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Recensione di Il vangelo secondo Gesù Cristo di José Saramago

Creato il 02 gennaio 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di Il vangelo secondo Gesù Cristo di José SaramagoVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:José Saramago
Pubblicato da:Feltrinelli
Collana:Universale Economica
Genere:Narrativa Contemporanea
Formato e pagine:
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Trama:

Nel Vangelo secondo Gesù Cristo non esistono confini tra bene e male, libertà e schiavitù, peccato e purezza; questi concetti si pongono in una continuità che se da una parte disorienta, dall’altra fanno riflettere su quanto alcune distinzioni siano tutt’altro che scontate.


Nel Vangelo secondo Gesù Cristo, Gesù è figlio di Maria e Giuseppe, ha molti fratelli e prova gli stessi istinti carnali cui tutti gli esseri viventi devono sottostare. Troppo giovane deve affrontare la morte di Giuseppe, a cui reagisce con un “viaggio” durante il quale incontra una figura emblematica, dal nome Pastore, che gli insegnerà a occuparsi delle greggi e a vivere nel deserto. L’amore, invece, lo impara della peccatrice Maria di Magdala, donna dai sentimenti profondi e pronta a dargli quella fiducia non concessa da altri. Questo legame ha un effetto collaterale, perché provoca un “attaccamento” alla vita cui Gesù dovrà ben presto rinunciare, in modo da favorire il destino che Dio ha scritto per lui. Gesù scopre questo destino, attraverso un colloquio con Dio stesso, a cui si aggiunge anche il Diavolo. La presenza di quest’ultimo si deve al rapporto che lo lega a Dio, talmente stretto che i due presentano la stessa fisionomia, oltre che condividere lo stesso piano che prevede il martirio di Gesù. Ma se il Diavolo sembra avere dei ripensamenti quando Gesù pone in luce la crudeltà che tale piano avrebbe comportato, Dio continua a procedere senza dubbi verso il proprio scopo …

In questo romanzo il punto cardine sembrerebbe essere quello del limite, la cui presenza/assenza caratterizza anche la figura divina. Il limite dell’alterità come quello dell’opposto, per esempio, non esiste in quell’Unità che è Dio; il Diavolo, infatti, non è un suo contro, ma un complementare, un tassello indispensabile per rendere chiara a tutti l’idea di bene. Niente accade se non in funzione di un volere divino, per cui tutto il resto non fa altro che rafforzarne gli scopi. Scopi che in Saramago delineano un vero e proprio progetto politico, che vede Dio impegnato ad accrescere paradossalmente i propri limiti “religiosi”, mirando ad essere il Dio di tutti, non di un solo popolo. Quell’Unità degli opposti che solo in Dio avviene, sembra perdersi nei meandri di una pretesa che si addice più a un uomo, i cui limiti sono estranei alla natura divina.

Approfondimento

Di fronte Dio si pone un Gesù molto razionale, che vuole evitare ciò che lo aspetta, sostenuto dalla pietà e dalla comprensione del Diavolo. Ma Dio non ha un “di fronte”, quindi i conflitti di Gesù girono intorno a se stessi ricordandogli la propria fragilità. In compenso i limiti, che gli appartengono come uomo, lo aprono a possibilità importanti: l’esperienza del confronto, della frustrazione, del dubbio e dell’amore con tutte le sue conseguenze. Così l’unica libertà concessa a Gesù è quella di non riconoscere in Dio un padre, essendo portato a provare affetti viscerali, che non nascono da un’imposizione dettata dall’alto, ma dal cuore e dalla carne.

Elisabetta Rizzo

José Saramago

è nato nel 1922 ad Azinhaga, in Portogallo. Nel 1998 gli viene assegnato il premio Nobel per la letteratura, riconoscimento che suscitò molte polemiche nel mondo cattolico per le sue ben note posizioni antireligiose. Polemiche che lo hanno fatto decidere di trasferirsi a Lanzarote, nelle isole Canarie.
È morto nel giugno 2010.

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