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Recensione di Il filosofo di via del bollo di Gianni Simoni

Creato il 27 novembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Gianni Simoni
Pubblicato: Tea
Collana:Narrativa Tea
Genere: Gialli
Formato: Copertina RigidaPagine:

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Giudizio: two-half-stars


Una nuova indagine per l’ispettore Andrea Lucchesi, un’indagine che va ben oltre il semplice furto di opere d’arte, che lo porterà a scoperte” inimmaginabili”. Per il nostro protagonista una vita da ricominciare, da ritrovare dopo aver sfiorato la morte.

Andrea Lucchesi, ispettore dalla pelle color ebano e dal fascino smisurato, torna al lavoro dopo un arresto cardiaco che l’ha quasi stroncato. Al commissariato un po’ tutti sono felici di ritrovare in discreta forma il loro collega, e subito per lui arriva una nuova indagine per smascherare un ladro di opere d’arte. Lucchesi è intelligente, furbo e fortunato. Lavora poco ma bene, ha al suo fianco una collega (molto bella) completamente persa per lui e due agenti pronti a tutto. Qualche telefonata, qualche colpo di fortuna, un paio di deduzioni lampanti, un’amicizia con un filosofo di strada e il caso è chiuso. Non prima di aver ritrovato l’affetto della ex moglie e soprattutto della figlia adolescente.

In Il filosofo di via del Bollo di Gianni Simoni ci viene presentato un ispettore di polizia quasi perfetto: Andrea Lucchesi non ne sbaglia una, le sue sensazioni sono sempre esatte, le donne cadono ai suoi piedi, la figlia lo adora, la ex moglie se lo piange. Non vorrei svelare troppi particolari della trama per non rivelare nulla (parliamo pur sempre di un giallo!) a chi deciderà poi di leggere questo romanzo, ma il mio giudizio è piuttosto negativo.

A mio parere la storia è scritta molto bene, scorrevole, di facile lettura e interessante per i fatti narrati, ma l’intreccio dell’indagine è a dir poco banale. Lucchesi passa più tempo a bere, fumare, mangiare e far l’amore (cose che per altro gli sarebbero vietate per il suo stato di salute) che a pensare al caso. I passi in avanti li fa più per coincidenze che per deduzioni. Le vittime (eh sì, ci saranno delle vittime) lasciano sempre bigliettini informativi e Andrea Lucchesi si trova sempre al posto giusto nel momento giusto. Se fosse sempre così, addio casi irrisolti e truffatori da quattro soldi! L’amicizia poi col filosofo Ambrogio Clerici (guarda un po’ il caso, chi non farebbe amicizia al primo colpo con uno che vaneggia sui marciapiedi e si ritrova coinvolto, suo malgrado, in un omicidio?) è quasi del tutto irrilevante ai fini della storia. Il finale è una consacrazione per il nostro eroe Andra Lucchesi!

A photo posted by Leggere a Colori (@leggereacolori) on Nov 9, 2015 at 8:17am PST

Approfondimento

Il mio parere su Il filosofo di via del bollo è estremamente discordante tra il “come” è scritto e il “ cosa” ci sia scritto. Gianni Simoni è bravo, bravissimo nel raccontare una storia senza mai annoiare, con un ritmo mai troppo lento, mai troppo veloce. È la storia che secondo me non c’è. Il caso si risolve troppo in fretta, manca di suspense, manca di particolari, di intuizioni geniali. La risoluzione è spesso affidata al caso o a messaggi chiarificatori. Lucchesi si muove poco, telefona molto, riesce in tutto. Conduce uno stile di vita impeccabile quando sta con la figlia, si lascia molto andare (e non potrebbe!) quando è solo.

Un romanzo che si legge in poco tempo, che tutto sommato non annoia, ma di certo non sorprende (o almeno minimamente) il lettore. A tratti più interessante la vita privata di Andrea Lucchesi piuttosto che la storia principale. Un giallo poco appassionante, un sufficiente romanzo.




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