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Recensione di I primi tornarono a nuoto di Giacomo Papi

Creato il 26 gennaio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di I primi tornarono a nuoto di Giacomo PapiVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Giacomo Papi
Pubblicato da:Einaudi
Collana:Stile libero big
Genere:Narrativa Contemporanea
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

È possibile che i morti ritornino e che siano uguali ai vivi? Un giovane medico soccorre quello che all'apparenza sembra un normalissimo anziano un po' confuso, e si trova davanti alla più grande scoperta mai fatta, i morti tornano in vita, a ondate, e sono in tutto e per tutto uguali ai vivi, ma il mondo è pronto ad accoglierli di nuovo?


Il giovane medico Adriano Karaianni si imbatte, per puro caso, in un vecchio che si aggira tutto nudo per il supermercato, sembra essere solo un po’ confuso, ma qualcosa spinge Adriano a portarlo in ospedale e a sottoporlo a una lunga serie di esami medici. È solo l’inizio perché quell’innocuo vecchietto non è altro che il primo rinato della storia.

Quella che sembra essere la più grande scoperta di tutti i tempi, e che inizialmente genera spasmodica curiosità, tanto che i primi rinati sembrano essere quasi delle celebrità, e febbrile speranza per il ritorno dei propri cari, si tramuta ben presto in un allarmante caso internazionale. Adriano sembra ottenere riconoscimenti da questa casuale scoperta, ma in realtà tutto ciò lo inquieta sempre più, sia per le contrastanti reazioni delle autorità, che vorrebbero tenere tutto nascosto, sia per la sua situazione privata, l’amata compagna è in attesa del loro primo figlio e questa gravidanza, così come l’arrivo dei rinati, è vissuto da entrambi con sentimenti contrastanti. E, proprio sulla giovane coppia, sembrano abbattersi i primi problemi derivanti dalle successive ondate di rinati, che sempre più sembrano privarli della giusta tranquillità che necessita la fase finale di una gravidanza. Ben presto la situazione richiederà un blindatissimo convegno internazionale, i rinati sembrano essere decisamente troppi provenendo da ogni epoca storica, è possibile che vivi e rinati possano coesistere sulla terra, e soprattutto le risorse del pianeta possono bastare per tutti?

Approfondimento

Ammetto che quando questo libro mi è giunto in negozio l’ho un po’ snobbato, la tematica mi sembrava poco attraente, ma come ho presto imparato, giudicare un libro dalla copertina, dall’autore, dal semplice titolo, o da una quarta di copertina scritta ad arte è un grande errore.

Da buona lettrice devo farmi guidare dal mio istinto che si esprime al meglio quando leggo qualche frase presa casualmente all’interno del libro. Così presa dalla mia naturale curiosità ho iniziato a leggere tutto il libro e devo dire che mi ha appassionato in breve tempo. L’idea che improvvisamente possano tornare i nostri cari che non ci sono più è estremamente accattivante, ma basta poco per generare inquietudine, il mondo per noi vivi figuriamoci se lo ripopoliamo con tutti i i possibili rinati della storia.

Nel proseguire della trama, con l’emergere delle naturali inquietudini dei protagonisti, riscontro l’abilità dell’autore nel trasmettere quelle sensazioni, l’incalzare delle ondate di rinascita, l’inquietudine di dover decidere le sorti del mondo, seguono il lettore riga dopo riga, pagina dopo pagina fino a quello che credo essere il giusto finale, che mi guardo bene dallo svelarvi, forse poco piacevole ma indubbiamente l’unico possibile.

Antonietta Arcuri

Giacomo Papi

Giacomo Papi (Milano, 1968) ha pubblicato Era una notte buia e tempestosa (Baldini & Castoldi, 1993), Papà (Pratiche, 2002), Accusare (Isbn, 2004), I primi tornarono a nuoto (Einaudi, 2012). Scrive su «D di Repubblica» e lavora a «Che tempo che fa».



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