TRAMA
In una Palermo martoriata dal caldo estivo e dal traffico senza sosta, due giovani ragazzi spariscono tra i tetri corridoi di Villa Alliata di Pietratagliata, appartenuta tempo prima al Conte Raniero Alliata, detto "il Principe mago". Tocca al commissario Daniele Rinaldi investigare sulla scomparsa dei due ragazzi, andando a invischiarsi in una tela di leggende e personaggi che da millenni rendono Palermo una città sicura dalle forze del male. Dagli eterni protettori del culto del Genius Loci, alla forza invisibile della Santa Rosalia. Tutto questo per evitare il ritorno del Principe mago, così come quello del Re dei Mondi. I soldatini del Conte è un thriller leggero e con ricche sfumature che caratterizzano i palermitani, dai vizi ai pregi. Le leggende della città e la loro magia tentano di attirare il lettore verso un lato di Palermo che in pochi riescono a vedere, cercando di far riemergere il bambino affezionato al mondo della magia.LA MIA OPINIONEPer decidere di leggere o meno questo romanzo, mi sono bastate le prime tre righe della trama. Le storie ambientate a Palermo mi affascinano in un modo che a parole è anche difficile da spiegare. Ho capito subito che avrei dovuto leggere questo libro e non ho aspettato molto per iniziarlo.In una caldissima estate palermitana, due ragazzi decidono di entrare nella maestosa Villa Alliata di Pietratagliata, un edificio bellissimo ma abbandonato da decenni. Appassionati di sovrannaturale, i due, armati di videocamera, sono alla ricerca di presenze all'interno della villa, ma dopo essere stati attaccati scompaiono misteriosamente.Il commissario Daniele Rinaldi è pronto a partire insieme alla sua famiglia per le agognate vacanze estive, quando arriva la notizia dei due ragazzi scomparsi. Convinto che la faccenda si possa liquidare in poco tempo, Rinaldi inizia ad indagare. Ben presto il commissario si rende conto però che dietro questa scomparsa cela un mistero molto più grande, fatto di omicidi e rapimenti, ma anche di leggende e misteri che arrivano fino al cuore della storia e della città di Palermo.I soldatini del Conte è sicuramente un romanzo molto affascinante. Sin da subito sono rimasta coinvolta dalla storia raccontata e indubbiamente l'autore è stato bravo a mixare elementi del giallo e del mistery con gli accenni al mondo sovrannaturale, alle leggende e alla storia della città.Sicuramente l'elemento prevalente è quello del giallo. Devo ammettere che da questo punto di vista è molto evidente l'influenza di Camilleri sull'autore. Il commissario Rinaldi, il suo team, le dinamiche tra di loro e quelle dell'indagine sono tipicamente montalbaneschi. Devo ammettere che in alcuni punti questo aspetto è molto evidente, e forse all'inizio mi ha fatto anche storcere un po' il naso -sapete che sono una grande fan di Camilleri e soprattutto di Montalbano- ma poco a poco, andando avanti nella lettura, ho preferito concentrarmi sulla storia, che al di là di questi elementi, si dimostra molto interessante.Sono rimasta rapita dall'intreccio, e sicuramente il ritmo incalzante e lo stile scorrevole hanno contribuito anche a farmi apprezzare questo romanzo anche di più. Ho ritrovato luoghi e storie della mia città che conosco molto bene, ma ne ho scoperti anche di nuovi. Mi sono lasciata trascinare in questo turbine di elementi reali ed inventati, dal quale, alla fine, è venuta fuori una storia che mi è piaciuta molto.Esordio sicuramente positivo per questo giovane autore palermitano, che è riuscito ad imbastire una storia interessante, originale sotto molti aspetti, ma un po' meno per altri.
Il mio voto per questo romanzo è di tre riccetti e mezzo.