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Recensione di Il sentiero dei profumi di Cristina Caboni

Creato il 01 luglio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

16 Flares 16 Flares × Recensione di Il sentiero dei profumi di Cristina CaboniIl sentiero dei profumiCristina Caboni
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Narratori moderni
Genere:Narrativa Contemporanea
Pagine:
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La trama:

Elena Rossini, fiorentina, discende da una generazione di profumiere. Capostipite della famiglia è Beatrice, che secondo la leggenda avrebbe creato il “Profumo Perfetto” per un nobile francese. Dopo la fine della sua relazione, Elena dovrà riavvicinarsi al mondo dei profumi, che aveva rifiutato sin dall'adolescenza, e a se stessa.

In Il sentiero dei profumi Elena Rossini, dopo il matrimonio della madre con un uomo che la rifiuta, è cresciuta con la nonna Lucia, nella casa di Firenze appartenuta alla sua famiglia. La nonna le ha insegnato le basi dell’arte della profumeria, e Elena fin da bambina era in grado di comporre autonomamente profumi nuovi, ricreando nella propria testa l’odore di una miscela solo leggendone la formula. Dopo la rottura con la madre, che rimane a vivere in Provenza, terra dei profumi, col nuovo marito, Elena si allontana dal mondo in cui è nata e cresciuta, per aprire un ristorante con il compagno Matteo. Dopo averlo sorpreso con un’altra donna, è costretta a fare ritorno nella casa della sua famiglia, e su consiglio dell’amica di sempre, Monie, si trasferisce a Parigi, nel Marais, per tornare a occuparsi di profumi. La prima sera, nel palazzo dove Monie le ha procurato un alloggio, conoscerà l’affascinante vicino Cail, che si occupa di creare nuovi innesti tra le rose. Nel giro di pochi giorni Elena troverà, sempre grazie all’amica, lavoro in una prestigiosa profumeria parigina, e scoprirà di aspettare un figlio dall’ex compagno.

Gli eventi si succedono con un ritmo abbastanza lento, coprendo un arco temporale piuttosto vasto: Elena si troverà a far fronte a un insuccesso lavorativo, dovrà reinventarsi, affrontare il difficile rapporto con la madre mentre si accinge a diventare madre lei stessa, il tutto sempre con l’appoggio del misterioso Cail. Contemporaneamente, le richieste delle sue clienti la porteranno alla ricerca della ricetta, da sempre segreta, del “Profumo Perfetto” creato dalla sua antenata Beatrice. Sarà proprio la scoperta di questo segreto, tra la Provenza e Firenze, ad aiutare Elena a prendere coscienza di sé, della propria identità. Il romanzo di Cristina Caboni, della quale non ho mai letto nulla finora, è abbastanza lungo: circa quattrocento pagine per una storia tutto sommato leggera, per un romanzo di evasione; personalmente, ho trovato che fossero un po’ troppe. La narrazione procede in terza persona: lo stile è sempre corretto, curato, ma rimane piatto, impersonale. Non vi sono elementi che fanno storcere il naso, ma non è nemmeno riscontrabile l’impronta dell’autrice.

Per quanto riguarda l’ambientazione, la città di Firenze rimane sullo sfondo, come se fosse un luogo “mitico” dai confini non ben definiti; viceversa, Parigi è descritta minuziosamente, e chi conosce il Marais non può che ritrovarlo in questo romanzo. Ciò che, a parer mio, delude, è il ritmo della narrazione: è troppo lento, e in alcuni passaggi il romanzo risulta veramente noioso, anche a causa dello stile piatto di cui dicevo prima. In alcuni passaggi la trama di Il sentiero dei profumi è veramente scontata, come quando Elena si accorge di essere incinta, o quando Cail finge di abbandonarla. Anche l’argomento principale, i profumi, risulta non particolarmente interessante; anche a causa dei molteplici libri su cibi / spezie / fiori & affini usciti negli ultimi anni: si ha, purtroppo, l’impressione di un prodotto editoriale confezionato sulla scia di un successo diffuso, ma non innovativo o originale. Anche la struttura di Il sentiero dei profumi che prevede diversi capitoli preceduti dalla descrizione di un’essenza, e il dizionario dei profumi al fondo, mi sembra sia stata già vista più volte. Cioè che invece ho apprezzato è il modo in cui l’autrice Cristina Caboni ha lavorato sul rapporto genitori / figli: non sarebbe male se in futuro scrivesse ancora sull’argomento.

Giulia Chevron  - Blog personale 



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