

Chiunque abbia sperimentato questo stato di grazia sa di cosa parla Thomas Williams, anche se il processo creativo non è identico, la magia che sta alla base credo sia comune a tutti; in caso contrario fatevelo raccontare da un maestro!




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