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Recensione di L´acquerello in verdaccio di Vito De Nicola

Da Leggere A Colori @leggereacolori
prima di copertina (1)Un acquerello tra carte di compravendita, schizzi e documenti di archivio, viene acquistato da un rigattiere da Filippo. Uno dei tanti disegni in bancarelle del genere. O forse no. Qualcuno lo acquista poi da Filippo a qualche centinaio di euro, un intermediario forse. Il suo destino è finire tra le mani di un collezionista privato. O forse no. Quello schizzo acquerellato in bozzetto è firmato L. di mastro Pyetro de´ Ruberti eppure potrebbe essere un pezzo del patrimonio artistico italiano riconducibile a Caravaggio. Raffigura l´abbazia benedettina di Santa Maria in Elce che ora sono solo pietre diroccate ma che nasconde una storia profonda, che possiede l´inizio e la fine della personalissima storia di questo acquerello. Questa storia nasce dalla ferma volontà di Viola, appassionata storica dell´arte che viene a conoscenza dell’acquarello e che semplicemente non ci sta a dover perdere un probabile cimelio che merita di essere condiviso con tutti gli italiani. La donna s’impegnerà nel ricostruire la storia, dagli atti e dai racconti, dalle testimonianze e i resoconti di persone informate. Un compito complesso animato dall´amore genuino per l´arte e i valori del passato. Una storia tra verità e mito sarà il taglio attraverso cui guardare dentro la vita pullulante del passato, seguirne le tracce spaiate capaci di entusiasmare fin oggi.  Attorno all´abbazia ruotano i personaggi chiave, il cardinale Gesualdo e il suo curatore degli affari personali malvagio, la popolazione povera Continua a leggere

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