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Recensione di Il ladro di nebbia di Lavinia Petti

Creato il 01 marzo 2016 da Leggere A Colori @leggereacolori
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Antonio Fonte è uno scrittore di successo, ma è schivo, eccentrico e sbadato, e cerca di evitare il più possibile i contatti con la realtà, fatta di scadenze da rispettare, lettere di ammiratori, richieste di interviste e tour promozionali. Da anni conduce una vita solitaria nei Quartieri Spagnoli di Napoli, rifugiandosi in un appartamento malandato, con la gatta Calliope come unica compagna di vita. Nulla sembra poter turbare la sua tranquilla quotidianità, ma il ritratto di una ragazza dai capelli verdi e una lettera inspiegabile saranno i primi indizi di una svolta inevitabile, di un'avventura surreale che lo condurrà oltre i confini della memoria, della ragione, del tempo.

Arrivato alla soglia dei cinquant'anni, Antonio Fonte ha alle spalle un'infanzia difficile, vari trasferimenti, un lavoro come truccatore di cadaveri e un matrimonio fallito. La scrittura lo accompagna da sempre, ma le delusioni della vita l'hanno portato ad abbandonare la curiosità verso il mondo che lo circonda; di conseguenza, non scrive più storie che nascono dai dettagli che nota nelle persone, ma sceglie di immergersi in una dimensione di illusione e fantasia.

Chiara Foscarin

Un giorno, Antonio trova un ritratto di cui non ricorda nulla: raffigura una ragazza dai capelli verdi, e la dedica, enigmatica, è firmata "Genève Poitier" e parla di una Notte dei Cristalli e di Tirnaìl, il Regno delle Cose Perse. Antonio è confuso, e si stupisce che la sua memoria inizi a vacillare. Le sue certezze e la sua quotidianità vengono messe definitivamente in discussione quando si ritrova a leggere una lettera scritta da lui stesso quindici anni prima, indirizzata proprio alla misteriosa Genève Poitier. Come se non bastasse, in quella lettera Antonio confessa di aver ucciso un uomo.

Recensione di Il ladro di nebbia di Lavinia Petti

Antonio cerca di continuare con la sua vita, ma non riesce a darsi pace: le parole che lo incolpano sono ormai impresse nella sua mente, e l'urgenza di ricordare e di capire occupa i suoi pensieri in modo costante e doloroso. Una notte, vagando per i vicoli della città, si perde e arriva ad una maestosa torre mai vista prima. L'insegna recita "Ufficio oggetti smarriti Tirnaìl" e ciò che Antonio scopre al suo interno è solo l'inizio di un viaggio in una terra straordinaria, schizofrenica, imprevedibile.

I confini tra ciò che è reale e ciò che è frutto di fantasia perdono di significato, man mano che Antonio si addentra in luoghi inesplorati e vive avventure ben oltre il limite dell'assurdo, tra porte perdute, ladri di sogni, città delle illusioni. Accompagnato da personaggi stravaganti, ma saggi e sinceri, Antonio è determinato a capire come recuperare il suo ricordo perduto e come accettare il suo passato.

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Il ladro di nebbia è il primo romanzo di Lavinia Petti, giovane scrittrice senza dubbio dotata di un'immaginazione straordinaria. L'aggettivo che meglio può descrivere questo libro è, a mio avviso, "imprevedibile". Allo straniamento del protagonista, strappato alla sua tranquilla esistenza di scrittore lunatico e trasportato in una terra assurda, corrisponde lo spaesamento del lettore, che si ritrova più e più volte senza appigli, senza punti fermi, fino ad arrivare spesso alla fatidica domanda "Aspetta, cosa sta succedendo?!"

La soluzione per trovare un senso agli avvenimenti e per procedere nella lettura, comunque, è proprio quella di smettere di cercare di capire. Ancora una volta alla pari del protagonista, se ci si lascia trasportare dalla storia, senza per forza dover riportare ogni elemento a una posizione "sensata", si entra facilmente nell'ottica schizofrenica della terra descritta, si accetta l'inaspettato, e ci si gusta il racconto.

Non mancano i particolari grotteschi, in dettagliate descrizioni a volte tragicomiche, a volte crude e disarmanti. Elemento interessante è anche la costante presenza dell'arte, nelle sue varie forme: tra i protagonisti troviamo uno scrittore, due pittori e una musicista/compositrice.

Il ladro di nebbia si presta a vari livelli di lettura, in quanto non è solamente un fantasy bizzarro. I temi trattati sono molteplici, dall'importanza della memoria per la creazione di un'identità personale, al tempo come risorsa da apprezzare e non da sfruttare; dall'importanza del perdono e dell'accettazione dei propri sbagli, al tema delle illusioni, del rimpianto, della pazzia e della morte. Il lettore può scegliere se seguire tutto d'un fiato le avventure del protagonista, o se soffermarsi anche a riflettere, a sottolineare i numerosi passaggi significativi. Per questo è un romanzo che può essere apprezzato da vari tipi di lettori: ma sia da chi desidera semplicemente estraniarsi per un po' dalla realtà, sia da chi cerca ottiche non convenzionali e spunti di riflessione. In ogni caso, vista la lunghezza non indifferente, lo consiglierei a un lettore esperto e appassionato, pronto a lasciarsi stupire e a farsi trasportare senza opporre resistenza nel Regno delle Cose Perse.

About Lavinia Petti

Lavinia Petti è nata a Napoli nel 1988. Laureata in Studi Islamici all'Istituto Orientale di Napoli, ha vinto vari concorsi letterari (Premio Tabula Fati, Premio Robot, Premio Book's Bar, Scrittura Giovane). Ha scritto con Massimo Izzi il saggio Fate. Da Morgana alle Winx. Il ladro di nebbia è il suo primo romanzo.

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