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Recensione di In piedi sull’arcobaleno di Fannie Flagg

Creato il 23 dicembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Fannie Flagg
Pubblicato: Bur
Collana:Narrativa
Genere: Narrativa Contemporanea
Formato: BrossuraPagine:

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Giudizio: four-half-stars


Dal 1946 Dorothy racconta le cronache della sua placida cittadina, Elmwood Springs, attraverso la radio casalinga che ha sistemato in salotto. Un romanzo che con simpa-tia ci racconta una nazione in perpetuo cambiamento, tra gli anni ’40 e gli anni ’90.

«La nostra vita è tutta un cosa-sarebbe-successo-se. Non trovate anche voi?»

In piedi sull’arcobaleno si apre con un prologo, una sorta di lettera ai lettori, da parte di Tooth Wooten, un personaggio bizzarro che nel libro in sé apparirà poche volte.

La vera protagonista della storia è Dorothy, la quale è anche la voce narrante. Ci viene presentata una cittadina dove chiunque vorrebbe vivere; una comunità unita nella quale ci si sostiene l’uno con l’altro.

Impossibile non innamorarsi di personaggi come Bobby, il vivace e combinaguai, figlio di Dorothy e Doc Smith, Beatrice Woods, la dolcissima cantante cieca, Hamm Sparks, che inizia vedendo trattori e finirà per vendere se stesso come politico, Betty Raye, la quale, nonostante un’iniziale debolezza caratteriale, ci dimostra la vera forza delle donne… e tantissimi altri ancora.

Ogni personaggio dà un insegnamento, perché ognuno, a suo modo, affronta con forza i problemi che la vita gli pone davanti.

Il tutto è incorniciato nella narrazione di come la mentalità vada via via cambiando nei decenni che trascorrono; notiamo l’evolversi della figura femminile che, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, acquista importanza, in quanto le esse sono costrette a rimboccarsi le maniche e provvedere da sole a loro stesse in assenza dei mariti partiti per la guerra e quindi la donna ha un nuovo posto nel mondo maschile e sessista, che caratterizzava gli anni ‘40-‘50.

Elmwood Springs appare un leggermente fuori dal mondo, la gente è ottimista, fiduciosa verso il prossimo, tanto è vero che quasi tutti i cittadini accolgono in casa propria un pensionante che entra a far parte della famiglia; non ci sono razzismi di alcun genere, anche se comuni in un paese del sud degli USA negli anni ’50. I cittadini di Elmwood Springs sono una grande famiglia.

Non mancano, ovviamente, i dolori e le tragedie, ma tutte sono superate con il buonsenso che il tempo impone e con quella sottile vena umoristica che contraddistingue Fannie Flagg.

Per la prima volta aveva contemplato la propria vita da lontano, o per meglio dire da un punto diverso dal centro del suo universo privato. Possibile che fosse davvero solo un puntino in mezzo a tanti altri? Si era sempre creduto speciale, diverso. Adesso era solo confuso.

Approfondimento

Fannie Flagg utilizza uno stile incalzante e spigliato, infatti la narrazione è veloce, ma non confusionaria; il linguaggio è semplice, ma coinciso; ogni parola è usata a dovere ed è adeguata al contesto.

Conosciamo i personaggi tramite le loro azioni e i loro pensieri; sono descritti alla perfezione e si riesce quindi a percepire le loro personalità e la loro psicologia. Inoltre è meravigliosa l’immagine che la Flagg riesce a dare dei tempi che cambiano; di come, man mano, che i decenni passano, la mentalità cambi e si evolva.

In piedi sull’arcobaleno è un libro che vi farà divertire, sorprendere e anche commuovere, poiché ci si affeziona talmente tanto ai personaggi da sviluppare una strana empatia con essi, così che i loro sentimenti riescono a penetrare nel lettore, il quale si sente partecipe alle vicissitudine narrate.

In definitiva, consiglio questo incredibile libro a tutti: vi lascerà con la sensazione di avere impiegato bene il vostro tempo. Chiunque intraprenderà questa lettura si accingerà a vivere mille vite diverse e a partire per un pianeta chiamato Elmwood Spings.

Federica Pontieri




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