Magazine Cultura

Recensione di Il libro dei ricordi perduti di Louise Walters

Creato il 15 dicembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

4 Flares 4 Flares × Recensione di Il libro dei ricordi perduti di Louise WaltersVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Louise Walters
Pubblicato da:Corbaccio
Collana:Narratori Corbaccio
Genere:Narrativa Contemporanea
Formato e pagine:
in offerta
Trama:

Roberta lavora alla “Old and New”, un negozio di libri, vecchi e nuovi. Tra le loro pagine si trova sempre qualcosa di interessante: cartoline, scontrini, biglietti… Lei tiene tutto, non riesce proprio a disfarsi di quei pezzi di storia di vita vissuta di persone sconosciute. Ma si troverà tra le mani qualcosa di più di un semplice biglietto da parte di uno sconosciuto e allora tutto cambierà, ma per lei stessa.


Chi non sarebbe entusiasta di trovare una lettera in un vecchio libro? Chi non si calerebbe subito nei panni di un detective privato per scoprire a chi era indirizzata o di cosa parla? A volte mi succede di trovare dei fiori tra le pagine dei miei libri, soprattutto tra quelli di quando ero bambina, e ogni volta è come se qualcuno me ne regalasse un mazzo di appena raccolti. Non è importante quello che si trova, ma la storia che quell’oggetto si porta dietro: se è valsa la pena conservarlo, vuol dire che per qualcuno è stato importante. È questo uno dei messaggi più importanti di questo libro: la memoria degli oggetti.

Roberta lavora in una libreria, la “Old and New”, che vende libri, appunto, vecchi e nuovi. Ha un amore immenso per tutte quelle cose che possono cadere fuori dalle pagine ingiallite passate di mano in mano negli anni, e conserva tutto gelosamente, conoscendo il valore di una parola scritta a mano su un pezzo di carta o di un fiore conservato in ricordo di un pomeriggio di sole. In tutta questa poesia, un giorno il padre le porta una vecchia valigia di babunia, sua nonna, piena di libri che devono essere venduti. Sull’etichetta della valigia c’è scritto Mrs. Sinclair in un corsivo elegante d’altri tempi. Pensa che debba essere appartenuta a qualcun’altro prima della nonna, perché il loro cognome è Pietrykowski. La nonna era stata sposata con un generale di una pattuglia aerea polacca dislocata nella base militare poco lontano da Londra, vicino a casa sua. Si erano conosciuti durante la guerra e si erano innamorati a prima vista. Ma ritorniamo ai libri di babunia: mentre Roberta sistema sugli scaffali quelle pagine ingiallite, cade fuori una lettera. È scritta da suo nonno, datata 1941. Lui è morto nel 1940. Con questa incongruenza comincia la narrazione di ciò che davvero successe nella vita di babunia, facendoci innamorare di quel generale galantuomo e riscoprendo ancora il valore delle lettere scritte a mano.

Ogni volta che finivo un capitolo ne dovevo cominciare un altro, non tanto per il mistero della storia, ma perché all’inizio della nuova pagina c’era sempre riportato un testo di qualcosa che Roberta trovava tra i libri, non sempre collegato alla storia della nonna. Bellissimo il particolare dove l’autrice dice dove è stato trovato ogni biglietto: tutte le volte mi sono immaginata che storia potesse esserci dietro a quelle poche righe.

Approfondimento

Ad ogni capitolo che cominciavo speravo sempre di trovare una nuova lettera da leggere. Ormai si è perso il valore sentimentale di una busta chiusa e affrancata nella cassetta della posta. Ora si trovano solo bollette. Ma una volta (e neanche tanto tempo fa) si correva quando arrivava il postino! Ricevere qualcosa era sempre emozionante. In ogni pagina di questo libro ho ritrovato quel piacere che avevo da bambina quando arrivavano le lettere da un’amica che abitava lontano.

Mi aspettavo forse un libro leggermente più intenso e misterioso, ma in ogni caso non sono stata delusa. È una romanzo intrigante e affascinante, ma non un giallo da fiato sospeso. L’ho trovato molto piacevole alla lettura, lo stile è scorrevole e fila senza intoppi. È un libro che da spazio principalmente a una visione femminile del mondo e alle scelte che una donna si è trovata a fare negli anni della guerra sulla gravidanza e la maternità. Alla fine c’è un capitolo sulla visione della storia dalla parte del generale Pietrykowski: ho decisamente apprezzato anche questo, perché in ogni storia ci sono sempre più versioni.

Louise Walters

Louise Walters è nata nell’Oxfordshire nel 1967, si è laureata all’Open University nel 2010, e vive nel Northamptonshire con il marito e i cinque figli. Autrice di poesie, «Il libro dei ricordi perduti» è il suo primo romanzo che ha subito suscitato l’entusiasmo degli editori di tutto il mondo. Oltre che in Italia, «Il libro dei ricordi perduti» verrà pubblicato in Germania, Paesi Bassi, Serbia, Svezia, Francia, Polonia e Stati Uniti.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :