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Recensione di Il codice Atlantide di Stel Pavlov

Creato il 15 maggio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Il codice Atlantide di Stel PavlovVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Stel Pavlov
Pubblicato da:Newton Compton
Collana:Grandi tascabili contemporanei
Genere:Fantascienza
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
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usato
Trama:

La terra cerca di comunicare l’eredità tecnologica lasciata da un antico popolo. Tutto inizia in Antartide e più precisamente dalla leggendaria città di Atlantide. Un piccolo gruppo di scienziati avrà il compito impossibile di decifrare il codice di Atlantide, il destino della terra è nelle loro mani. Tutta la vicenda si svolge sull’orlo di una guerra tra l’esercito cinese e quello americano per assicurarsi il controllo della forza più potente mai conosciuta.


Un frammento di un cristallo estremamente raro in natura e dal valore inestimabile viene fortuitamente “aspirato” dai sottofondi dell’Antartide da una squadra della ROLA corp, che lavorava in clandestinità in un territorio anarchico e privo di regole. Uno studio accurato del cristallo e di altri siti ricchi di questo materiale prezioso coinvolgerà l’esercito e l’intelligence americana, insieme ad un gruppo di famosi studiosi tra cui l’antropologo linguista Richard Scott, un teorico dei sistemi complessi John Hackett e la geologa Sarah Kelsey, e accompagnerà il lettore pagina dopo pagina attraverso una serie di nuove scoperte.

Il codice Atlantide è una serie ininterrotta di nozioni di mitologia, linguistica, archeologia, geologia, religione, fisica quantistica, nanotecnologia (e sicuramente ne avrò dimenticata qualcuna) che aiuteranno il lettore, non nel mio caso, a capire cosa sta succedendo alla terra. È un libro che inizia con il freno a mano tirato per poi coinvolgere il lettore in una matassa inestricabile di informazioni e leggende.

Il confine tra realtà e fantascienza è molto sottile e per questo intrigante. Infine non guasta la storia romantica e i dettagli sugli armamenti americani all’ultimo grido. La corsa contro il tempo per decifrare un codice esistente da più di 12000 anni che i nostril eroi dovranno risolvere in meno di una settimana tra terromoti, tsunami e potenti temporali che devastano il pianeta terminerà con un finale non banale e ricco di colpi di scena.

Approfondimento

Non è stato facile per me portare a termine la lettura de Il codice Atlantide, soprattutto all’inizio. Uno stile impegnativo e carico di aggettivi appesantiscono molto la lettura. Cito ad esempio la prima frase, giusto per dare un’idea di quello che cerco di esprimere.

Ralph Matheson aveva la nausea. Tanto che si era appena disfatto della colazione, ora un blocco di ghiaccio tigrato di un giallo brillante su un fianco dello scafo color ossido di ferro della Red Osprey.

Capite da soli che il mio primo pensiero è stato: se ogni frase è così non arrivo a finire la pagina… Fortunatamente, piano piano, il romanzo acquista scorrevolezza e gli aggettivi lasciano spazio a discussioni dettagliate su argomenti scientifichi, religiosi, mitologici… Personalmente tutte queste informazioni in serie mi hanno in qualche modo rallentato e annoiato; se posso riassumere in una parola il lavoro di Pavlov lo definirei “esagerato”. Certo il lavoro dietro a Il codice Atlantide è stato immenso, e riconosco all’autore la bravura e l’impegno profuso per descrivere in modo semi-comprensibile concetti anche astratti appartenti alla geologia, fisica quantistica, mistura di varie religioni, mitologia più o meno classica, fisica, antropologia, linguistica e molte altre cose.

Posso però capire che gli appassionati del genere potranno trovare questo libro molto interessante, non solo, la trama è complessa e mai banale e in fin dei conti riserva anche un piacevole finale, scorrevole e ricco di azione.

Pietro Ferruzzi

About Stel Pavlov

si è laureato all’Università di Liverpool. Ha scritto e coprodotto un film dal titolo The 51° State, con Samuel L. Jackson e Robert Carlyle. Dopo “Il codice di Atlantide”, suo primo romanzo, ha scritto anche “La cospirazione del minotauro” e collaborato a diversi progetti di film. Vive nel Kent.




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