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Recensione di Il momento è delicato di Niccolò Ammaniti

Creato il 18 giugno 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

27 Flares 27 Flares × Recensione di Il momento è delicato di Niccolò AmmanitiIl momento è delicatoNiccolò Ammaniti
Pubblicato daEinaudi
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:NumeriPrimi
Genere:Racconti
Pagine:
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La trama:

Ringrazio Niccolò Ammaniti per avermi fatto ridere leggendo. Era da tanto che non riuscivo. E spero che a vedermi ridere anche dopo aver chiuso il libro non mi abbiano preso per matto. Ma c’è chi sta peggio, basta leggere Il momento è delicato per consolarsi. Una raccolta di racconti tra la paranoia e la realtà, scritta con accento romanesco. Ironie, eccessi, errori e macchinazioni. C’è di tutto.

«Il romanzo è una storia d’amore, il racconto è la passione di una notte», lo dice Niccolò Ammaniti.

E se il racconto è la passione di una notte, allora Il momento è delicato è un’orgia personale. Ma non me ne vorrà il potenziale lettore di questo libro per un linguaggio tanto scurrile.

16 racconti (di cui 2 in collaborazione con Antonio Manzini) scritti nell’arco di 20 anni. Dal suo primo scritto siglato 1993 all’ultimo. Sono racconti di diverso contenuto, da un incontro di scambisti all’acquisto della prima moto di un adolescente, dallo schizofrenico maniaco sessuale che confonde un cane per Alba Parietti, a Giovanni Minuolo, ascellone, che passa la notte sotto il letto della prof di italiano. E Robbi Cafagna che rischia il linciaggio in un campo nomadi, ma se Angela Milano, l’idrovora, gli avesse fatto un pompino tutto questo non sarebbe successo.

Diversi generi e diversi ritmi. L’unico filo conduttore, o meglio l’unico elemento comune dei racconti, se vogliamo proprio dirlo, è il sesso. È una raccolta di personaggi descritti uno a uno che prende forma nelle manie di tutti i giorni, portate all’eccesso. Personaggi ben descritti nelle loro case, coi loro vizi, tutti con un viso e un tono di voce preciso, che il lettore vede nel proprio mondo, una Roma popolare, e fa suoi. Molto consigliato. Se qualche racconto incespica saltare al successivo, ma da leggere fino all’ultimo.

Giuseppe Chindamo

Giochiamo?

Alexia, ascoltami, se stiamo sempre appiccicati ci stufiamo subito, disse Fabietto Ricotti alla fidanzata, ma Alexia aveva preso un po’ troppo alla lettera questo discorso. Si faceva i cazzi suoi alla grande … così, mentre il giovane Fabietto, 20 anni, pensava a farsi l’estate a Minsk con gli amici a rimorchiare bielorusse e che Alexia sarebbe andata come sempre a Soveratodai nonni, lei se la spassava a Creta con le amiche della palestra e Memmo Biancongino, che per lui era come un fratello, mentre lui era rimasto al capezzale di nonna al policlinico Umberto I senza una lira. È così che frega le chiavi di casa a una contessa per intrufolarsi a casa sua e recuperare i soldi per Creta. E come dice l’amico Topolone, Massimo rispetto. (…) Ahò, però mi raccomando Fabie’. Se ti beccano, coi precedenti che hai, due anni a Rebibbia non te li leva nessuno!

Un uccello molto serio

Matteo Manni e Mara, marito e moglie, la coppia perfetta.

Un biglietto scritto con calligrafia tondeggiante: “Bravo. Mi sono divertita un sacco. Hai un uccello molto serio. Baci. A.”

Chi è questa A.? E cosa ci fa Matteo Manni ricoverato in ospedale, ad agosto, per un incidente domestico alquanto misterioso? Perché Mara è in vacanza con la sorella a Sperlonga? A è Angela, una studentessa universitaria con cui Matteo non avrebbe sfigurato in Rocco invade la Polonia. Poi Mara, la moglie, improvvisa il rientro e Matteo deve nascondere le prove. Ma senza pulire troppo, sarebbe sospetto trovare la casa pulita….

 

 



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