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Recensione di Ida di Irène Némirovsky

Creato il 23 dicembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

10 Flares 10 Flares × Recensione di Ida di Irène NémirovskyVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Irène Némirovsky
Pubblicato da:Elliot
Collana:Lampi
Genere:Classici
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
Trama:

Ogni sera, sulle scale d’oro dei music-hall di Parigi, fa la sua comparsa Ida Sconin. Sempre bellissima, coperta di piume e gioielli, sembra non curarsi dello scorrere del tempo. Gli anni però passano, rendendo il peso dei ricordi sempre più greve e feroce, forse fatale…


“Quello che ti serve, quello che desideri, non è soltanto il denaro, i gioielli… ma che il tuo nome venga ripetuto ovunque, che la gente si sollevi quando passi, che corrano intorno a te, al tuo passaggio… Qualunque gloria…!”

Sera dopo sera, con un casco di rose sopra la testa, Ida Sconin calca i palchi dei music-hall di Parigi. Il pubblico continua ad acclamarla e ad aspettare con trepidazione il momento in cui la diva apparirà sul palco. La giovinezza è però lontana e Ida sa di non essere più la meravigliosa e ambiziosa ragazza di un tempo. Il suo cuore batte velocemente, il sonno fatica ad accoglierla e i ricordi affiorano impetuosamente dal passato. Ida non si lascia però piegare e accetta di duettare con una giovane ballerina americana, confidando nella sua esperienza e nell’affetto del pubblico. Si tratta di un atto avventato e poco prudente o forse della definitiva attestazione della sua grandezza? Lascio aperta la domanda (anche perché non voglio svelare altri particolari della trama), per concentrarmi sul secondo piano di lettura offerto dalla storia. Fu la stessa Némirovsky, infatti, a spiegare come dietro l’immagine di Ida si celasse la satira di un mondo sotterraneo, quello dei cabaret e del decadentismo degli anni Venti (del Novecento). Un’allegoria affascinante che lascia in eredità al lettore, oltre ad una certa inquietudine, l’opportunità di interrogarsi, in modo critico, sul destino dell’uomo e della società.

Questo libro è un piccolo capolavoro che merita davvero, dopo decenni di oblio, di essere riscoperto e amato.

 

Approfondimento

Facciamo un passo indietro per chiederci: chi era Irène Némirovsky? Nata A Kiev nel 1903, si trasferì con la famiglia in Francia dopo la Grande Guerra. Laureatasi in lettere alla Sorbona, divenne celebre nel 1929, in seguito alla pubblicazione del romanzo David Golder. La Némirovsky fu una scrittrice eccezionale, capace di descrivere sentimenti e situazioni con una precisione disarmante. Lucidissima e cinica nell’analisi dei personaggi e della psicologia umana, mostrò sempre grande attenzione nella cura di ogni dettaglio.

Durante la seconda guerra mondiale, fu arrestata dai nazisti perché ebrea e deportata ad Auschwitz, dove morì di tifo nel 1942.

Dal 2004, grazie al ritrovamento del manoscritto inedito Suite francese, hanno avuto inizio la riscoperta e il successo internazionale delle sue opere.

Mariangela Pala

Irène Némirovsky

(Kiev, 11 febbraio 1903 – Auschwitz, 17 agosto 1942) è stata una scrittrice francese.
Nata in Ucraina, di religione ebraica convertitasi poi al cattolicesimo nel 1939, ha vissuto e lavorato in Francia. Arrestata dai nazisti, in quanto ebrea, Irène Némirovsky fu deportata nel luglio del 1942 ad Auschwitz, dove morì un mese più tardi di tifo.

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