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Recensione di Innocenti bugie di Lesley Lokko

Creato il 22 agosto 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

11 Flares 11 Flares × Recensione di Innocenti bugie di Lesley LokkoInnocenti bugieLesley Lokko
Pubblicato daMondadori
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana: Omnibus
Genere:Sentimentale
Pagine:
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La trama:

Annick. Rebecca e Rash sono amiche da oltre un ventennio; la vita è come un fragile castello di carte, un precario equilibrio che si può perdere alla prima scossa. L’amicizia che le lega è così forte da permettere loro di resistere alle difficoltà inattese.

In Innocenti bugie di Lesley Lokko Annick, Rebecca e Tash, sono tre amiche inseparabili, provengono da famiglie molto diverse. Tutte e tre si sono conosciute in un College esclusivo. Annick, figlia di una bellissima modella francese e del presidente del Togo, Rebecca, figlia di un banchiere ebreo tedesco, emigrato in Inghilterra durante il Nazismo e di una donna molto più giovane di lui e Tash, di origini russe, figlia illegittima, che farà di tutto per sfuggire alla povertà della sua infanzia. “Migliori amiche per sempre”; per sugellare la loro amicizia si faranno tatuare sulla mano un triangolo racchiuso in un cerchio, loro tre per sempre insieme. Passano gli anni e ognuna prende una strada diversa perché uno sgradevole episodio avvenuto durante una festa interrompe bruscamente la loro intesa perfetta.

Rebecca si sposa con un uomo molto più grande di lei, approvato dalla famiglia, che in seguito risulterà un amore di breve durata. La vita di Annick è distrutta dall’omicidio dei suoi genitori durante un colpo di stato, deve scappare a Parigi e finisce per diventare una receptionist in un albergo di quart’ordine. Tash, l’unica priva di bellezza e con scarse possibilità economiche, con la sua intelligenza e fame di potere, mette in piedi in pochi anni un’azienda online che le porta successo e ricchezza. Dopo tanti anni le tre amiche riescono a ritrovarsi e a perdonarsi; inizia così una giostra di matrimoni, figli, inganni, tradimenti, bugie che di innocente non hanno proprio nulla. Tash, presa da manie di grandezza compra una dimora bellissima dall’altra parte del mondo, vuole dimostrare di non essere inferiore alle sue amiche, credendo che la realizzazione personale si misuri con i beni materiali. Durante una vacanza da lei organizzata, per riunirsi con le sue amiche, Tash si offre di fare la babysitter ai figli delle amiche ma la figlia di Rebecca viene rapita.

Sentimenti mai espressi salgono prepotentemente a galla, tutti i nodi vengono al pettine, anche se non è tutto chiaro come sembra. Ora la dipendenza dall’alcool di Tash non può più essere tenuta nascosta. La trama di Innocenti bugie di per sé poteva anche essere originale, ricca di emozioni, ma fino alla metà del romanzo ho avuto qualche difficoltà a comprendere gli intrecci dei personaggi e la loro collocazione nel tempo. Personalmente non ho mai gradito storie che abbondano di personaggi, saghe familiari che mi costringono a cercare un nesso logico, ma questo può essere un mio limite. La seconda parte di Innocenti bugie, invece, mi ha coinvolto di più, mi ha appassionato nei suoi risvolti sentimentali ed emotivi e mi ha regalato vari punti di riflessione. Lo stile è scorrevole, ricco di descrizioni dettagliate che ti coinvolgono fino a trasportati in quegli ambienti di estrazione sociale elevata, diretto con dialoghi realistici e riflessioni di spessore. Il finale non esiste è lasciato all’interpretazione di ogni lettore. A mio parere in Innocenti bugie, come in altri romazi, questa scelta narrativa di un finale aperto è un limite, questo spiega la mia valutazione media.

Rosalba Repaci



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