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Recensione di L’abbazia dei cento peccati di Marcello Simoni

Creato il 13 luglio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

13 Flares 13 Flares × Recensione di L’abbazia dei cento peccati di Marcello SimoniL’abbazia dei cento peccati Marcello Simoni
Pubblicato daNewton Compton
Data pubblicazione in Italia:
Formato:
Collana:Nuova narrativa Newton
Genere:Thriller storico
Pagine:
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La trama:

Siamo nell’agosto del 1346 quando Maynard de Rocheblanche, sopravvissuto alla sconfitta francese di Crècy, entra in possesso, grazie a un personaggio regale morente, di una pergamena contenente un enigma vergato che fa riferimento a una reliquia preziosa e misteriosa il Lapis exilii. Arcivescovi e principi la cercano perché il suo possesso darà loro potere su tutti i popoli e Maynard, anche a costo della sua vita, dovrà proteggere il suo segreto.

L’abbazia dei cento peccati, codice millenarius saga, questo il titolo dell’ultimo thriller di Marcello Simoni. Dopo L’isola dei monaci senza nome e l’ultima parte della saga dedicata ad Ignazio di Toledo con Il labirinto ai confini del mondo, ecco una nuova ambientazione, eroici personaggi dall’autore che ha venduto oltre 600000 copie e che ha fatto incetta di premi letterari. Il 60° Premio Bancarella con il Mercante dei libri maledetti, con il cui romanzo ha vinto anche il premio Salgari, il premio Lizza d’Oro 2013 con l’isola dei Monaci senza nome. Uscito appena una decina di giorni fa, il romanzo ha già venduto e appassionato tantissimi lettori. Per l’ambientazione storica e logistica: due abbazie. Una femminile, quella di Reims, al convento di Sainte –Balsamie, le cui suore seguono le regole di San Benedetto, di pura finzione letteraria, diretta dalla sorella Eudeline del protagonista del romanzo, Maynard de Rocheblanche. L’altra, più vicina localmente a Marcello Simoni e documento e fonte d’ispirazione per molti dei suoi personaggi nel romanzo, quella di Pomposa, con l’abate Andrea e i due pittori e miniaturisti padre e figlio Sigismondo e Gualtiero de’Bruni. La storia comincia quando Maynard, dopo la disfatta francese di Crécy, entra casualmente in possesso di una pergamena con un indovinello da sciogliere, consegnatogli da un re morente, Giovanni I di Boemia, che qui pare vittima di una congiura ordita dal figlio Karel, in combutta con la chiesa più potente del tempo, rappresentata nei suoi vizi di cupidigia e lussuria dal cardinale Bertrand du Pouget.

Personaggi reali e inventati si incontrano in un thriller medievale e assumono caratteri reali e autonomi. Maynard, l’eroe della storia, sembra uno di quei paladini usciti dalle chansons de geste medievali, ma custodisce un segreto riguardante la sua famiglia e la figura del padre. Qui appare in tutte le sue varie sfaccettature: dall’odio verso un padre padrone all’amore fraterno verso la sorella Eudeline, verso la quale è protettivo, dalla lealtà e fedeltà alla parola data a un re morente anche a scapito di dover rischiare la vita e quella dei propri cari all’astuzia. Eudeline, la sorella che costituisce l’alter ego di Maynard, costretta a rifugiarsi in convento per fuggire la violenza del mondo e il ricordo di un sopruso subito dal genitore. Bella, coraggiosa, ben salda di nervi anche quando sarà costretta dagli eventi a scelte coraggiose. Robert de Vermandois, amico di Maynard, ferito durante un agguato, sarà curato proprio dalle mani esperte di lei, badessa di appena vent’anni. L’abate Andrea dell’abbazia di Pomposa è prudente, saggio, esperto d’arte e scopritore del talento come miniatore di Gualtiero de’Bruni, il giovane che proporrà di riaggiustare e ridipingere l’abside e le pareti di Pomposa. Facio di Malaspina, personaggio storico il cui carattere demoniaco è stato però partorito dalla fantasia di Marcello Simoni.

Spregevole nell’aspetto e assetato di potere. Perché il primo peccato dell’uomo verso Dio non sono la disobbedienza di Adamo ed Eva e il loro desiderio carnale, ma la superbia: il voler essere una divinità, come afferma padre Andrea nel corso del romanzo. “Come insegna sant’Ambrogio, la concupiscenza della carne fu il primo passo verso la ribellione dell’intelletto. Fu la mente, nel dichiararsi indipendente dalle leggi divine, a compiere l’infausto peccato che condannò noi tutti alla misera condizione mortale. Il peccato della superbia!” Non mancano in questo romanzo altre figure femminili: Isabeau che seguirà Maynard e Gualtiero nelle loro imprese, aiutandoli, suor Claire,la misteriosa Sapia con un passato segreto e oscuro anche per il figlio. Ma soprattutto la perfida spia Aleydis, determinata a seguire gli ordini del cardinale per prendere il posto di Eudeline. Figura che nello svolgersi della trama degli altri romanzi, avrà modo poi di riscattarsi(?). In questa nuova saga di Marcello Simoni spicca quindi l’ambiente di Ferrara, dove l’autore è nato e cresciuto e che ha potuto approfondire nei suoi studi in modo da costruire un romanzo molto avvincente e piacevole da offrire ai suoi lettori. Un’abbazia molto familiare e assai amata dallo scrittore, quella di Pomposa, una fervida immaginazione e uno studio preciso degli ambienti hanno contribuito a far nascere questo nuovo thriller storico dal titolo simbolico: L’abbazia dei cento peccati.

Maria Romagnoli Polidori

 



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