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Recensione di Il tempo che vorrei di Fabio Volo

Creato il 12 febbraio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Il tempo che vorrei di Fabio VoloVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Fabio Volo
Pubblicato da:Mondadori
Genere:Narrativa Contemporanea
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
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scontato
usato
Trama:

Lorenzo, 37 anni, e il tempo non sono grandi "amici". Lui che ha sempre vissuto in un mondo in cui "tutto è precario, tutto è provvisorio, tutto è fragile e in attesa di momenti migliori."


Lorenzo combatte contro il suo nemico di sempre, che gli ha impedito di vivere serenamente il rapporto con il padre, un padre che gli dava una spettinata breve ai capelli, un pizzicotto sulla guancia e niente più perché doveva prepararsi per il lavoro.

Lorenzo combatte anche per riconquistare Federica, lei che se ne è andata due anni fa, forse ieri, forse mai. Il protagonista, segnato nel profondo dal contesto familiare e dal livello sociale in cui è vissuto, racconta in modo dettagliato la sua crescita, il processo di “sopravvivenza” che lo ha portato ad essere quello che è, lui che non si lascia mai amare.

Esamina con precisione gli avvenimenti che lo hanno ferito, quelli che con il tempo gli hanno insegnato ad essere più comprensivo nei confronti del padre; il protagonista si auto-esamina per capire cosa lo ha portato a farsi scappare la donna della sua vita, ora che è pronto a tutto per riprendersela.

Perché rivogliamo ciò che ci siamo lasciati sfuggire sempre quando è troppo tardi? Perché noi esseri umani siamo così stupidi da non capire in tempo utile cosa è meglio per noi? Chi è meglio per noi?

Come ben raccontato da Fabio Volo, Lorenzo (e tutti noi) passa la vita a guardare a poppa, non a prua, continua giorno dopo giorno ad immaginare come potrebbe essere la sua vita se Federica tornasse.

Approfondimento

Come abbiamo già detto, Lorenzo è stato influenzato negativamente dal contesto familiare in cui è vissuto. La “non presenza” del padre, sempre distante da lui, ha fatto si che Lorenzo passasse la sua infanzia con il capo rivolto verso di lui per ottenere la sua approvazione o quantomeno la sua attenzione.

Per alleviare i suoi sensi di colpa per lo stato precario in cui vivono, decide di iniziare a lavorare al bar di proprietà del padre. Messo di fronte alla cruda realtà delle bollette, delle cambiali e dei debiti da pagare, di gente strafottente che lo giudica e a cui non può opporsi, Lorenzo fa a botte per anni con il suo desiderio di migliorare la sua vita, di cambiare lavoro e andare via da quella precarietà.

La via di uscita però la trova grazie a Roberto, nuovo vicino di casa che gli insegna a prendersi del tempo per sé, gli trasmette l’amore per la lettura e la buona musica.

Il lavoro che Fabio Volo ha fatto con Il tempo che vorrei è stato sicuramente impegnativo: immaginare la rinascita, anche se a fatica, di questo personaggio complicato, pieno di dubbi e insicurezze non sarà stato sicuramente facile.

Lento in alcuni tratti, più scorrevole in altri, Il tempo che vorrei è sicuramente uno dei libri che non può mancare nella nostra biblioteca personale. Questo libro un po’ ti cambia, ti spinge a quel processo di auto esaminazione, ti porta a scavare nel profondo della nostra sensibilità. Spinge l’io nascosto e ferito che tutti abbiamo, a venire a galla, a combattere per riprendersi quello che gli è stato tolto, un sorriso, un bacio, una carezza, un giocattolo.

 

Veronica Di Bari

Fabio Volo

è scrittore, attore, conduttore televisivo e radiofonico. Ha pubblicato Esco a fare due passi (2001), È una vita che ti aspetto (2003), Un posto nel mondo (2006), Il giorno in più (2007), Il tempo che vorrei (2009) e Le prime luci del mattino (2011), tutti editi da Mondadori. I suoi libri sono tradotti in molti paesi del mondo.

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