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Recensione di Il sorriso lento di Caterina Bonvicini

Creato il 03 marzo 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Il sorriso lento di Caterina BonviciniVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Caterina Bonvicini
Pubblicato da:Garzanti
Collana:Nuova biblioteca Garzanti
Genere:Drammatico
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
scontato
usato
Trama:

Il racconto di una profonda amicizia, vissuta e descritta col cuore, di due donne che si vorranno sempre bene nonostante gli ostacoli che la vita gli metterà davanti.


Ne Il sorriso lento di Caterina Bonvicini, Clara, la protagonista, racconta della sua vita di giovane donna, vissuta con intensità e incoscienza e la storia di Lisa, la sua amica speciale, che si ammalerà di tumore a 33 anni e la lascerà sola. Lascerà solo anche Alberto, il marito, e il figlio, che riesce ad avere poco prima di morire e che chiamava “mirtillo” perché i suoi piedini odoravano di mirtillo. Clara e Lisa avevano condiviso sempre tutto, esperienze e vestiti. Avevano anche pensato di essere lesbiche e una sera, nella Cinquecento di Lisa, si erano baciate per un’ora, prima di capire che in quei baci non c’era niente di erotico e che potevano ritenersi normali. La malattia di Lisa aveva messo con le spalle al muro tutti, parenti e amici. Clara e gli altri del gruppo non sapevano come affrontare la malattia, come comportarsi, anche se Lisa si sforzava di reagire ed era la più forte di tutti e riusciva anche a sorridere, con quel sorriso lento che si ha quando si è vicini alla fine. Anche all’hospice di Bentivoglio, dove era ricoverata, negli ultimi giorni faceva ogni sforzo per non essere di peso agli altri con la sua tristezza. È proprio qui che Clara conosce Ben, un direttore di orchestra londinese ultrasessantenne, che frequenta l’hospice perché vi è ricoverata Anna, la sua giovane moglie. Anna è una cantante lirica molto dotata, costretta ad abbandonare la sua professione perché le mancano le forze, a causa dello stesso male che ha colpito Lisa. Le chiacchierate di Clara e Ben, negli intervalli fra le terapie e le visite dei medici, li aiutano a superare i momenti peggiori. Quando anche Anna muore, Ben se ne torna a Londra ed invita Clara ad andarlo a trovare, quando ne avrà l’occasione. Clara ha bisogno di allontanarsi da quel dolore troppo crudele, le cose con Tommaso non vanno bene e così decide di partire per Londra e fare una sorpresa a Ben. Ma Ben non si rivela particolarmente entusiasta della visita, era stato un invito così, tanto per dire. Quando Clara capisce che Ben è diverso da come credeva che fosse, riempie la valigia e se ne torna a Bologna. Quasi un anno dopo la morte di Lisa, Clara decide di fare visita al marito di lei, Alberto, e a suo figlio e scopre che è davvero bravo nel suo ruolo di padre e, un po’, anche di madre.

Poi, la nostalgia la porta a cercare anche la mamma di Lisa e insieme si lasciano andare ai tanti ricordi. Accetta dei vestiti di Lisa, quelli che le piacevano di più anche prima della sua scomparsa. Alcuni non sono neanche lavati e le sembra che Lisa è là, insieme a loro. Al cimitero, dove ancora non aveva avuto il coraggio di andare, accarezza la tomba, delimitata da piccoli sassi e ne allontana qualcuno, allargandone il perimetro.

Approfondimento

Il sorriso lento è una storia triste, anzi sono due storie tristi con lo stesso epilogo, la morte di due giovani donne. In alcuni passaggi si percepisce il tentativo di tutti di farsi forza per superare l’imponderabile, l’imprevisto, cercando di vivere, nonostante tutto, ma l’angoscia profonda per la malattia che non dà scampo, il dolore e la consapevolezza della fine hanno il sopravvento, in quelli che rimangono più che in quelli che se ne vanno. Si tira un po’ il respiro leggendo di Ben, egoista, cinico, opportunista, egocentrico, calcolatore, così tanto incapace di amare veramente qualcuno. Lui è molto pratico, non si commuove facilmente. Lui cerca la felicità. La sua, prima di tutto. Finché è in tempo e anche oltre.

Punto Fermo

Caterina Bonvicini

Caterina Bonvicini (1974) è cresciuta a Bologna. Ha pubblicato con Einaudi i romanzi Penelope per gioco (2000) e Di corsa (2003) e la raccolta di racconti I figli degli altri (2006).
L’equilibrio degli squali (Garzanti, 2008), vincitore dei premi Fregene, Frignano e Rapallo-Carige, è stato pubblicato in Spagna, Germania e Olanda e da Gallimard in Francia, dove ha vinto il Grand Prix de l’héroïne Madame Figaro.

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