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Recensione di Il padre infedele di Antonio Scurati

Creato il 30 settembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

19 Flares 19 Flares × Recensione di Il padre infedele di Antonio ScuratiIl padre infedele Antonio Scurati
Pubblicato daBompiani
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Narratori italiani
Genere:Narrativa Contemporanea
Pagine:
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Trama:

Una mattina Giulia, sua moglie, scoppia improvvisamente in un pianto convulso e poi stremata dice “Forse non mi piacciono gli uomini". E' il giorno in cui nella cucina e nella vita di Glauco Ravelli si respira a fatica. Glauco e Giulia, conoscenti da otto anni, amanti da sette (sette lui e sei lei), ufficialmente fidanzati da cinque, sposati da quattro e genitori da tre, si ritrovano tra il vivere o il morire per qualcosa in cui non credevano più. Da quel giorno Glauco Ravelli, laureato in filosofia, di professione chef va alla scoperta di sé stesso e ripercorre le tappe più importanti della propria vita, dall'ingresso nell'età adulta fino al completo disamore per la moglie, passando per la fase dell'innamoramento, della costruzione di una famiglia e del ritorno ai demoni del sesso.


Il padre infedele è la storia di un maschio qualunque, che diventa adulto, scopre l’amore, la famiglia, la paternità, un uomo che vive in modo intenso ed inaspettato ogni momento, che cambia di volta in volta il suo ruolo, che si trasforma da amante in marito, da marito in padre, che si perde nella vita e nell’amore e si ritrova a viaggiare alla ricerca di sé stesso. Quando la moglie Giulia gli rivela che forse non le piacciono gli uomini il protagonista Glauco Ravelli trova lo spunto per “tirare fuori dal cassetto l’album dei ricordi” ed inizia a ripercorrere passo dopo passo i momenti più importanti della sua vita, ovviamente da un punto di vista tutto maschile e cercando di analizzare con lucidità ed amarezza tutto il suo vissuto. Il giorno della sua laurea in filosofia segna anche l’ingresso nell’età adulta: proprio in quel giorno scopre che il suo idolo non aveva letto una sola riga delle diciannovemiladuecento che aveva scritto. Un istante dopo aver conseguito la laurea Glauco trae le conseguenze di quella tesi appena discussa decidendo di dedicarsi all’arte culinaria, arte già appartenuta a suo padre. La sua avventura con la filosofia lasciava il posto alla gastronomia, nuotando, in fine dei conti, in quella che è la corrente di fine millennio “”Io faccio cultura!”

Soltanto alcuni anni prima sarebbe apparso impossibile che fra Platone e l’uovo in camicia, sebbene tartufato, fosse il secondo ad assumere la leadership culturale”. Il romanzo continua con la conversione di Glauco all’amore, con l’incontro con Giulia, con la nascita di Anita, il tutto raccontato con uno stile a volte leggero, a volte profondo e talvolta fin troppo artificioso. Un viaggio inizialmente intimo e personale che porta il protagonista a riflettere principalmente sui suoi sentimenti, sul suo essere uomo e padre, ma che di fatto mette in luce anche uno spaccato di vita che appartiene a tutta la generazione dei quarantenni, arrivando a toccare i temi del consumismo, della globalizzazione e della precarietà in ogni campo. Con ironia ed amarezza vengono toccate tutte le tappe della vita di Glauco, il lavoro, il rapporto con il padre, l’amore per Giulia, l’amore per la figlia Anita, la crisi coniugale, la fine di un amore “Conserviamo tante fotografie di quei giorni, ma se qualcuno ci avesse autenticamente ritratto in quanto coppia, al centro dello scatto si vedrebbero un maschio che gira lo sguardo in alto a destra, in cerca di un’impossibile linea di fuga, e la nuca sottile di una femmina con un taglio di capelli maschile. Questo rimaneva di noi dopo la rottura delle acque: avevamo cominciato a non essere più una coppia un attimo dopo essere divenuti una famiglia”, nonché il ritorno, quindi, ai demoni del sesso.

Il padre infedele di Antonio Scurati è senza dubbio un romanzo che dà spunti di riflessione molto forti, ma nello stesso tempo abbraccia uno spaccato di storia, di vita e di sentimenti umani talmente complessi da lasciare il lettore stordito e confuso. Un racconto coraggioso di Scurati che in modo diretto, cruento ed amaro apre una falla, impossibile da arginare, che butta fuori crisi, problemi, insoddisfazioni, ricordi, desideri, fallimenti, sentimenti di Glauco, che poi in effetti rispecchiano quelli di tutti gli uomini e donne dell’era moderna.

Martin Mystere



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