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Recensione di Il buio oltre la siepe di Harper Lee

Creato il 14 dicembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Harper Lee
Pubblicato: Feltrinelli
Collana:Universale economica
Genere: Classici
Formato: BrossuraPagine:

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Giudizio: four-half-stars


Anni Trenta, sud degli Stati Uniti. La vita a Maycomb, piccola e in apparenza tranquilla cittadina dell’Alabama, può, a volte, essere molto dura, specie per ‘i cioccolato’. La vicenda giudiziaria del nero Tom Robinson, accusato da Bob Ewell di aver violentato sua figlia, si svolge parallelamente alle vicende quotidiane di Atticus e dei suoi figli Jem e Scout, di Calpurnia, la governante nera, e di altri personaggi. Atticus Finch è l’avvocato d’ufficio di Tom. Da uomo onesto qual è, intende occuparsi dell’incarico con la rettitudine morale che gli è consueta. Pagherà duramente per aver fatto questa scelta.

Le vicissitudini dei ragazzi protagonisti de Il buio oltre la siepe (Scout, suo fratello Jem e il loro comune amico Dill) sono raccontate in prima persona dalla piccola Scout. La prima parte del libro è costituita da una vivace descrizione delle attività svolte dai tre per lo più nel periodo estivo.

Maycomb è un piccolo centro rurale dell’Alabama e Atticus Finch è impegnato tutto il giorno; i ragazzi, pertanto, da un lato sono limitati nei loro giochi dalla scarsezza dei diversivi che una città cosi piccola può riservare loro, dall’altro sono sufficientemente liberi di scorrazzare in lungo e in largo nelle vicinanze della loro abitazione, zona dell’abitato che spesso offre loro motivi di forte curiosità e di spasso. In particolare sembrano essere attratti da una vecchia casa cadente e sinistra e dal suo trascurato giardino, nelle vicinanze di casa Finch. La casa è abitata da Boo Radley, creduto demente e violento; in realtà si tratta invece di un povero giovane dall’animo generoso che fin dagli anni dell’adolescenza viene costretto dal padre a non uscire di casa.

Parallela alle vicissitudini dei tre ragazzi si innesta la storia di Tom Robinson, bracciante di colore che viene accusato da Bob Ewell di aver violentato sua figlia Mayella. Ewell personaggio abbietto sotto più aspetti, vive con la sua numerosa famiglia in condizioni miserrime. Atticus Finch è impegnato nella difesa di Tom Robinson, una difesa talmente onesta e imparziale che si contrappone alla morale razzista di una cittadina come Maycomb nei primi decenni del Novecento. Il processo dimostrerà con i fatti e con la ragione la non colpevolezza di Robinson. Tuttavia la giuria non riuscirà a sottrarsi all’influenza della morale comune e della logica della segregazione razziale, pertanto condannerà in prima istanza Tom Robinson. Atticus viene aggredito e minacciato da Bob Ewell, che è convinto di essere stato ridicolizzato dall’avvocato nell’aula dove si è svolto il dibattimento.

Chi legge la vicenda non dovrà faticare molto per convincersi che Atticus non ha, in tal senso, alcuna responsabilità; troppo evidente l’incolpevolezza di Tom e decisamente inattaccabili le prove portate da Finch a discolpa dell’uomo. Tom ha paura della condanna definitiva e di finire sulla sedia elettrica. Tenta pertanto di evadere dal carcere e di sfuggire a una sorte che gli appare ineluttabile, ma viene ucciso mentre cerca di scavalcare il muro di cinta della prigione. Ewell il malvagio tenterà in seguito di uccidere i piccoli Scout e Jem, ma il finale riserverà una sorpresa.

Approfondimento

Il termine tedesco bildulgsroman (romanzo di formazione) è quello che meglio si adatta ai fini di una più precisa classificazione de Il buio oltre la siepe dell’americana Harper Lee.

E in effetti, riecheggiando per più di un aspetto il capolavoro di Twain, Le avventure di Huckleberry Finn (romanzo di formazione quasi per antonomasia), Il buio oltre la siepe riesce a filtrare magistralmente temi scottanti come il razzismo, l’emarginazione del diverso e la povertà e il degrado anche morale estremi di certi entroterra rurali degli USA (non si dimentichi che la vicenda che ci viene narrata si svolge negli anni Trenta del Novecento) attraverso gli occhi innocenti e l’animo puro di alcuni ragazzi che vivono nella tranquilla cittadina di Maycomb.

Come si vedrà, i ragazzi “matureranno” via via attraverso l’articolarsi della triste esperienza vissuta, acquisendo sempre più consapevolezza intorno alle vicende che costituiscono la trama del libro.

La descrizione del tribunale di Maycomb diventa, alla luce dei fatti, una valutazione da parte dell’autrice su come la giustizia viene amministrata nell’America razzista:

Il tribunale della contea di Maycomb era un edificio in stile vittoriano primitivo, con una grossa torre dell’orologio del diciannovesimo secolo, che albergava un arrugginito e poco attendibile strumento.

Sono, come si vede, poche righe, ma bastano per dare l’idea di una giustizia priva di imparzialità, equità e ragione, di una giustizia, appunto, vittoriana primitiva, arrugginita e poco attendibile. E su Boo Radley che alla fine salva entrambi i ragazzi da morte sicura sottraendoli dalle grinfie di Ewell il malvagio, verso la conclusione del romanzo Jem dice a Scout:

Scout, perché gli uomini non riescono ad andare d’accordo tra loro? – . Fece una pausa. – Mi pare di cominciare a capire qualcosa. Mi pare di cominciare a capire perché Boo Radley se n’è rimasto chiuso in casa tutto questo tempo. E perché vuole starsene rinchiuso.

Ci appare in conclusione del tutto comprensibile, questa voglia di Boo Radley di starsene rinchiuso in casa. Come poteva una persona sensibile, fragile e indifesa come lui vivere ogni giorno, come se niente fosse, nel finto paradiso senza giustizia di Maycomb?

Giovanni Graziano Manca




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