Magazine Cultura

Recensione di Il serpente dorato di Veronica Elisa Conti

Creato il 04 dicembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Veronica Elisa Conti
Pubblicato: Pegasus Edition
Collana:Blacknight
Formato: BrossuraPagine:

books-icon Acquista il libro su Ibs.it


books-icon Compra il libro su Amazon


books-icon Le opinioni su Goodreads


Giudizio: three-half-stars


Un investigatore matrimoniale alle prese con un caso di omicidio, o forse due, di sparizione. Una serie di misteri collegati a un mondo oscuro e pericoloso, quello da cui non si torna indietro. Quello della morte. Più o meno.

Il serpente dorato è una storia scivolosa che striscia lentamente e di nascosto, fino a colpire all’improvviso nei suoi atti finali. Vi racconterò questo libro, che a mio parere si avvicina molto più a un dark fantasy che a un thriller (come indicato in copertina), utilizzando un modo per me insolito. Vi presenterò prima i personaggi e poi vi dirò qualcosa su come questi sono collegati. Un approccio che spero possa incuriosirvi.

—-

WEBSTER FORD: è un investigatore privato, si infilerà in una storia più grande del dovuto e verrà assassinato.

DARREL FAULKNER: addestrato da Webster, esercita serenamente e con disinteresse la professione di investigatore matrimoniale. Webster oltre che mentore è anche l’unico amico, trovare le risposte in merito alla sua morte diventerà l’unica occupazione di Darrel.

PENELOPE “PENNY” CRANE: la donna delle pulizie di Webster, piccola sensitiva, piccola intrusa, diventerà la consigliera di Darrel facendosi guidare dal senso di fatalità percepito nelle varie scene.

DAISY: è una bambina, ed è sparita misteriosamente. Webster la stava cercando, prima di essere ucciso.

ELÉONORE E GABRIEL BEAUMONT: sono i genitori di Daisy, vivono separati conducendo vite diverse. L’elemento più esposto alla fatalità sembra essere Eléonore, padrona di Villa Marguerite, infestata da falsi amici, approfittatori, e da ambigui personaggi che praticano l’occultismo.

DALHIA DEVERAUX: è l’amica pericolosa di Eléonore, una presenza spesso invisibile ma decisiva. Lei può giocare e qualcuno deve fare da pedina.

ZACHARIAH GOLDENBLATH: è l’amico pericoloso numero due, amante, medium e indisponente.

Chi è cosa? Veronica Elisa Conti gioca con le apparenze. Solo di Faulkner abbiamo la certezza che stia dalla parte dei buoni. Un’esistenza insignificante, campione di sciatteria, mediocre nel suo lavoro, con ambizioni cinematografiche irraggiungibili. Sa di essere inadeguato per svolgere indagini così serie e pericolose ma andrà avanti, sospinto dall’inevitabile, aiutato dalla curiosità e dagli eventi.

Le descrizioni sono vaghe, completano il quadro volutamente approssimativo dei personaggi. La figura del serpente è presente nel luogo della sparizione e ricorre in altre circostanze. Un ponte con il passato, uno con il regno dei morti. E se i morti fossero vivi? E se il serpente esistesse davvero, che tipo di serpente sarebbe? Cosa potrebbe fare? Dopo un inizio lento Il serpente dorato di Veronica Elisa Conti catturerà la vostra attenzione. Il male sembra arrivare da più direzioni, inafferrabile, celato, colpisce e si dilegua. La tensione sale, il dispiegamento della storia paradossalmente determina il suo infittirsi.

L’intuito pari a zero di Darrel, la generosità di Penny, ogni giorno è un passo nel vuoto. Sceglieranno di risolvere il mistero pagandone il prezzo o preferiranno tornare indietro prima dell’ultimo passo nel vuoto? Immersa in uno scenario oscuro in cui predomina la paura, la storia prende le distanze dalla realtà, affidandosi completamente, da metà libro in poi, alla sfera sovrannaturale. L’unica via affascinante, pericolosa e risolutiva da seguire.

Approfondimento

I personaggi sono singolari, l’equilibrio tra ciò che manifestano e la loro parte nascosta è un elemento indispensabile per il controllo della tensione di cui parlavo prima, ed è gestito molto bene. L’effetto sorpresa a mio giudizio sarebbe potuto essere più completo, non perché non ci sia, ma poiché è limitato dalla scelta dell’autrice di delineare una cerchia di “sospettati” piuttosto scarna, almeno nella percezione del lettore, usando per questo scopo i personaggi presentati fin dall’inizio nella storia senza attingere, come spesso accade nelle storie di mistero, da figure esterne, completamente sconosciute che si rivelano all’ultimo.

Questa è una considerazione generale ma ha un’eccezione, in questa storia, anche per questo motivo trovo il finale adeguato ed efficace. La figura sgangherata di Darrel è certamente provvidenziale, smorza i toni “horror” e rende la storia appetibile agli amanti del fantasy, del thriller e del mistero. Pochi cliché, un pizzico d’ironia e di grottesco completano il quadro. Starete tutti dalla parte di Darrel Faulkner, almeno fino al momento in cui si sentirà dire:

“Goditi il silenzio amico mio”. Lance, o chiunque egli fosse, gli sorrise “hai faticato molto per arrivare sin qui. Goditi tutto il silenzio di questo piccolo mondo”.




Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :