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Recensione di L’amico immaginario di Matthew Dicks

Creato il 16 febbraio 2016 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Matthew Dicks
Pubblicato: Giunti
Collana:A
Genere: Narrativa Contemporanea
Formato: Copertina RigidaPagine:

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Giudizio sintetico: three-half-stars


Max è un bambino speciale, ha nove anni e ha unico amico: Budo. Lo ha creato cinque anni prima, immaginandolo. Max non ama essere toccato. Guai a sconvolgere la sua routine, si blocca e rimane immobile anche per lungo tempo. Budo è il suo consigliere, il suo guardiano e, spesso, i suoi occhi. Anche se i genitori di Max lo chiamano “L'amico immaginario”, Budo è reale, diverso da tutti gli altri amici immaginari che incontra e aiuterà Max a salvarsi da un brutto destino.

Budo è l’amico immaginario di Max, un bambino di nove anni con dei problemi di socializzazione. Non ama che vengano sconvolte le sue abitudini, non gli piace essere toccato e chiede sempre aiuto a Budo, ad esempio per essere certo che la mamma lo baci velocemente e una sola volta quando lui è addormentato.

Budo è un amico immaginario molto particolare, perché Max lo ha immaginato ricco di particolari: è molto simile ai bambini reali, infatti gli amici immaginari degli altri bambini lo scambiano per un bambino vero. Budo sa di essere speciale, circondato da amici di fantasia che non possono muoversi, che hanno le ali, che somigliano a pupazzi sproporzionati, che a volte vivono anche solo una settimana. Budo esiste da cinque anni, che è un record per un amico immaginario.

La notte, quando Max dorme, lui guarda la tv con i genitori del suo amico umano, poi esce e va alla pompa di benzina, dove una sera assiste ad una sparatoria, passeggia per l’ospedale dove ci sono bambini malati o in fin di vita con i loro amici immaginari, alcuni intelligenti come lui, Graham, Summer, Dee e Oswald, unico amico immaginario di un adulto che può toccare le cose nel mondo reale. E sarà proprio grazie all’aiuto di Oswald che riuscirà a salvare Max da una brutta situazione riportandolo alle sue abitudini, dai suoi genitori, a scuola ad ascoltare i racconti della maestra Gosk che è la preferita di Max, ma anche di Budo. Sacrificherà se stesso per essere il buon amico che deve essere.

Approfondimento

La storia di L’amico immaginario è raccontata in prima persona da Budo, che si esprime coerentemente con il personaggio. Un amico immaginario intelligente e sveglio anche se creato da un bambino con chiari problemi di socializzazione.

Il racconto suggerisce, tra le righe, come non andrebbe sottovalutata la fantasia dei bambini: gli amici immaginari sono il modo che hanno di esprimere i loro disagi e le loro fantasie.

Anche se all’inizio il racconto è un po’ semplicistico, dopo qualche pagina l’avventura inizia e ti coinvolge fino alla fine: fai il tifo per Max e Budo riga dopo riga. Scritto bene, è molto piacevole.

L’amico immaginario non ha grandi pretese, non richiede una particolare attenzione nella lettura e si potrebbe leggere anche alla fermata dell’autobus. È un libro adatto a tutti coloro che non hanno voglia di cimentarsi in romanzi complicati, ma lo consiglierei anche come lettura per ragazzi. Oppure da leggere ai bambini prima della buonanotte. Coinvolgente per i bimbi, utile per i genitori, piacevole per chi vuole iniziare a leggere senza particolare impegno.

Carola Rosini




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