Magazine Cultura
Recensione di ‘L’età di mezzo’ di Marialuisa Moro
Creato il 02 marzo 2014 da Francesca Ghiribelli @fraghi88Dettagli prodotto
•Copertina flessibile: 245 pagine
•Editore: Nuovi Autori (1 gennaio 1900)
•Collana: Narrativa
•ISBN-10: 887568264X
•ISBN-13: 978-8875682644
Link su amazon del libro
http://www.amazon.it/Let%C3%A0-mezzo-Marialuisa-Moro/dp/887568264X
TRAMA
Fede rinuncia alla propria carriera professionale per dedicarsi alla famiglia: due figli e un marito medico di grande fama, con una grande dote che lo rende capace di diagnosticare, quasi sempre senza margine di errore, le malattie dei propri pazienti. Il ménage, con il trascorrere degli anni, fa di Fede una donna insoddisfatta e nevrotica, soffocata dall'esigenza di destreggiarsi fra le necessità incombenti: dei figli che anelano alla propria libertà, dei propri genitori, persone autoritarie e "tutte d'un pezzo", e di un marito che gode dei propri spazi. La crisi matrimoniale è prevedibile, ma ad aggravare l'equilibrio psicologico di Fede concorrono le scelte di vita dei figli: Marco parte per gli Stati Uniti e dichiara, dopo una dolorosa delusione d'amore, di aver trovato conforto in un compagno e Andrea che, iscritto all'Accademia di Arte Drammatica, vede morire la fidanzata Carolina in un incidente d'auto e trova consolazione nella droga. Angelo prende coscienza delle proprie responsabilità di padre aiutando Andrea a ritrovare se stesso. L'incontro con Padre Paolo farà del ragazzo un missionario laico in Brasile. Anche Marco dopo aver vissuto esperienze di coppia con diversi ragazzi incontra un prete che lo aiuta a capirsi e, grazie anche a lui, conosce Pauline dalla quale aspetta un figlio. Tra mille difficoltà vince la famiglia, che nonostante tutto resta unita e si proietta in un futuro che si materializzerà con la nascita del figlio di Marco e Pauline.
RECENSIONE
E’ il secondo libro dell’autrice che leggo e mi sento sempre più attratta dalla sua scorrevolezza, dall’incisiva attenzione che mette in ogni storia che crea, dando sempre più rilevanza ai personaggi della storia.
Di solito oggi si incontrano sempre più spesso trame dispersive, libri narranti le solite argomentazioni, ma devo dire che mi ricredo sempre più sovente sugli autori emergenti e anche in questo caso è doveroso dire che sia un vero peccato che molti talentuosi scrittori rimangano in ombra per dare spazio ad altri famosi, ma molto meno meritevoli.
A differenza del primo libro che lessi di quest’autrice, il quale era un giallo, qui noto come il suo stile pieno e ricco di talento riesca a destreggiarsi bene in altre vesti.
Una storia da una trama che apparentemente può sembrare simile alle altre, ma non è così, perché trovo che abbia narrato un romanzo originale e impreziosito dalle vicende di una famiglia, la quale ricalca molti denominatori comuni con la nostra vita di tutti i giorni.
Non voglio rubare troppa sorpresa al lettore, così ho messo una breve trama del libro, ma insisto a spingere giovani e adulti a soffermarsi su questa autrice che ci mostra quanto l’essere umano per quanto provi a creare una famiglia perfetta poi nel suo ‘io interiore’ sia una creatura imperfetta piena di difetti e dubbi.
Già, perché per quanto cerchiamo di apparire molto spesso ciò che non siamo, alla fine viene sempre fuori anche il peggio di noi, o addirittura in altre situazioni nascondiamo per paura il meglio e tiriamo fuori solo il peggio.
Spesso e volentieri ci roviniamo con le nostre stesse mani,facendo soffrire volontariamente o involontariamente gli altri, ma viviamo per proteggere la cosa a cui più teniamo: la famiglia.
Il bene per i figli è sempre quello più prezioso che ci porta a rinunciare a quello che vogliamo o a metterci alle spalle anche ciò che da giovani ci sembrava quasi impossibile da sopportare o accettare.
L’autrice ci espone la famiglia in tutti i suoi alti e bassi, mostrando con veridicità i suoi innumerevoli difetti e quindi il lato peggiore senza nascondersi in stupide apparenze, ma sono felice che alla fine esalti ancora una volta la bellezza più grande che possiamo possedere e dovremmo custodire gelosamente.
Francesca Ghiribelli.
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