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Recensione di L’ amore invisibile di Eric-Emmanuel Schmitt

Creato il 28 dicembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

Recensione di L’ amore invisibile di Eric-Emmanuel SchmittVoto:
Informazioni sul libro
Titolo:Eric-Emmanuel Schmitt
Pubblicato da:E / O
Collana:Tascabili e/o
Genere:Narrativa Contemporanea
Formato e pagine:
Social:Goodreads
Disponibile su:
in offerta
Trama:

Un libro da leggere senza soste che incuriosisce la mente e stupisce il cuore.Uno stile delicato, efficace, intimista.


Le storie sono cinque, tutte scritte in maniera impeccabile, con una delicatezza che penetra il cuore e che, soprattutto nel racconto “il cane” , rende umidi gli occhi. Lo scrittore francese dimostra capacità di introspezione che raggiungono l’apice in tutti i racconti e che coinvolgono il lettore in maniera totale. Le tematiche affrontate sono le più disparate e intriganti.Nel primo racconto si narra di una coppia di gay benestanti i quali non potendosi sposare in chiesa scelgono una giovane coppia di sposi e partecipano al matrimonio fingendo che sia la loro unione a ricevere la benedizione del cielo. Si interessano soprattutto alla donna e quando le nasce un bambino è come se quel figlio fosse un po’ anche loro. Disgraziatamente il giovane muore e loro lasciano la loro eredità alla donna che non li aveva mai conosciuti.

Il secondo racconto parla della storia triste di un medico in pensione che preferiva la compagnia del suo cane a quella dei suoi simili. Tutti si chiamavano Argo il nome che aveva dato al suo primo cane il pastore tedesco che lo aveva salvato dall’orrore del campo di concentramento.Con la sua presenza e con le feste che gli faceva ad ogni incontro gli aveva dato la forza per resistere in quell’inferno. Il terzo è fra i cinque il più strano.Si parla di una famiglia composta dal marito, dalla moglie e dal marito defunto della donna un certo Mozart di cui la moglie non ha mai apprezzato le qualità di musicista a differenza del marito che lo ha sempre ritenuto un genio di cui si preoccupa e si occupa di far conoscere la musica.Anzi suggerisce alla moglie di aggiungere al suo cognome anche quello del primo marito.

Il motivo forse è fin troppo evidente.Nel quarto viene messo a nudo il cuore di una mamma che batte più forte per il nipote che per il figlio.Il nipote è il figlio che avrebbe voluto e quando il destino le porta via il figlio dopo il dolore dovuto anche al senso di colpa per non essere stata una brava madre capisce che per lei suo
figlio è suo nipote. L’ultimo racconto narra il declino affettivo di una coppia che di fronte alla certezza di un figlio con una grave malattia rinuncia ad averlo e, per ironia del destino, vengono salvati da morte certa proprio da una ragazza che ha la stessa malattia. L’esperienza vissuta li allontana l’uno dall’altra irreparabilmente. Un libro che parla di amore e che lascia il segno nel cuore.

 

Approfondimento

Lo scrittore francese in questo libro affronta delle tematiche davvero difficili da scandagliare senza cadere nel sentimentalismo.Sono storie che fanno pensare perchè si sentono come vere, ciascuno di noi potrebbe viverle sul serio.Eric Emmanuel Schmitt è talmente bravo che di volta in volta riesce a farti identificare con il protagonista e alla fine di ciascuna storia pensi che è proprio così che l’avresti vissuta, come luil’ha raccontata.Ti senti completamente sovrapponibile ai vari protagonisti che pensano con la tua testa e sentono con il tuo cuore. Al termine della lettura ci si sente arricchiti e si riflette parecchio. Un libro da leggere.

Punto Fermo

Eric-Emmanuel Schmitt

è nato a St. Foy Les Layons nel 1960. Ha studiato musica e letteratura e si è laureato in filosofia presso la École Normale Supérieure nel 1983. Dopo aver ottenuto un dottorato nel 1987 è diventato “maître de conférences” all’Università di Chambéry. E’ autore di racconti, romanzi e di opere teatrali tradotte e rappresentate in tutto il mondo ed è considerato uno degli autori di maggior successo nel panorama della drammaturgia francese contemporanea.

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