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Recensione di "Il cacciatore del buio" - Donato Carrisi

Creato il 13 marzo 2015 da Annie_caffeine @annie_caffeine
Cari visitatori della Tana,
so che sembra quasi impossibile, ma ecco la seconda recensione della settimana!
oggi voglio parlarvi di un altro thriller. Avrete notato che dall'inizio di quest'anno ne sto leggendo molti di più rispetto alla mia solita media, ma in questo periodo mi sto sentendo particolarmente ispirata per questo genere.
La recensione di oggi è quella di Il cacciatore del buio di donato Carrisi.
Avevo in programma di leggere questo romanzo da un po', ma ci sono riuscita soltanto di recente.

Il romanzo è uscito a Settembre 2014 per Longanesi e conta 391 pagine. Il prezzo è di €18,60 per l'edizione in copertina rigida e di € 8,99 per l'ebook.


TRAMA
"Se non sarà fermato, non si fermerà." Non esistono indizi, ma segni. Non esistono crimini, solo anomalie. E ogni morte è l'inizio di un racconto. Questo è il romanzo di un uomo che non ha più niente - non ha identità, non ha memoria, non ha amore né odio - se non la propria rabbia... E un talento segreto. Perché Marcus è l'ultimo dei penitenzieri: è un prete che ha la capacità di scovare le anomalie e di intravedere i fili che intessono la trama di ogni omicidio. Ma questa trama rischia di essere impossibile da ricostruire, anche per lui. Questo è il romanzo di una donna che sta cercando di ricostruire se stessa. Anche Sandra lavora sulle scene del crimine, ma diversamente da Marcus non si deve nascondere, se non dietro l'obiettivo della sua macchina fotografica. Perché Sandra è una fotorilevatrice della polizia: il suo talento è fotografare il nulla, per renderlo visibile. Ma stavolta il nulla rischia di inghiottirla. Questo è il romanzo di una follia omicida che risponde a un disegno, terribile eppure seducente. E ogni volta che Marcus e Sandra pensano di aver afferrato un lembo della verità, scoprono uno scenario ancora più inquietante e minaccioso. 
LA MIA OPINIONESe seguite il mio blog da un po', sapete già quanto io abbia amato gli altri romanzi di Carrisi che ho letto e quanto mi piaccia lo stile di questo autore.
Con questo romanzo posso dire ancora una volta di essere rimasta attaccata alle pagine fino alla fine.
Sono passati tre anni dall'ultima volta che Marcus e Sandra si sono visti: lui è tornato alla sua vita di penitenziere, alla ricerca di anomalie negli omicidi che lo aiutino a trovare i colpevoli, mentre lei continua a lavorare come fotorilevatrice nella polizia. Si è lasciata almeno in parte alle spalle il dolore per la morte del marito e ha cercato di cominciare una nuova vita.
Ma una serie di omicidi particolarmente violenti portano Marcus e Sandra ad incontrasi di nuovo, a seguire una scia di sangue e follia , un assassino che uccide coppie di ragazzi e che sembra inarrestabile.
Come sempre in questi casi non posso dirvi molto altro della trama, il rischio spoiler sarebbe altissimo.

Leggere un romanzo di Carrisi è sempre un'esperienza particolare, anche per chi ha letto già altri romanzi di questo autore. Bastano pochi capitoli per immergersi completamente nella storia e riuscirsi a staccare dalle pagine dei suoi libri è veramente difficile.

Anche questa volta questo autore ci presenta una storia complessa, un mistero difficile da risolvere. I fili che si intrecciano in questo romanzo sono parecchi, ma è difficile rintracciarli tutti, anche per Marcus. L'omicida che deve fronteggiare in questo romanzo è imprevedibile e capire la logica dietro le sue mosse è davvero complicato.
Marcus conosce profondamente l'animo umano e anche nel momento in cui si trova di fronte a questa scia di omicidi così violenti, osserva e studia le scene del crimine da un punto di vista completamente diverso, osservando il male non dal punto di vista delle vittime ma da quello dell'assassino. Il penitenziere cerca di capire cosa muove l'assassino, quali sono le ragioni che lo portano ad uccidere e come sceglie le sue vittime, esattamente come farebbe un criminologo, ma tenendo sempre presente che dietro agli omicidi può esserci una trama più grande, un male più grande.
Mi ha fatto piacere anche ritrovare Sandra, un personaggio che ne Il tribunale delle anime avevo apprezzato molto per il suo coraggio e la sua tenacia, che in questo seguito non si è smentita. E' vero, lei è una semplice fotorilevatrice, ma proprio attraverso i suoi scatti spesso riesce ad intuire molto di più di quanto facciano gli investigatori.
Sandra e Marcus lavorano separatamente, eppure questa nuova serie di omicidi li riconduce sullo stesso binario, a lavorare insieme.
Il rapporto tra questi due personaggi è complicato, si regge su un equilibrio strano, che solo leggendo il libro potete capire a pieno.
Sullo sfondo di una Roma ancora bellissima e allo stesso tempo cupa, un po' Città Eterna e un po' Gotham City, ancora una volta Carrisi ci ha regalato un romanzo intenso, in cui il ritmo narrativo e coinvolgente e non cede mai. Non mancano, come sempre, i colpi di scena e l'adrenalina, che pagina dopo pagina ci porta a scoprire nuovi indizi che poco alla volta compongono il puzzle finale.

Ancora una volta sono rimasta incantata leggendo questo romanzo e aspetto già il prossimo.

Il mio voto per questo romanzo è cinque riccetti!

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