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Recensione di "Insurgent" - Veronica Roth

Creato il 14 maggio 2014 da Annie_caffeine @annie_caffeine
Cari visitatori della Tana,
è proprio quando arrivano questi momenti che mi sento una lettrice migliore.
Questa infatti è una delle rare volte in cui recensisco il secondo volume di una serie!
Sapete che ho la tendenza ad iniziare sempre trilogie o saghe nuove, invece stavolta sono stata brava, ho resistito a Silver (che resta comunque ai primi posti nella mia TBR) e oggi scrivo questo post per recensire Insurgent, secondo volume della trilogia Divergent di Veronica Roth.

Uscito in Italia a Maggio 2013  ed edito da DeAgostini, il volume conta 510 pagine. Il prezzo è di € 14,90 per la versione rilegata con sovracopertina.

TRAMA

Una scelta può cambiare il destino di una persona... o distruggerlo. Ma qualsiasi sia la scelta, le conseguenze vanno affrontate. Mentre il mondo attorno a lei sta crollando, Tris cerca disperatamente di salvare le persone che ama e se stessa. La sua iniziazione avrebbe dovuto concludersi con una cerimonia per celebrare il suo ingresso nella azione degli Intrepidi, ma invece di festeggiare la ragazza si è ritrovata coinvolta in un conflitto più grande di lei... Ora che la guerra tra le fazioni incombe, Tris deve decidere da che parte stare e abbracciare completamente il suo lato divergente, che si fa ogni giorno sempre più potente.



LA MIA OPINIONE
Quando questo romanzo è uscito, ho pensato che non avrei resistito molto senza leggerlo. In realtà lo avevo cominciato proprio subito dopo l'uscita, per lasciarlo dopo qualche capitolo. Evidentemente non era il suo momento.Soltanto dopo aver visto il film tratto da Divergent mi è venuta la voglia di tuffarmi di nuovo tra le pagine di questa serie, così ho colto l'occasione e ho letto questo romanzo.La storia, in questo secondo volume, ricomincia esattamente da dove l'avevamo lasciata.A Chicago è scoppiata una vera e propria guerra civile: gli Eruditi hanno attaccato, con il supporto degli Intrepidi, la fazione degli Abneganti, uccidendo moltissime persone.Gli Intrepidi inoltre si sono spaccati: per metà hanno seguito gli Eruditi, mentre l'altra metà ha chiesto asilo alle fazioni rimaste fuori dal conflitto, i Candidi e i Pacifici.Il mondo intorno a Tris sta crollando, ma certo lei non può fermarsi a guardare: i suoi genitori sono appena stati uccisi durante l'attacco, e lei è stata costretta ad uccidere Will, il ragazzo della sua migliore amica Christina.L'unica cosa che vuole è la vendetta: vuole lottare per gli ideali in cui credevano i suoi genitori, vuole ripristinare la pace ed è disposta a mettere in pericolo la sua stessa vita pur di salvare quella delle persone che le sono care.Al suo fianco c'è Quattro, il ragazzo di cui Tris si è innamorata e che ha scoperto essere un divergente esattamente come lei.
Ho letto Insurgent in pochissimo tempo, davvero. Le mie aspettative erano molto alte, perché Divergent mi era piaciuto veramente molto e mi aspettavo una grande evoluzione degli eventi in questo secondo romanzo.Gli eventi raccontati nel romanzo sono moltissimi, ma allo stesso tempo, io ho avuto l'impressione che non succedesse nulla. E nonostante ci sia molta azione, con tanto di fughe e irruzioni mirabolanti, io ho avuto l'impressione che questo romanzo sia in realtà molto statico.Beh, più che un'impressione è una certezza: nella prima parte di Insurgent succede ben poco e gli eventi sembrano sconnessi tra di loro. E' come se nella confusione generale provocata dall'attacco si fosse persa anche un po' l'autrice.C'è un piccolo recupero nella seconda parte del romanzo e poi sul finale, ma leggere 300 pagine in cui non succede praticamente nulla di sensato è stata sicuramente una delusione.

Sul fronte dei personaggi, certo non posso lamentarmi di Tris, che è una protagonista in tutto e per tutto. Complice la narrazione in prima persona, Tris è l'unico personaggio con cui il lettore riesce a creare una sorta di empatia, anche se molte delle azioni che compie certe volte rasentano la follia.La Tris che ritroviamo in questo romanzo è molto diversa da quella che abbiamo visto nel primo romanzo della trilogia: è profondamente segnata dalla morte dei genitori e il senso di colpa che prova per l'aver dovuto uccidere Will è grandissimo.Tutto questo però la porta ad azioni sconsiderate. Mentre in Divergent trasparivano il coraggio e una certa spericolatezza in tutto ciò che faceva, adesso le azioni di Tris rasentano la follia, tanto che quando non è in pericolo di vita per cause esterne, si inventa delle missioni suicide. E' sempre lì a fronteggiare la morte, ma sono stati pochi i momenti in cui veramente mi sono immedesimata in lei e abbia percepito la sua paura.

Per quanto riguarda i personaggi secondari, certo non mancano, anzi ce ne sono davvero tanti.Il problema è che questi personaggi secondari passano senza lasciare il segno, primo tra tutti Quattro, che mi aspettavo avesse un ruolo di un certo rilievo in questoromanzo, mentre in realtà sparisce per circa metà della narrazione, e quando c'è, il rapporto tra lui e Tris vive più bassi che alti.Dato il suo background familiare e dato il ritorno del padre, Marcus, mi aspettavo di vederlo molto presente, mentre non è stato minimamente approfondito, così come avviene per gli altri personaggi secondari.
Ma la mancanza più grande che ho sentito è stata quella delle emozioni: ci sono tantissime scene in cui succede davvero di tutto, molta azione e tanta adrenalina, ma io sono stata lì a leggerle come se ciò che la Roth descriveva fosse la cosa più normale del mondo.Ci sono moltissimi morti in questo romanzo, in alcune pagine ci sono delle vere e proprie carneficine, ma non ho sentito nulla, leggendo queste scene.Leggendo, in Divergent, della morte dei genitori di Tris ho anche versato qualche lacrima, mentre leggendo questo secondo volume della trilogia mi sono appena dispiaciuta.
Insomma, Insurgent non mi ha per niente soddisfatta.Se da un lato c'è un romanzo scritto bene e con un intreccio godibile, dove le scene d'azione non mancano e la situazione delle fazioni diventa sempre più complessa, dall'altra parte ho vissuto una lettura in cui ho provato davvero poche emozioni e in cui non c'è nessun approfondimento sui personaggi, se non sulla protagonista.
Il mio voto per questo romanzo è tre riccetti!

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