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Recensione di Il testamento del Greco di Bruno Morchio

Creato il 21 settembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Il testamento del Greco di Bruno MorchioVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Bruno Morchio
Pubblicato da:Rizzoli
Collana:Rizzoli narrativa
Genere:Thriller
Formato e pagine:
Social:Goodreads
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Alessandro Kostas, trentasei anni, un gigante buono di quasi due metri. Dopo la morte del padre, noto come Il Greco, il testamento da lui lasciatogli lo spinge a cercare i mandanti e gli assassini di sua madre, della quale è rimasto orfano nel lontano '92.


Proteggere chi si ama è una delle prime regole in fatto di relazioni. Questo viene messo in atto chiaramente ne Il testamento del Greco. Il Greco, agente dei Servizi di Intelligence italiani per ben vent’anni, per colpa il lavoro che svolgeva, non riuscì però a proteggere la moglie, la quale morì in un presunto incidente stradale. Se, come egli si era proposto di fare, avesse scoperto la verità sugli eventi del ’92, avrebbe potuto compromettere la salvaguardia di suo figlio, esporlo a un rischio enorme. Così escogita due modi per proteggere Alessandro: allontanarlo dalla città in cui è nato, Genova, e addestrarlo nella difficile arte dello spionaggio, delle armi, della box. Seguire le orme paterne era stata un’imposizione che gli aveva tolto l’infanzia e l’adolescenza, che lo aveva isolato in un mondo privo di divertimenti e delle gioie dell’amicizia.

Quando un cancro ai polmoni colpisce il Greco, egli si convince a stendere un testamento nel quale dice al figlio che sua madre era stata assassinata. Solo allora sarà chiaro come il suo addestramento era stato dettato dal bisogno di verità e vendetta del padre, che ora spettava a lui portare a termine. Per cominciare, Alessandro, sotto indicazione del notaio, chiama il maggiore Ludovisi, un “fascista” con cui il Greco aveva avuto negli anni un rapporto di amicizia e stima, malgrado le diverse posizioni politiche. Proprio il maggiore gli offre un alloggio presso l’appartamento di sua figlia Rebecca a Genova, città nella quale la caccia sarebbe partita e si sarebbe conclusa. L’incontro con Rebecca, professoressa di lingue e letterature straniere, lo porterà, del tutto inaspettatamente, a incontrare anche l’amore. Ma a differenza di suo padre, che proteggeva chi amava nascondendogli la verità, per Kostas e Rebecca galeotto sarà proprio rivelare il loro passato e le difficoltà della loro infanzia e adolescenza.

Approfondimento

Il Greco, forse per il lavoro che aveva scelto, un mestiere da cui – diceva – non si va mai in pensione, aveva insegnato a suo figlio a non fidarsi mai di nessuno. Eppure Alessandro di due donne, prima Marzia Scipione e in seguito Rebecca, si fida ciecamente. Marzia aveva lavorato per anni a fianco del Greco, e quando Kostas chiede il suo aiuto, lei non ci pensa due volte a mettere a rischio la sua vita per aiutarlo nella missione. Il suo ruolo, oltre a quello di collaboratrice, è anche di amica, quasi di madre. La siciliana, infatti, intuisce ben presto i sentimenti che legavano Kostas e Rebecca e lo invita a rivelargli tutta la verità o allontanarsi da lei. Inizialmente Alessandro sceglie di proteggerla nascondendogli la sua vera identità e i motivi che lo avevano spinto a raggiungere Genova. In seguito, però, imparando forse dagli sbagli paterni, si confida con la sua amata Rebecca, le cui conoscenze linguistiche saranno d’aiuto per svelare una misteriosa identità. Grazie alla sua professionalità, ma soprattutto a quella della siciliana, ascoltatrice di molte intercettazioni rivelatrici, Kostas saprà a piccoli passi ricomporre il puzzle sulla situazione dei Servizi Segreti di oggi e del lontano ’92, e dare un nome e un cognome agli assassini di sua madre.

In questa spy story diverse sono le mancanze che il lettore avverte: anzitutto i sentimenti così come l’indagine psicologica sono presenze fantasma trascurate da Bruno Morchio. Un altro grande vuoto risuona tra le righe: nessun colpo di scena, nessun finale che lasci il lettore col fiato sospeso. Colpevole di ciò forse una trama poco strutturata e una scena che si aggira intorno a ben pochi personaggi senza che si indaghi a fondo nelle loro vite presenti e passate.

Serena Testa

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Una foto pubblicata da Leggere a Colori (@leggereacolori) in data: 4 Lug 2015 alle ore 02:35 PDT

About Bruno Morchio

vive e lavora a Genova come psicologo e psicoterapeuta. Ha pubblicato articoli su riviste di letteratura, psicologia e psicoanalisi ed è autore di altri sette romanzi, che hanno per protagonista l’investigatore privato Bacci Pagano. Sono apparsi in edizione Garzanti: Con la morte non si tratta, Le cose che non ti ho detto, e Colpi di coda.

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